chapter four

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[Ti-mi-do]

Quando arrivo a scuola, Miss 'Sono Puttana' mi sta aspettando vicino all'armadietto. Mi lamento e cammino verso di lei.

"Quindi, com'è stato fare da tutor?"
Mi chiede, mentre io apro il mio armadietto, costringendola a spostarsi.

"Meraviglioso."
Dico, in modo sarcastico.

"Non penso che sia così. Ho detto ad Harry di chiamarmi dopo la sessione ed apparentemente, non ha imparato niente di nuovo."

"Non è un mio problema."

"Oh sì che lo è. Lo faccia o verrà espulso."

"Guardi, non è facile parlare con lui. È troppo timido e balbetta."

"Impari a conoscerlo. Lo porti fuori per una pizza o quasiasi altra cosa. Faccia qualcosa!"

"Va bene, va bene!"

"Bene. Non rovini tutto."
Dice, andando via. Alzo gli occhi al cielo e mi dirigo verso la classe.

*A pranzo*

Cammino verso la sala da pranzo ed individuo i miei amici. Tutti sono seduti e mangiano. Mi siedo vicino a loro e mi salutano.

"Com'è stato fare da tutor?"
Mi chiede Niall.

"Schifoso."

"È stato così brutto?"

"Sì, mi ha cacciato. Lui mi ha cacciato."

"Perché? Probabilmente l'hai offeso. Sai che ha -"

"Non m'importa cos'abbia! Tutto quello che so è che deve collaborare con me o verrò espulso!"

"Devi capire che -"

"Tu devi capire me. Odio tutto questo. Odio quel bambino. Odio tutto. Soprattutto ora, che devo portarlo fuori per una pizza."
Dico, alzandomi. Esamino la stanza e lo vedo: sta mangiando da solo. Vado verso di lui.

"Hey, Harry."

Mi guarda spaventato. Cerca velocemente nelle sue tasche e mi dà tutti i suoi soldi.

"Che stai facendo? Non ti deruberò."
Dico, restituendogli il denaro. Questo bambino è paranoico. Mi guarda in modo innocente e rimette i soldi in tasca.

"Tu ed io. Pizza. Ora."
Dichiaro. Lui annuisce e si alza. Mi segue verso la macchina, poi io mi siedo, ma lui rimane in piedi. Trattengo tutto me stesso per non urlargli che è lento e stupido.

"Entra in macchina!"
Mi lamento. Lui entra velocemente e chiude la portiera; la pizzeria più vicina è quindici minuti lontana da qui. Accendo il motore dell'auto e lo guardo; sta fissando fuori dalla finestra.

"Hai bisogno di parlare. Come faccio a conoscerti se non parli?"
Mormoro.

"T-tu mi vuoi c-conoscere?"

"Penso di non avere abbastanza scelta."

"Ohw."
Dice, guardando in basso. Stiamo stati in silenzio per tutto il resto del viaggio. Quando arriviamo, mi segue come un cane abbandonato. Entriamo e, dopo aver ordinato, ci servono subito. Prendo una fetta ed inizio a mangiarla mentre lui fissa il piatto.

"Mangerai?"

"N-non ho molta fame."

"Quindi ho comprato tutto questo per niente?"
Urlo, non ho soldi in più da spendere. Subito rimpiango di averlo detto, quando balza dalla sedia per la paura.

"Scusami."
Borbotto. Annuisce prendendone un pezzo e mangiandolo.

"Perché ti spaventi di me?"

autism | larry stylinson ( italian translation )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora