28 ANNI...

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Ciao diario,
come vedi non posso più scriverti, perchè non posso, perché non ti ho più tra le mani, perché non sono viva.

Ieri, appena avevo finito di scriverti, ho dimenticato di metterti nel cassetto e Victor entrando in camera ti ha trovato.

Ha letto solo l'ultima pagina, ed è impazzito ancora, più delle altre volte.

Ha voluto sapere a chi fosse indirizzato quel diario, poi ti ha preso e lanciato dalla finestra, rompendola.

Lo guardai negli occhi: rossi, accessi come le fiamme dell'inferno, vedevo la pazzia.

Allora sono scappata in salotto, sperando di uscire dalla porta d'ingresso, ma poco prima di raggiungerla Victor mi ha presa e sbattuta per terra.

Ha gridato che solo lui poteva decidere quando smettere di amarmi, e che io non avevo il diritto di giudicarlo così, di scrivere tutto quello che succedeva.

Ha gridato "Io ti amo, sei tu che non riesci a capirlo, sei tu che non mi ami. Non mi ami forse?"

Poi ha iniziato a riempirmi di calci, mi tirava per i capelli, mollava pugni, con più forza delle altre volte.

Io gridavo dal dolore, e lui continuava a ripetere che era solo colpa mia, che lo facevo arrabbiare.

Sentivo solo dolore.

Il dolore si faceva sempre più intenso, ed intenso, ed intenso, ed intenso finché... ad un certo punto, non ho sentito più niente.

Niente.

Adesso sto meglio, sto benissimo, non soffro più, non sto più male.

Caro diario,
io sono innamorata.
Ma di quell'uomo che mi prestò una felpa, non che me la stracciò.
Di quell'uomo che mi diede una carezza, non che me la negò.
Di quell'uomo che diceva di amarmi e me lo dimostrava a baci, non a schiaffi.
Di quell'uomo che tornava a casa per amarmi, non colpirmi.

Non sono io che ho sbagliato, io mi sono innamorata di quell'uomo, non del mostro che ne è uscito.
Non sono io che ho sbagliato, la colpa non è mia.

Addio diario...

Margherita, una donna innamorata, che non ha sbagliato.

Caro diario, sono innamorata!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora