CAPITOLO 5

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"Perchè non me lo hai detto subito?"
"Non è mica una cosa semplice da dire..insomma.."
"Posso chiederti qualcosa riguardo al padre di Marta?"
"Non c'è molto da dire.." dopo aver messo a letto Marta Stephan era rimasto per cena. Stavamo mangiando un piatto di pasta appoggiati al tavolino basso in mezzo al salotto. Misi giù il piatto e lo guardai "Stephan...io sono complicata..non sono mai stata una ragazza semplice e dopo l'esperienza con il mio ex sono diventata ancora più chiusa e diffidente. Ma lo faccio soprattutto per preservare Marta, non merita di soffrire più di quanto abbia già fatto"
"Pensi che potrei farla soffrire?"
"So che tu ci metterai tutto l'impegno possibile per non farlo ma lei si affeziona subito e se poi fra di noi dovesse andare male a soffrire sarebbe soprattutto lei"
"Lo so" allungò una mano per accarezzarmi una guancia ed io inclinati leggermente la testa per godere ancora di più di quel contatto. Poi gli baciai il palmo della mano e gli sorrisi "Marta è la mia vita e non merita quello che le è successo"
"Me lo racconterai un giorno o l'altro?"
"Certo...lo sanno veramente poche persone e per me non è facile raccontarlo anche perchè fino a poco tempo fa mi incolpavo di quanto successo"
"Vieni qua" mi fece mettere fra le sue gambe, appoggiai la schiena al suo petto e mi sentii al sicuro "Allora tu e Marta verrete a San Siro vero?"
"Certo.." trattenni il respiro quando Stephan iniziò a baciarmi il collo. Mi lasciai scappare un sospiro seguito da un sorrisino quando lui mi scostò la scollatura della maglia che indossavo. Mi girai ritrovandomi di fronte a lui, i miei occhi grigi persi nei suoi occhi verdi, la mia mano che lenta tracciava il suo profilo e poi la mia bocca che cercava la sua..un bacio dolce, lento, assaporato con le labbra, le lingue e ogni terminazione nervosa..
"Come mai sei entrato al bar quella mattina?"
"Fortuna, destino, caso..."
"Ci credi al destino?"
"Con il lavoro che faccio devo stare con i piedi ben piantati per terra ma ci credo eccome"
"Io ho sempre pensato che chi avesse tracciato il mio destino fosse un pazzoide"
"Ora che ne pensi?"
"Lo stesso...ma la pazzia mi piace...è vita, è non avere mai rimpianti, è quello che ci fa andare avanti..se mi ha messo sulla tua strada avrà i suoi buoni motivi"
"Hai paura?"
"Un pò..insomma io sono una barista ventiquattrenne con una figlia e tu un giocatore ventiduenne super ammirato con il tuo esercito di fan adoranti ai tuoi piedi"
"Le mie fan numero uno siete te e Marta no?"
"Marta lo racconterà a destra e a manca domani..."
"È una bambina bellissima e dolcissima..la stai crescendo bene lo sai?"
"Cerco di farle da madre, padre, compagna di giochi...senza farle mancare nulla ma anche cercando di non viziarla"
"Come fai? Nel senso..non ti fa rabbia che nessuno ti aiuti?"
"Ormai ci sono abituata..devo contare solo su me stessa per crescere al meglio mia figlia"
"Ora ci sono io"
Non potei fare altro che annuire, incapace di proferire parola, sopraffatta dalle circostanze. Fino a quel momento avevo pensato che quando il destino aveva distribuito la 'fortuna' mi avesse saltata a piè pari..invece forse mi aveva solo messa in lista d' attesa, aveva riservato per me un ragazzo con gli occhi verdi da amare..
"Mamma!! Ste!!!" Marta si affacciò dalla porta della sua camera con l'immancabile pupazzo di Anna al seguito.
"Dimmi amore"
"Ho fame.."
"Principessa...vieni qua" Stephan fece sedere Marta sulle sue ginocchia "Di cosa avresti voglia?"
"Cioccolata e...torta"
"Io e Marta abbiamo fatto una buonissima torta ieri..alla nutella"
"Allora torta e cioccolata per tutti?"
"Siiii!!" mia figlia stritolò Stephan in un abbraccio che avrebbe soffocato chiunque. Io li guardai e mimai con le labbra 'Grazie' in direzione di quel ragazzo che aveva superato a pieni voti quella prova del fuoco..c'era ancora tanto da 'scoprire' della storia mia e di Marta ma ora sapevo che lui ci sarebbe stato..
Dopo quella cena un pò fuori dagli schemi Marta si mise a guardare un cartone animato, io e Stephan ci sedemmo sul divano con lei. Lui alle dieci e mezza annunciò di dover andare a casa, strappando a mia figlia la promessa di venirla a salutare il giorno dopo.
Quando lo accompagnai alla porta, Stephan mi attirò a se per un bacio pieno di tenerezza e quel pizzico di follia che contraddistingueva il nostro rapporto.
"Notte piccola"
"Notte Ste"
"Maddalena.." mi prese il viso fra le mani e appoggiò la sua fronte alla mia " Lo senti anche tu?"
"Cosa?" sapevo benissimo di cosa stesse parlando ma volevo che fosse lui a dirmelo.
"Che quello che ci lega cresce giorno dopo giorno"
Annuii e poi lo baciai "Volevo chiudere il mio cuore ma con te è impossibile"
Ed era esattamente così...avevo pensato, anzi mi ero imposta praticamente di non innamorarmi più. La delusione e l'incazzatura per quanto successo con il mio ex avevano costretto il mio povero cuore in una morsa di ghiaccio, ma piano piano lui lo stava sgretolando..e forse un giorno avrei potuto sentirmi amata anche io.

