TRE MESI PRIMA

12.2K 585 650
                                    

Sono sdraiata supina sul mio letto, con le braccia aperte e i palmi rivolti al soffitto, che continuo a fissare nel tentativo di trovare qualcosa d'interessante da fare.
Annoiata smetto di osservare il soffitto, arrivando soltanto alla conclusione che ha bisogno di essere tinteggiato nuovamente, mentre mi sollevo, mettendomi seduta.
Afferro il cellulare che avevo precedentemente poggiato sul letto e entro sul mio Instagram.

Scorro la mia bacheca disinteressata finché non mi imbatto in una foto di Zayn.
Chi è Zayn? È solo il ragazzo di cui mi sono presa una cotta dal primo anno, ovvero quando ho iniziato a frequentare il liceo.

Mi ricordo ancora quando lo vidi a scuola la prima volta.
Io ero in fila per perdere una bottiglietta d'acqua alle macchinette, quando senti qualcuno spintonarmi leggermente; ero già pronta a imprecare contro l'imbecille che mi aveva fatto sbattere contro il distributore, ma quando mi girai vidi dei bellissimi occhi marroni leggermente a mandorla e un sorriso timido.

«Scusami tanto, non volevo venirti addosso, stavo solo cercando di non farmi vedere dall'inserviente» mi disse.

Aveva dei lunghi capelli neri ben pettinati e una pelle ambrata.

Io non risposi, troppo ammaliata dalla sua bellezza; continuai a fissarlo, fino a quando la macchinetta non lasciò scendere la mia bottiglietta, che mi affrettai a prendere.

Quando mi rialzai e finì di bere, la sua mano era tesa verso di me.

«Piacere, io mi chiamo Zayn»

Ed è proprio da quel giorno che,quando c'è di mezzo quel kebabbaro, sono predisposta a fare continue figure di merda.

Difatti, io non riuscì a stringergli la mano, in compenso però mi feci scivolare la bottiglia aperta, bagnandogli la maglia bianca e i jeans.
Mi allontanai subito, correndo a perdifiato fino al bagno delle ragazze.

Continuo a guardare quella foto.
Perché Dio ha incarnato la bellezza tutta in quel pakistano?!
Sbuffo e, sconfitta, mi butto prona sul letto con il viso schiacciato dal materasso e i capelli biondi sparsi sulle lenzuola azzurre.

Che depressione.

Sento il campanello della porta suonare.

«Harry!»urlo a squarciagola «Hanno suonato alla porta, vai ad aprire, tanto è uno dei tuoi amici!»

Harry Styles è il mio fastidioso fratello; per carità, gli voglio un bene dell'anima e la mia vita senza di lui sarebbe triste, ma quando deve rompere le palle te le rompe per bene.
Per non parlare di quando invita i suoi stupidi amici a casa senza avvisarmi, ormai tutta la scuola ha visto il mio pigiama e i miei capelli da appena sveglia, già il mio caro fratello li invita esclusivamente nel weekend, quando la metà dell'orario mattutino lo passo nel mondo dei sogni.

«Amelia, vacci tu, io devo vestirmi» mi risponde lui.

«Allora è meglio se rimani in boxer, fidati, molto meglio di quelle schifose camicie che metti» mi alzo dal letto, consapevole che in fatto di vestiti, Harry è peggio di me; di solito mette sempre delle camice con strane fantasie, accompagnate da degli orribili stivali.
Ancora mi chiedo da chi abbia ripreso il suo gusto in fatto di vestiti.

«Ma vattene a fanculo» risponde.

«Ma vacci tu, coglione» esco dalla mia stanza per dirigermi verso la porta.
Percorro tutto il corridoio imprecando contro il mio stupido fratello e i suoi stupidi amici.

«Io devo ancora capire perché questi devono venire a rompere le palle a casa nostra il sabato mattina! Ma non hanno una casa?» urlo mentre apro la porta, guardando verso il corridoio nella speranza che Harry senta quello che ho appena detto.

Come farlo innamorare in 7 giorni || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora