Ciscandra - Solo la follia conosce il mio nome

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Nina: Salve a tutti e ben ritrovati con questa nuova Gemma d'Inchiostro! Chiediamo umilmente scusa per il ritardo, ma è difficile accontentare due teste tanto distanti...

Fiore: ...specialmente se una di quelle "teste" legge a ritmo di lumaca...

Nina: Simpatica... Ma basta sciocchezze. Ecco a voi la storia di oggi!

Titolo: Ciscandra - Solo la follia conosce il mio nome

Autrice: Ciscandra

Genere: Narrativa generale

Stato: In corso

Musica scelta: Danza della fata confetto (da "Lo schiaccianoci" di Tchaikovsky)

Fiore: Ed eccoci qui a parlare con la nostra autrice! Dicci, Cis: cosa ti ha ispirato?

Cis: È difficile dire cosa mi ha ispirato per la scrittura di questo libro. Non c'è qualcosa di particolare a cui "Ciscandra" debba la sua vita, perché è un misto di tutte le cose che amo e che continuamente scopro e mi affascinano.

Potrei dire però che la protagonista prende il suo nome particolare e il suo aspetto dalla cantante del gruppo musicale "Nostalghia". Lei sì! Devo dire che per me è una fonte inesauribile d'ispirazione! La sua musica, le sue poesie, i suoi scritti, sono di un'intensità lacerante che mi scava dentro!

Poi posso dire che molti personaggi del racconto sono/saranno ispirati a cantanti che amo, perché la musica è prima di tutto la mia musa! Ad esempio, Emilie e il Mondo Bipolare sono un omaggio alla musicista/violinista Emilie Autumn e all'immaginario che ha creato con i suoi lavori. Indubbiamente è stata lei ad avvicinarmi a questo connubio mondo immaginario-malattia mentale. Mi ha sempre colpito come parla del suo disturbo bipolare e di come l'arte sia un modo per lei di inserirsi nel mondo, di far sì che la sua malattia non sia un limite, ma una ricchezza.

Altri personaggi/atmosfere sono poi ispirati a film come "Velvet Goldmine" (che richiama le figure di David Bowie e Iggy Pop) o al telefilm di "Penny Dreadful" (una serie-tv che mi ha scosso nel profondo per la sua poesia sconvolgente).

Per quanto riguarda i libri sicuramente c'è un richiamo ad "Alice nel Paese delle Meraviglie"! Ma no, non è il mio libro preferito e in realtà questa storia mi ha sempre terrorizzato così tanto da piccola, che ho iniziato a leggerlo solo quest'anno!

Sicuramente molto di "Ciscandra" prende però ispirazione dai sogni che ho fatto e faccio tutt'ora, dalla musica sempre diversa che divoro mentre creo e dalle riflessioni che scrivo e libri che leggo/studio giorno dopo giorno. Ma sopratutto, "Ciscandra" contiene il succo elaborato di ciò che vivo sulla mia pelle, di ciò che imparo dalla vita a denti stretti, con grandi pesi da portare, o dai momenti di gratitudine, con gli occhi rivolti alle stelle.

Nina: Come introdurresti un potenziale lettore al tuo racconto?

Cis: La struttura della storia è molto semplice: Ciscandra cresce in un ospedale psichiatrico fin da piccola e poi il dolore la porta a fare un gesto estremo: tenta il suicidio, ma non muore, cade invece in coma. E cosa accade? Inspiegabilmente appare un gatto misterioso nella sua stanza d'ospedale, che la conduce in un mondo parallelo, il Mondo Bipolare. Da questo momento avrà inizio un'avventura surreale, che la porterà ad attraversare cinque mondi diversi, ognuno ispirato ad una malattia mentale e solo se riuscirà ad attraversarli tutti si risveglierà. Ma come Dante nella sua "Divina Commedia", Ciscandra sarà accompagnata da un Virgilio piuttosto particolare: una drag queen chiamata Dalila o per gli amici Didì.

L'idea del racconto mi è venuta durante la preparazione di un esame per l'università, che trattava appunto delle malattie mentali.

Studiando e guardandomi intorno, mi rendo conto sempre di più di come, nella nostra epoca, il modo in cui ci vediamo (non solo il modo in cui vediamo la malattia) sia legato in gran parte al corpo.

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