Da un po' di giorni non sentiva più nessun rumore in cantina. Deglutisce e fa un respiro profondo prima di aprire la porta, che stranamente era aperta. Si mordicchia il labbro nervosa e scende piano le scale. Cerca l'interruttore e una volta trovato accende la luce. Soffoca un urlo e si tappa la bocca. Davanti a lei c'era una ragazza nuda e legata ad un palo. Con mano tremante prende il telefono e ci fa velocemente una foto, si avvicina lentamente e poi spalanca la bocca. Lei era la cugina di Michael.
-non ci posso credere- sussurra e indietreggia per poi uscire da quella stanza e correre velocemente su. Respira affannosamente e poi esce correndo verso casa di Michael. Una volta arrivata suona ripetutamente il campanello.-arrivo dio mio- sbuffa e alza gli occhi al cielo alzandosi e cammina per poi aprire la porta e si acciglia notando Brooke "ma che ci fa qui?"
-Brooke? Che c'è? -- Ho t-trovato tua cucina l-l'ha uccisa mio padre- lo guarda con gli occhi lucidi. "Questo mi prenderà per pazza, ma è la verità!"
Di colpo la guarda male -non scherzare su queste cose Brooke! Ma sei scema?!- quasi urla
-ma non sto scherzando!- le scende una lacrima e gli prende la mano tirandolo- ti prego vieni con me
Nel frattempo il padre era tornato a casa. Ovviamente aveva fatto tutto di proposito. Scende in cantina e toglie il corpo per poi caricarselo sulla spalla. Lui era l'assassino dei minori, lui amava sentire le urla supplicanti delle ragazzine, specialmente quelle di Brooke. Ma Jessica lei beh l'aveva mandato in tilt. Una sera, in un pub era lì come suo solito ad ubriacarsi. Lei faceva la barista. Era arrivato più o meno al quinto drink e lei non voleva più servirgli niente così aspettando la fine del turno, la fece svenire e la portò a casa. Prima la torturò, poi la stuprò e poi la uccise. Con le ragazzine invece era diverso, le torturava e basta. Esce dalla cantina e poi carica il corpo nel bagagliaio dell'auto, nessuno avrebbe sospettato.
-avanti Michael sbrigati- lo tira e corre
-Brooke se è uno scherzo con me hai chiuso- la guarda serio e poi la segue stando al suo passo "sarà meglio per lei che non è una cazzata"
-no! Cazzo!- lo guarda incredula "come può dubitare di me?" Scuote la testa e poi apre la porta di casa e lo tira fino in cantina
Sospira lasciandosi tirare e poi si guarda attorno - beh? È una cantina Brooke -serra la mascella, adesso era veramente arrabbiato.
-no t-te lo giuro era q-qui- lo guarda con gli occhi lucidi
-cazzo smettila di fare la bambina, stupida! -urla e la spinge forte facendola cadere a terra. La guarda deluso e scuote la testa -non ti azzardare a cercarmi stronza. Fanno bene a picchiarti tutti i cazzo di giorni te lo meriti!- urla. Ovviamente non pensava tutte quelle cose, era la rabbia che lo stava facendo parlare così. Non tollerava le bugie anche se quella non lo era.
Singhiozza guardandolo e scuote la testa -non sto mentendo! -urla. "Non ci posso credere... Sono una stupida è uguale agli altri"
-fottiti, mh?- la guarda e poi scuote la testa uscendo dalla cantina e di conseguenza di casa.
-Michael!- urla singhiozzando e si tira piano i capelli -non sono pazza era qui- sussurra confusa.
Ride e fa il suo ingresso in cantina battendo le mani -ma che brava detective-
Sussulta sentendo la voce di suo padre e indietreggia deglutendo. -p-perchè?-
Ride. -p-perchè?- la imita ridendo e scuote la testa mentre continua ad avvicinarsi. -semplice, mi diverto- di colpo le tira un calcio e poi subito dopo un pugno, ma non contento la picchia fino a farla svenire. Era come una droga per lui.
-ma tu guarda questa che si inventa cazzate sulle morte di mia cugina- dà un calcio forte a una lattina a terra. Non le credeva per niente ed era abbastanza deluso. Si ferma davanti ad un negozio di tatuaggi e piercing e si mordicchia il labbro, in quel momento non era tanto lucido era accecato dalla rabbia. Così entra e si guarda attorno.
-posso esserti utile?- si passa una mano sul ciuffo mentre osserva i movimenti del ragazzo.
-Uhm...-si gira per poi guardare il ragazzo. Alza le spalle e sorride leggermente, solo per essere cordiale -vorrei un.. un piercing.
Annuisce guardandolo -dove?- gira tra le mani la penna mentre continua a guardarlo-
Ci pensa un po' su e poi indica il labbro. Non sapeva perché stava facendo tutto questo era come se il suo cervello si fosse spento e le sue labbra si muovevano da sole, senza comando e senza ragionare.
-perfetto allora seguimi- lo guarda e poi si alza dalla sedia e gli fa un cenno per poi entrare in una stanza con un lettino. -prego siediti- esce le forbici e poi prende l'ago -destro, sinistro o centro?-
Lo segue e si guarda attorno per poi sedersi sul lettino. Alla domanda del ragazzo alza un sopracciglio, non lo sapeva nemmeno lui, stava accadendo tutto troppo in fretta -sinistro-
Annuisce e poi si mette i guanti e si avvicina a lui -adesso rilassati non sentirai niente- mormora per poi catturare il suo labbro con le forbici e poi prende l'ago controllando il punto più volte.
Fa dei respiri profondi e chiude gli occhi cercando di pensare ad altro, ma in testa gli ronzava solo la notizia, falsa per lui, di Brooke.
Fa entrare l'ago e poi prende velocemente il piercing -lo puoi cambiare tra un mese circa, ti consiglio di far passare tempo e disinfettalo ogni giorno- gli avvita la pallina e poi posa tutto
Geme piano dal dolore sentendo l'ago. Più che dolore gli dava fastidio. Annuisce piano alle parole del ragazzo e si guarda allo specchio. "Non mi sta male" sorride leggermente e poi guarda il ragazzo -quanto ti devo?-
Si toglie i guanti e lo guarda -50 dollari-
"Wow, poco mi dicono" annuisce e si alza uscendo il portafoglio e poi gli dà una banconota da 100. Prende il resto e poi saluta il ragazzo con un cenno della testa ed esce dal negozio. Aveva una voglia matta di andare da Brooke e scusarsi per come l'aveva trattata, ma l'orgoglio era più forte. -col cazzo deve scusarsi lei- sussurra e poi cammina verso casa.
Nel frattempo il padre dopo aver lasciato Brooke svenuta a terra aveva deciso di andare a ubriacarsi come suo solito.
Si sveglia lentamente e tossisce mentre geme piano dal dolore. Si tira lentamente su e sospira. Sbatte più volte le palpebre e poi spalanca gli occhi ricordandosi di aver fatto la foto al corpo. Si alza velocemente e geme dal dolore -cazzo- mormora tenendo una mano sul fianco. Cammina lentamente verso il telefono e lo recupera mentre lo sblocca inserendo il pin. Deglutisce guardano la foto e poi la invia a Michael e sospira scrivendo sotto
"Adesso mi credi?"
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The Perfect Boy //In Pausa //
RomanceNella storia sono presente scene di sesso, abusi e altro. Leggi prendendo le tue responsabilità. Una semplice ragazza che, alla morte di sua madre si chiude in se stessa. Ogni giorno il padre la picchia e abusa di lei. A scuola viene picchiata e der...