Capitolo 1

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Rimando la sveglia fin che posso, e solo quando ormai è troppo tardi per prepararmi, alzo la testa dal cuscino e svogliatamente strofino gli occhi pieni di trucco. Con la lentezza di un bradipo guardo l'ora sul telefono: sono le 7:45. Merda. Salto giù dal letto, corro in bagno e cerco di rendermi 'presentabile'. "Non posso far tardi il mio primo giorno di scuola", corro nella stanza indosso dei vestiti presi a caso dall'armadio, infilo le mie Converse e mi fiondo giù per le scale, senza nemmeno far colazione. Inizio a correre in direzione della scuola e sbadata come sono mi scontro con un barista facendogli cadere ciò che aveva nel vassoio, per fortuna le tazze erano vuote. Mi scuso e prometto che sarei tornata il pomeriggio per pagare i danni. Era anche un bellissimo ragazzo, che figuraccia. Ricomincio a correre e arrivo a scuola con soli 5 minuti di ritardo, la professoressa non è ancora entrata in classe e ne approfitto per sgattaiolare al mio posto e non prendermi una ramanzina. "Perche hai fatto tardi questa mattina?" Mi chiede Mary appena mi siedo.
"Mary non puoi capire, andavo di fretta e mi sono scontrata con il ragazzo della caffetteria facendogli cadere tutte le tazze che aveva nel vassoio, la cosa più brutta è che era anche un bellissimo ragazzo, è il mio prototipo di ragazzo ideale, ma dopo la figuraccia di questa mattina non credo di avere qualche speranza! Che peccato" Appena finisco di pronunciare la frase entra la professoressa ed inizia a fare l'appello quindi non possiamo più parlare di ciò che è successo questa mattina. Passo le cinque ore successive a scarabocchiare sul banco perché stamattina nella fretta non ho preso neanche un quaderno. Suona la campanella e ci dirigiamo tutti verso l'uscita, ho un sonno tremendo. Aspetto Mary e ci incamminiamo verso casa.
"Hey Mary, rimani a mangiare da me oggi pomeriggio, i miei sono a lavoro e tra l'altro dovrei passare in caffetteria a ripagare le tazze che ho rotto questa mattina e non ho la minima intenzione di andare da sola."
"Ok, rimango con te, però devo avvisare prima la mamma."
Arriviamo a casa verso le due mangiamo insieme un panino sul divano e guardiamo per un po' la televisione. Alle quattro usciamo di casa e andiamo alla caffetteria.
"Buongiorno" dico rivolgendomi al ragazzo di questa mattina.
"Ciao, tu sei la ragazza che stamattina mi ha rotto le tazze... Giusto?"
"Ah.. Emh.. Si sono io haha... Sono venuta per ripagarle.."
"Bene. Allora sono due tazze, due piattini da caffè e due bicchieri di vetro... In tutto sono quindici euro"
"Ecco a lei signore e scusatemi
ancora."
"Oh, non darmi del lei, chiamami pure Jacob, piacere."
"Piacere, io sono Kris, lei invece è la mia amica Mary, allora arrivederci Jacob".
Ci allontaniamo dalla caffetteria e andiamo a fare un giro in centro, dove sono costretta da Mary ad entrare in ogni negozio, aspettarla e dargli pareri sulla montagna di roba che prova.
"E questo come mi sta?" Mi chiede a proposito di un vestitino nero che arriva un po' sopra il ginocchio ed ha una scollatura a V.
"Ti sta d'incanto. Credo sia adatto per la festa di sabato prossimo!" Le dico io.
"Tu dici? Non è un po' troppo volgare?"
"Macchè. Adesso troviamo qualcosa per me però!" Andiamo alla ricerca di un vestito adatto a me e finalmente dopo un po' ne troviamo uno, è un vestito lungo, color pesca, senza spalline con un cinturino in vita, lo adoro. Andiamo alla cassa, paghiamo e siamo quasi tentate ad entrare in un altro negozio per comprare anche le scarpe, ma mi accorgo che si è fatto tardi quindi torniamo a casa.

Spazio autrice:
Lasciate qualche stellina per farmi sapere se vi piace la mia storia! Kiss

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