"Che carini" Giada aveva i classici occhi a cuoricino quando le raccontai quanto successo il giorno prima.
"Non iniziare a fare i tuoi film mentali"
"Te l'avevo detto io..insomma bel ragazzo, testa sulle spalle, Marta lo adora, lui sembra partito per te e per tua figlia..cosa vuoi di più?"
"L'esperienza insegna che non è tutto oro quello che luccica"
"Se permetti Stephan ed il tuo ex non hanno in comune proprio un cazzo..per prima cosa rispondi ad una domanda..Michele ti ha mai fatto sentire cosi?"
"No e lo sai"
"Quindi..campane a festa perchè l'amore trionfa sempre"
"Che scema che sei..a proposito ma sto fattorino con ste rose?"
Mi avvicinai al ragazzo appena entrato nel bar con un mazzo di almeno venti rose rosse "Ciao...sei tu Maddalena?"
"Si.." firmai la ricevuta e poi congedai il fattorino non prima di avergli offerto un caffè.
"Sempre per la tua teoria 'non è tutto oro ciò che luccica' lo 'stronzo' ti ha mai regalato delle rose?" al mio cenno negativo Giada prese il biglietto che accompagnava i fiori "Leggi"
"Vorrei passare una serata con te..dimmi quando puoi lasciare Marta da tua madre o dalla tua amica..voglio che tu capisca che io non scappo e ci tengo sul serio a te..stasera passo a salutare Marta..tuo Stephan"
"La tengo io Marta..anche domani sera se vuoi.."
Mi morsi il labbro per impedire alle lacrime di scendere "Giada?"
"Dimmi tesoro"
"Mi sto innamorando...e ho una paura della miseria"
"Lo so..ma lui è diverso e lo sai anche tu. Vivitela..e dai anche a Marta la possibilità di avere nella sua vita una figura paterna"
"Ti voglio bene Giada"
"Anche io...ah io e tuo figlia ti terremo lo strascico al matrimonio"
"Uno non avrò nessuno strascico e due non ci sarà nessun matrimonio"
"Ma non senti rieccheggiare già la marcia nuziale?"
"Dio che scema che sei"
Forse non ci sarebbe stata la marcia nuziale ma un 'happy end' era possibile in fondo.

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