Leggere con "Good to be alive (Halleluja)"
<< Perchè no?!>> Si lamenta Emma a mani unite. Sbuffo e le metto le mani sulle spalle, nomnostante la differenza legger di altezza.
<<Non hai cinque anni! Affronta la realtà Emma.>> Scandisco bene le parole davanti alla sua faccia.
<< La Nicole ha ragione, Emma, siamo grandi per un parco giochi!>> Sghignazza Irene con in mano il cellulare, da cui si possono definire i rumori acuti di un giochino.
<< Ma ci stiamo dentro un paio di minuti, ve lo prometto!>> Ci implora Emma unendo le mani e facendo ondeggiare lo strano concio sulla sua testa insieme agli orechini pendenti.
Sbuffo arrendendomi. <<Per te va bene?>> Chiedo all'Arianna, rimasta in silenzion fino ad ora. Alza le spalle tranquillamente, senza un accenno di parere. Come sempre.
<< Ma non mi va!>> Sbuffa Irene rumorosamente.< Non ci voglio entrare!>> Dice continuando a giocare. Emma sorride maligna e guarda il cellulare.
In meno di due secondi, lo afferra e glielo sfila dalle mani. Irene la guarda sbalordita e prova a riprenderselo, mentre Emma corre ridendo verso l'ingresso del parco, facendosci scoppiare tutti a ridere.
<< Non abbiamo scelta>> Affermo ridendo. Mi giro verso i due miei amici rimasti qui a ridere. << Andiamo a vedere questo parco?>> Annuiscono silenzios e Emanuele mi affianca, mentre Arianna rimane dietro.
<< Certo che Emma è strana...>> Commenta divertito.
<< Dovremmo essere tutti un po' strani per stare con lei, non credi?>> Ribatto. Annuisce e varchiamo la soglia del parco.
Una distesa di attrazioni si propaga davanti ai nostri occhi: piste di autoscontri per macchinine, giochi d'altezza, minigolf, tappeti elastici, confiabili, palline e un bar competamente decorato di palloncini.
<< Non è poi così brutto>> Commenta Arianna.
Provo a fare un passo, ma Emma mi si fionda addosso, sbilanciandomi.
<< Emma!>> La riprendo.
<< Vieni! Ora!>> Mi afferra per un braccio. Comincia a tirare come un'ossessa, mentre io oppongo resistenza, provando a camminare ad un ritmo decente.
<< Dove?>> Mi lamento.
<< Da chi sarebbe più corretto>> Mi corregge mentre prova a trascinarmi con tutta se stessa. Mi lascio andare e per poco lei non cade, facendo scioglere i suoi capelli e rivelando i boccoli scuri, che ricadono abbondanti sugli occhi chiari. Sbuffa per spostarli dagli occhi, fallendo miseramente. Si mette a testa in giù per riordinare i capelli in una cosa tutt'altro che ordinata.
<< Ora sedetevi>> Afferma spingendoci tutti su una misera panca, che cigola sotto il nostro peso.
<< Ahia!>> Esclama Irene con il broncio. Emma fa una faccia divertente incrociando gli occhi.
<< Mica si è rotto!>> Irene gira il capo offesa. Sbuffo e mi appoggio al bracciolo della panca con il braccio.
<< Qual'è la cosa estremamente importante che dovevi farci vedere assolutamente o saremmo morti tutti?>> Affermo ironica. Emma si getta di peso sulla panca, il quale gracchiare, attira l'attenzione di diverse persone presenti.
<< Piano!>> La riprendo. Mi ignora e continua.
<< Ora ditemi se quel tipo non è un Dio!>> Afferma indicando un ragazzo supervisore della pista degli autoscontri per le macchinine.
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Permanent
RomanceQualcosa che marchia la pelle, lascia cicatrici così profonde da non passare inosservate; cicatrici che racconteranno una storia, anzi, una vita.