"Gli fece male sentire, alla fine, Hervé Joncour dire piano
-Non ho mai sentito nemmeno la sua voce.
E dopo un po':
-E' uno strano dolore.
Piano.
-Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai"
Seta, Alessandro Baricco.
I tuoi occhi.
Sono loro quelli che ho visto per primi.
Sono i tuoi occhi che mi hanno colpita, che mi hanno fatto guardare oltre essi, che mi hanno convinta che forse tu fossi solo un sogno.
E li ho osservati i tuoi occhi, li ho studiati sulle pagine sbiadite di riviste patinate, attraverso schermi freddi e distanti, nelle notti dei miei sogni infranti, eppure non li ho ancora capiti.
Li riconoscerei ovunque ma se mi chiedessero "di che colore sono i suoi occhi?" io non saprei rispondergli.
Perché i tuoi occhi sono un mondo che non mi è dato di esplorare, sono un cielo sconfinato ed un manto d'erba puntellato di delicati fiori.
Perché i tuoi occhi sono verdi, ma i tuoi occhi sono anche blu.
La radura che si incontra col mare, il legame vigente tra cielo e terra.
Per quanto ho potuto li ho venerati.
Lontana chilometri, distante nei pensieri, sola nel tuo ricordo.
Quelle piccole gemme incastonate tra le tue curate e folte sopracciglia che ai miei occhi appaiono dolci ed inconfondibili.
Come te, che mi sembri piccolo, da accudire, ma che non lo sei affatto.
Perché sei forte, sei fiero, sei un guerriero.
E tutto questo l'ho letto nei tuoi occhi.
Cos'è che so di te?
Niente!
Ed è una tenerezza che fa paura.
Perché ti osservo ma non ti vedo, ti guardo ma non mi è dato incrociare il tuo sguardo.
So solo che sei bello, ma bello non basta.
Perché non sei quel bello che tutti definirebbero bello, o forse si, questo non lo so, ma sei bello per me.
Sono belli i tuoi occhi, sono belli i tuoi sorrisi, è bella la tua voce, lenta, roca e talvolta strascinata.
Quel tuo timbro così tuo, così irrimediabilmente tuo.
Quell'inflessione senza particolari accenti, di chi ha girato tanto, che dice comunque a tutti qual è la tua casa.
E la tua risata silenziosa.
Quella che ti mette in imbarazzo colorando di roseo le tue guance, quella che mette in mostra la tua dentatura perfetta, quella che ti fa stringere gli occhi in due fessure contornate da piccole rughette.
Ma, in realtà, poi è l'insieme che fa la differenza.
E' tutto di te che ancora mi sconvolge, che vorrei che mi abbracciasse davvero e non solo nei sogni che faccio ad occhi aperti.
Perché nei sogni veri, quelli ad occhi chiusi, quelli in cui potrei mollare gli ormeggi e abbassare le difese, tu non ci sei.
E non ci sei mai.
Come non ci sei di giorno quando, forse, ho più bisogno di te.
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Little Love Stories
RandomStorie senza tempo, senza luogo, senza senso. Storie senza sesso, senza età, senza colore, senza ragione. Solo storie. Piccole storie d'amore!