Lo specchio

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Capitolo I

Avevano da poco traslocato , in una bella e lussuosa villa , che il padre , aveva ereditato dal più lontano dei parenti.
Fu una sorpresa inaspettata da tutti , che , abituati a vivere nelle piccole case (talvolta in legno) rimasero a bocca aperta quando si trovarono davanti ad essa.
"Magnifica" aveva detto il padre , cercando di trattenere la gioia.
"Stupenda" disse la madre , portando una mano alla bocca.
"Un castello!" Esclamò Sebastian , il più piccolo dei due.
Mentre Ofelia , non disse niente.
Era furiosa con i genitori , poiché le avevano fatto cambiare casa colta alla sprovvista , si era ritrovata in una mattina d'estate , a fare le valigie , a riempire scatole e svuotare armadi , con una forte tristezza e malinconia. Il giorno stesso avrebbe dovuto lasciare la sua piccola casetta , così dicendo addio ai propri amici , e a tutti i ricordi.
Non proferì parola per tutto il giorno.
Rimase davanti a quella enorme 'casa' se così si può definire , talmente grande che era.
La madre le si avvicinò dal dietro poggiandole il mento sulla spalla.
"Puoi scegliere la camera che più ti piace , però muoviti , o Sebastian ti precede"
E in effetti il piccoletto stava già saltando euforico davanti alla porta.
Mentre il padre cercava tra le tasche la chiave giusta. Quando la ebbe finalmente trovata , alzò il pugno trionfante , e la inserì nel buco della serratura , girò il pomello dorato ed entrarono.
La casa aveva una morbida mochette scura , le pareti bianche da verniciare , il soffitto incredibilmente alto e delle enormi stanze.
Proprio davanti all'entrata si ergeva una larga scala di marmo , su cui vi era steso un tappeto rosso ricamato con dei fiori in oro e argento. Un grosso lampadario di cristallo pendeva splendente dal soffitto .
Sebastian schizzò di sopra , in cerca della stanza migliore. E così fece Ofelia , che pensava di meritarla , poiché era stata costretta ad andarsene dalla oramai passata abitazione.
"Trovata! Mamma questa è mia!"
Esclamò , uscendo da una stanza accanto all'enorme bagno.
"Cosa ti da il diritto di avere questa è non quella in fondo?" Urlò la ragazza contro il fratello minore , che non voleva farla entrare.
"Questa è più grande e io sono il più piccolo!"
"Appunto per questo dovresti stare in uno sgabuzzino!"

I genitori al piano di sotto esaminavano ogni cosa per bene , tenendosi per mano , e fantasticando sui mobili e i quadri.
"Hanno detto che dovrebbe esserci tutto in cantina , i lampadari , gli armadi , i tappeti , i quadri , gli specchi , e hanno parlato per fino di gioielli e vecchi vestiti dei miei lontani parenti" le sussurró il padre entusiasta.
"Certo che si , ma se c'è qualcosa di troppo vecchio e scricchiolante , sarà meglio comprare qualcosa di nuovo"
Rispose lei sorridendo.
Erano talmente occupati a parlare fra di loro che non sentivano i figli litigare , fino a quando apparve Sebastian imbronciato sulle scale , con le braccia conserte.
"Cosa è successo Sebastian?"
"Ofelia mi vuole rubare la camera!"
La madre salì le scale , afferrando la mano del figlio , che voleva farle vedere la sua nuova cameretta , nella quale Ofelia girovagava.
"È questa ! Non è bella?!"
"Si si lo è"
Ofelia si voltò.
"Mamma diglielo che questa è mia!" Tuonò la ragazza.
"Non è tua" rispose Sebastian facendo la linguaccia.
"Brutto bas.." Ofelia venne interrotta dalla madre che si protese verso di lei.
"Perché non ti fai un giro per la casa? Magari ne trovi qualcuna di più carina"
"Forse" e così uscì dalla camera spingendo il fratello.
Trovò altre quattro camere da letto , una era talmente grande che decise di lasciarla ai genitori , perché non avrebbe saputo riempire tutto quello spazio , così pensò bene che bastava un letto matrimoniale bello spazioso e un grande guarda roba.
Decise quindi di ritentare con la camera del fratello , ma , guardando bene il soffitto più basso nel corridoio , notò una cordicella verde che pendeva. Provò a tirarla e ne vennero giù delle normalissime scale in legno. Risalì la gradinata e si trovò nella soffitta , che non era affatto umida , fredda e polverosa , al contrario , era bella pulita.
Il soffitto , o in questo caso , tetto , era più basso in certi punti. Le pareti erano unicamente in legno. La mochette c'era anche li , e vi erano anche delle finestre , che davano su tutto il bellissimo giardino ricco di fiori di ogni colore .Sul pavimento vi erano disposti degli scatoloni , si avvicinò e trovò parecchi album fotografici , ma contenenti solo foto in bianco e nero , che ritraevano bambini vestiti bene , e con i volti sorridenti. Anche un grosso lampadario era lì accanto , luccicante e molto pulito.
Stette qualche minuto a sfogliare i vecchi libri che trovò frugando nello scatolone , mise la schiena contro la parete e inizò a guardarne solo le immagini , cercando di capire a quale anno corrispondessero.
Ma qualcosa catturò il suo sguardo , come se qualcuno l'avesse chiamata.
Dietro l'ammasso di vecchi oggetti , vide qualcosa coperto da un telo , e non poté fare a meno di alzarsi e avvicinarsi.
Il telo era candido e immacolato , come se fosse stato appena messo. Con una mano lo levò , mostrando ciò che vi era al di sotto di questo.
Sembrava un quadro , ma senza foto o dipinto , eppure sembrava uno specchio , ma senza vetro che potesse riflettere.
La cornice era d'oro , scolpita a mano , con dei bei rilievi , e facendo scorrere il dito su di essa , notò alcuni segni , forse lettere , di cui lei non ne conosceva il significato.
Ma qualcosa di quello strano oggetto la attraeva.
"Ofelia , sei qui?"
Sobbalzò nel vedere la testa della madre sbucare dalle scale , dietro la ringhiera.
"Oh , mamma mi hai spaventata!"
"Scusami tesoro , non era mia intenzione...cos'hai trovato?"
Salì le scale entrando nella soffitta , dirigendosi verso la figlia.
"Ehm...nulla , solo vecchie robacce , però li c'è un bel lampadario , e delle belle foto di persone che magari papà conosce"
"È quello cos'è?" Disse indicando il quadro-specchio , che Ofelia teneva tra le braccia.
"È...non lo so , ma mi piacerebbe tenerlo"
"D'accordo , fa pure. Allora , hai scelto la tua stanza?"
"Si"
Ci fu un attimo di silenzio , dove la madre attendeva una risposta.
"Questa è la mia stanza , insomma , ci sta il mio letto , i miei armadi , che non sono molto alti e tutte le mie cose ...potrebbe andare bene?"
Sembrava un po' un confusa , e proprio non capiva il motivo della scelta di Ofelia.
"Si , si certo , perché no , è un bel posto , non bisogna nemmeno pulire più di tanto , sono stupita di come questa casa non abbia nemmeno un po' di polvere"
"Già"
"Bene , vieni di sotto adesso"
Seguì la madre fino al piano di sotto , aiutandola a trasportare dalla macchina alla casa tutti gli scatoloni.
Le foto , i libri , i vestiti e quant'altro. E più tardi si misero a sistemare i letti , montarli nel posto giusto , per poi coprirli con lenzuola , coperte , cuscini e pupazzi.
Ognuno pensò alla propria camera da letto, e la sistemarono come meglio credettero.
Nella camera dei genitori avevano montato il grosso letto matrimoniale , aiutati dai ragazzi dei camion , che avevano trasportato gli immobili. Poi i grossi armadi attaccati al muro , per poi mettere i quadri e le foto di famiglia.
Il piccolo Sebastian aveva già montato le mensole con l'aiuto del padre , riempiendole di giocattoli , dalle macchinine alle statuette di draghi sputa fuoco , aveva il suo comodino blu , con sopra una lampada rossa che teneva accesa durante la notte , e alcuni fumetti.
Ofelia invece aveva sistemato il suo letto matrimoniale mini , che non era grande come quello dei genitori , aveva già riempito gli armadi di scarpe e vestiti , le mensole anch'esse piene di libri e riviste , e aveva attaccato delle foto alla parete , unendole con un filo di luci natalizie.
In un giorno fecero parecchi progressi , poiché vi erano cinque uomini a camera , a pensare a tutto. Mancavano ancora i tre bagni , la sala , l'ingresso , la cucina , la cantina , e le restanti camere.
Bhe a dire il vero nella cucina vi erano già dapprima i fornelli e una bellissima stufa , di cui Julie , la madre , s'innamorò.
Vi erano le stoviglie in argento , per di più di qualsiasi grandezza , e anche calici e piatti , e tutte le tovaglie in pizzo.
Alla fine della giornata , esausti per il trasloco , si misero a tavola , dove la madre cucinò sulla nuova stufa , un buonissimo arrosto con le patate. E dopo essersi saziati a sufficienza , ognuno , andò a lavarsi faccia , denti , e mettersi il pigiama , s'infilò nel letto , sprofondando nel sonno.
Tutti tranne Ofelia , che sfogliava ancora le pagine dei libri , in cerca di qualcosa che la potesse affascinare. Voleva capire il significato di quelle lettere , sperando che magari ne uscisse fuori qualcosa.
Sfortunatamente non trovò nulla , e si decise che l'indomani avrebbe cercato bene qualche indizio , magari in cantina.
Aveva posizionato quello strano oggetto proprio attaccato alla parete davanti al letto , di modo che potesse vederlo. E chiaramente , lui vedeva lei.

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