«È sicuro che sia questo il luogo, Vice Sceriffo?» stava dicendo un uomo dai capelli biondi.
«Ne sono più che sicuro, Johnson.» rispose il Vice Sceriffo con veemenza.
«Be' allora dov'è quest'uomo, signor Underwood?» chiese una donna, «E secondo lei era davvero necessario portare anche il cane?»
«Abbia un po' di pazienza Smith.» ribatté il Vice Sceriffo, «So quello che faccio.»
Era mezzanotte passata e quattro poliziotti erano accostati vicino ad un edificio abbandonato, ai confini della cittadina di Bradhills. Il luogo era putrido e un odore nauseabondo misto a muffa e terra umida riempiva l'aria. Attorno all'edificio vi erano montagne di rifiuti di ogni tipo, da piccole lattine di plastica a grossi tubi di metallo; parcheggiata vicino alla macchina della polizia, c'era una grossa jeep arrugginita color blu mare, con i finestrini rotti e le ruote anteriori bucate e dall'esterno si potevano intravedere i sedili, completamente sporchi e pieni di graffi, probabilmente a causa di qualche gatto randagio.
I poliziotti erano in quel luogo da ormai quasi un'ora e non avevano ancora visto nessuno aggirarsi sospetto in quel posto.
«Forse dovremmo entrare dentro a controllare.» propose un uomo di colore e muscoloso, facendo cenno con la testa all'edificio accanto a loro.
«No.» disse Underwood: «Fidatevi di me.»
Ad un tratto, un'ombra si mosse nell'oscurità mettendo in allerta i poliziotti; gli uomini presero le pistole e le puntarono di fronte a loro, cercando di rivelare ogni minimo movimento. Il cane – un pastore tedesco – si voltò di scatto e iniziò a ringhiare verso la jeep, facendo girare gli sbirri: da dietro l'automobile spuntò fuori una sagoma molto simile a quella di un cane, solo che era grossa il doppio.
Un lupo probabilmente. A Bradhills c'erano molti lupi che si aggiravano di notte, rovistando tra i rifiuti dei cittadini.
L'animale si fece avanti con passo lento e sicuro e i poliziotti si prepararono a sparare, nel caso li volesse aggredire.
Una volta che si fu avvicinato abbastanza per poterlo distinguere bene sotto la chiara luce della luna, i quattro notarono che non era un lupo.
Ma neanche un cane.
Sembrava più una specie di incrocio fra le due razze, ma non era un incrocio normale: l'animale aveva il manto di un colore nero pece con qualche macchia rosso scuro sul dorso; la coda era sottile e più lunga del normale e ad occhio misurava all'incirca un metro e mezzo; le orecchie erano anch'esse lunghe, con dei ciuffetti di pelo sulle punte e gli occhi erano neri e acquosi: non avevano mai visto un animale del genere.
Il canide annusò l'aria e fissò gli umani con sguardo indagatorio, ignorando completamente il cane-poliziotto che ringhiava minaccioso.
Gli uomini abbassarono le armi, tranne il Vice Sceriffo, che fece un passo avanti: «Chi sei?» chiese, come se si aspettasse di ricevere una risposta.
Gli altri tre poliziotti rimasero completamente sbalorditi da quella domanda, soprattutto perché l'aveva rivolta ad un animale, e lo fissarono, sconcertati.
«Vice Sceriffo, lo sa che quello è un... lupo, vero?» gli fece notare Johnson.
Il signor Underwood lo ignorò.
Il lupo-cane rivolse a loro una smorfia, che al poliziotto sembrò quasi un ghigno, e notò che era privo di denti; ad un certo punto si voltò e si diresse verso l'edificio, si avvicinò sotto una finestra rotta e saltò, entrando dentro.
«Seguilo Zach.» ordinò il Vice al suo cane.
Il cane obbedì, si mise a correre verso la finestra e vi saltò dentro, come aveva fatto prima l'ibrido.

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| TRAMA IN REVISIONE | Kimba, Il Cane dei Cieli - La Ribellione
Adventure****ATTENZIONE**** Per vari motivi, ho deciso di interrompere la scrittura di questo libro. Ho bisogno di prendermi del tempo per riflettere e per rivalutare la trama, ci sono troppi buchi e cose che non mi quadrano e per di più non ho molto tempo p...