La rincorsa

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-Gus- respiro passo respiro -Gussss- riurlo -fermati-, quel cane è un indisciplinato, non mi ascolterebbe nemmeno se gli servissi su un piatto d'argento una fiorentina cottura media, una di quelle che appena addenti sono succose ti lasciano in bocca quel fragrante sapore di carne al sangue! Oddio perché ci sto pensando ora il mio stomaco chiede, no, anzi esige quella prelibatezza.
Mentre la mia milza sembra che abbia appena preso un incontro di box, quel cane corre ancora come se fosse Bolt in partenza ad una gara, ed io mi ritrovo come un vecchio gatto con l'asma.
Sto per fermarmi perché potrei svenire da un momento all'altro quando -bum- sbatto contro ad un  fusto, no non è come pensate voi è un cazzo di albero alto venti metri in mezzo alla mia strada, ed io mi sono quasi provocata una commozione cerebrale solo per ricorrere quel cazzo di cane è proprio un piccolo bastardo in fottuto meticcio con tre peli al posto della pelo sempre in calore a rincorrere, invano ogni essere femminile sulla faccia della terra. Che per la cronaca penso di aver smarrito.
-Ehi- sento qualcuno urlare da dietro, ma non ci faccio caso, cerco di rialzarmi e riprendere i sensi,
-scusa- sento richiamare, sta parlando con me?
-ci senti, tutto bene?- chiede, -si scusa hai bisogno di qualcosa?- chiedo prontamente.
-No ti ho solo vista sbattere contro l'albero mentre balbettavi parole a caso sulla cottura al sangue di una fiorentina e di Bolt in partenza per una gara. Sei sicura di non esserti fatta male alla testa?-
Finisce il suo discorso pacatamente, con un tono di voce basso, ma allo stesso tempo profondo e gutturale leggermente roco e soave, una di quelle voci che ti estranea o dal mondo, ma che allo stesso tempo ti fanno pensare come sarebbe questa voce se solo tu la potessi toccare e ammirare come se fosse un'opera preziosa da custodire segretamente. Una voce perfetta quasi aurea.
Ritornando sulla terra, penso che la mia faccia in questo momento sia un misto di ammirazione e e imbarazzo allo stesso tempo. Dopo qualche secondo sente il rossore salirmi sulle guance e non sapendo cosa fare scoppio in una fragorosa risata, cercando una scusa plausibile per nascondere la mia figura di merda. Cala il silenzio e non sapendo cosa fare comincio a parlare, -Okey lo so cosa stai pensando ma no non sono pazza stavo solo rincorrendo il mio cane da dieci minuti, non riesco a riprenderlo perché qualche fottuto signore ha lanciato una pallina rossa davanti a Gus, e lui impazzisce per il rosso così ha cominciato a tirare a tirare fino a quando non mi a trascinato per dieci metri, infangandomi come un maiale nella più invitante pozzanghera staccandomi quasi un braccio. Così mi sono rialzata ho cominciato a correre e "BUM" mi sono schiantata come una macchina in corsa su questo dannato albero-.
-Peter-dice,
-Mi chiamo Peter, volevo solo informarti che il tuo cane si è appena tuffato nella fontana-
-Ah e mi dispiace aver lanciato quella pallina-, dice ridendo ritornando per la sua strada con fare altezzoso, come se fosse un'oca che sculetta come nei cartoni animati.
-FOTTITI STRONZO!-
Gli urlo dietro, lui come risposta ride malvagiamente  -CALMATI SCHIZZATA! Ah e comunque bello il reggiseno giallo- risponde sghignazzando.
Gli alzo il medio mentre tiro un urlo di frustrazione guardandomi la maglietta sporca di fango e bagnata dalle quale si intravede il mio reggiseno.
Mi giro incazzata nera andando a cercare quel meticcio spelacchiato che non la passerà liscia anche questa volta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 27, 2016 ⏰

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