Quando padre e figlio ritornarono a casa, il sole stava già incominciando a calare. Il tipico azzurro del cielo aveva fatto posto ad una sfumatura di colori caldi che andavano dall'arancione al rosso; le nuvole quasi si mimetizzavano in quel miscuglio di colori armoniosi. Una brezza leggera aveva appena iniziato a soffiare e accarezzava morbidamente il pelo di Kimba. Sul muso del cucciolo vi era stampato un radioso sorriso: per tutto il viaggio di ritorno, non aveva fatto altro che pensare alla giornata appena trascorsa; erano successe talmente tante cose che Kimba non sapeva da quale iniziare per prima a riflettere. Non gli passò neanche per la testa di andare a visitare la Tana dei Dolci.
Non si rese conto di essere quasi arrivato a destinazione, finché non fiutò l'inconfondibile e familiare odore di metallo arrugginito, mescolato a quello della sua famiglia. Stava per infilarsi nella porta d'ingresso a gran velocità, non vedendo l'ora di raccontare tutto ai suoi fratelli, quando la zampa di suo padre gli sbarrò la strada.
«Prima di entrare voglio che tu mi prometta una cosa. Non devi assolutamente fare parola di oggi con nessuno, di' che sei semplicemente andato a fare una passeggiata con me. Intesi?» il suo sguardo non ammetteva repliche.
Kimba annuì rassegnato, vedendo l'immagine di lui che raccontava l'avventura appena vissuta – perché sì, infondo, allontanarsi dai confini prestabiliti per lui era come un'avventura – e gli altri che lo guardavano con ammirazione, svanire nel nulla, come una pietra che affondava sempre di più verso il fondale marino.
Quando entrarono, furono investiti da un'onda di palle di pelo che si gettarono addosso ai due, leccandoli e facendogli le feste, come a dargli il bentornato.
«Dove siete stati?»
«Perché ci avete messo così tanto?»
«Ma anche io volevo venire, uffa!»
Kimba e Zach non poterono fare a meno di essere divertiti; mentre il padre cercava di sovrastare le voci petulanti dei piccoli, il cucciolo ricambiava i morsi giocosi che gli arrivavano da ogni parte e, divertito, si lasciava rincorrere dagli altri.
«Siamo solo andati a fare una passeggiata.» cercava di dire il cane.
«Su ora basta, ritornate a giocare.» arrivò Kira in soccorso ai due.
«Bentornato.» salutò successivamente la compagna, sfregando il muso contro il pelo del compagno, «Come mai ci avete messo tanto? Avevi detto che sareste tornati prima del calar del sole.» batté la coda sul pavimento sporco in segno di scontento.
«Lo so, lo so, mi dispiace. Ma ora siamo qua, no? È questo l'importante.» si lasciò sfuggire una risata, facendo però trasparire il suo dispiacere.
Kimba decise di lasciare i due genitori soli, ritornando a giocare con i fratelli. Senza che se ne accorgesse, Ryan si avvicinò di soppiatto e gli piombò addosso, facendo ruzzolare entrambi via dalla mischia. Il cucciolo nero bloccò il fratello a terra e lo guardò con aria di sfida. Kimba ghignò divertito e rotolò su un fianco, scostandosi il fratello di dosso; Ryan si appiattì distendendo le zampe anteriori, tenendole divaricate, e alzando il fondoschiena, con la coda che si muoveva freneticamente da una parte all'altra.
«Allora, mi vuoi dire dove siete stati tu e papà?» mentre parlava, rimaneva concentrato sulle sue azioni e balzò nuovamente sul cucciolo marrone, che questa volta riuscì a schivarlo.
«Ma ve lo abbiamo già detto, siamo andati a fare una passeggiata.» Kimba parve un po' confuso da quella domanda, ma seguì l'esempio del fratello, non lasciandosi deconcentrare mentre i due giocavano alla lotta.
Anche prima aveva giocato alla lotta con suo padre, anche se non era come quella che faceva di solito con i suoi fratelli; durante il susseguirsi della giornata, Kimba e Zach avevano fatto finta di essere rispettivamente un cane poliziotto ed uno dei cattivi da acciuffare e il padre, nel frattempo, gli aveva spiegato alcune tattiche che utilizzava durante il combattimento e l'inseguimento dei malviventi. Gli aveva insegnato come acquattarsi a terra e strisciare silenziosamente per prendere alla sprovvista il ladro e come tenere salda la presa su qualcosa, ma Zach, su quest'ultimo trucco, gli aveva raccomandato di non usarlo con i suoi fratelli perché rischiava di potergli fare seriamente male.
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| TRAMA IN REVISIONE | Kimba, Il Cane dei Cieli - La Ribellione
Avventura****ATTENZIONE**** Per vari motivi, ho deciso di interrompere la scrittura di questo libro. Ho bisogno di prendermi del tempo per riflettere e per rivalutare la trama, ci sono troppi buchi e cose che non mi quadrano e per di più non ho molto tempo p...