Frammenti.

270 12 1
                                    



Sogni e desideri.

C'era un tempo in cui Beth Greene viveva di sogni e desideri, quando le persone ancora sentivano e non c'era la morte in giro per le strade.

Erano i tempi del chiacchiericcio confuso tra i banchi di scuola. Dei tuffi con la sorella Maggie nelle acque del lago vicino e delle corse spensierate, col vento che le accarezzava il viso ed il sole cocente che le batteva sul capo. O ancora, tempi del profumo del caffè che la svegliava la domenica mattina e della voce del padre, che le intimava di alzarsi perché la Parola del Signore era sacra ed era peccato mortale non ascoltarla.

C'era un tempo, in effetti, in cui Beth Greene era solo una stupida ragazzina di campagna che agognava fuggire da quell'isolata fattoria e andare a vivere in città - si sarebbe iscritta al college e, magari, avrebbe cantato la sera in qualche pub per mantenersi gli studi.
Quando guardava i campi assolati da dietro alla finestra della sua camera, immaginava poi di incontrare il ragazzo giusto, di fare l'amore per la prima volta sotto le stelle e sentire i battiti rincorrersi ed i cuori sussultare.

Ma Beth, in fin dei conti, era anche molto ingenua e non sapeva ancora cosa il destino avesse in serbo per lei.

Quando la vita si piegò alla morte e lei e gli altri diventarono solo cibo; quando la speranza soccombette alla paura ed i corpi affamati della madre e del fratello iniziarono a marcire nel buio di un fienile, Beth Greene iniziò a cercare, tra matasse di pensieri confusi, i sogni ed i desideri di quei giorni andati. Si accorse così, che sotto strati ed ancora strati, non era rimasto nulla. Di quei sogni e desideri solo cenere. Solo frammenti appassiti.

Anni più tardi, non riuscì a ricordare bene quel che poi accadde. Tra tanti frammenti, poté solo rammentare il nascere di un pensiero malsano e sbagliato, un pensiero sporco, quello che accompagna i suicidi quando si mettono un cappio al collo o si buttano da un palazzo. Tra il nero della cenere, poté intravedere solo l'argento della lama di un coltello ed il rosso del sangue sulle lenzuola bianche.

Poi la vita di nuovo. La speranza. Una nuova famiglia.

C'era un tempo in cui Beth Greene viveva di sogni e desideri, ma poi le persone non sentirono più e la morte andò in giro per le strade.

Diventò donna nel pulito quasi asettico di quel dannato ospedale.


Echi.

Era così.
Nel sogno c'era un cielo azzurro e limpido che non aveva fine, e c'era il lago con la superficie verde che il vento fendeva creando mille increspature.
Beth era seduta a riva con le gambe bianche a mollo nell'acqua, canticchiando una melodia che lui non conosceva. Lì, in quel sogno, indossava un vestito bianco da cui trasparivano il seno piccolo ed acerbo e la linea dei suoi fianchi stretti, e, sul capo, fiori rossi, che creavano contrasto con i capelli biondi e lunghi che arrivavano in vita. E rideva, rideva, rideva.

Era così. E c'era la pace in quel sogno - non la loro guerra - ed era bello, tutto così bello, che a Daryl quasi veniva da ridere e piangere insieme.

Poi, la terra tremava ed il cielo si scuriva e Beth si tuffava nel lago, allontanandosi sino a scomparire sotto la superficie nera dell'acqua. Non risaliva. E Daryl non poteva far altro che urlare, urlare, non riuscendo a muoversi.

Si svegliava di soprassalto sul pavimento sudicio e fatiscente su cui si era addormentato, rimanendo desto ore ed ore perché non riusciva a prender sonno: stavano gli echi di quello sparo a fargli compagnia, prosciugandolo e mozzandogli il respiro.

FrammentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora