Il primo giorno di vacanze, le regole per sopravvivere a questo giorno erano: "non uscire di camera" e"pensare il meno possibile"
Se fossi andato in mensa sarei diventato depresso, tutti quelli che restano a scuola per le vacanze erano sempre tristi e si lamentavano. Io provai ad aiutarli un anno ma non andò bene. Anche perchè la loro forse non è vera tristezza, quando tornano tutti, tornano le persone più felici del mondo. Non ho mai capito se fingono la tristezza o fingono la felicità...
Se pensassi, penserei all'imminente viglia di Natale. Non mi piace la vigilia di Natale per una cosa che mi successe da piccolo. Avevo 6 anni, avevo appena imparato a scrivere e mia madre mi comprò una macchina da scrivere per Natale. La adorai sul momento, ma non la usai fino all'età di 7 anni. Quando mi abbandonò, le scrivevo delle lettere con quella magnifica macchina da scrivere. Pensavo che la sinora delle pulizie le prendesse e le spedisse, non era così. Lo scoprì durante la mia decima viglilia di Natale. Nevicava molto, i miei occhi da bambino erano affascinati, era la prima volta che vedevo la neve senza mia madre, decisi di scriverle una lettera. Entrai nella mia camera, e vidi la signora delle pulizie vicino alla mia scrivania. Mi avvicinai e vidi che stava prendendo le lettere. Pensai che stesse andando a spedirle, così la seguì per imparare a farlo da solo. Ma non spedì mai quelle lettere. Andò nella sala principale, io rimasi sull'uscio a spiare, e le mise nel camino acceso. La sala non era grande, mi avvicinai lentamente al camino, lei mi guardò. Per un attimo sembrò preoccupata ma non credo fosse così, distolse subito lo sguardo e andò via. Mi inginocchiai vicino al camino, mi misi a piangere. un pianto silenzioso. L'ultima cosa che ricordo è che vidi le parole "ti voglio bene mamma" bruciare.
Il giorno dopo scrissi l'ultima lettera a mia madre.
Cara mamma,
O meglio dovrei scrivere Cara Elisa, visto che è il tuo nome e che hai deciso di non essere più la mia mamma.
Avrei affrontato il mondo con una mano sola, se solo tu mi avessi stretto l'altra. Saremmo stati bene, ti avrei comprato tanti fiori per la festa della donna e tu saresti stata così felice il giorno del mio matrimonio. Ti avrei protetto da tutti i mostri di cui mi raccontarvi tanto. Ma tu non vuoi. Ricordo il tuo bel sorriso e non voglio scordarlo. Non voglio dimenticarti, ma la verità sai qual'è?
Mi hai abbandonato, mi hai lasciato solo. Ma non sono seccato; affatto. Non ti scriverò più, promesso.
Ora sono io contro il mondo, e credimi non ho paura di quasi nulla. Ho paura di rincontrarti, perchè potresti farmi tanto male e io potrei farne tanto a te, anche se tutt'ora ti voglio bene sono costretto a dirti una cosa cara Elisa.
Addio.
Rileggo spesso quella lettera, mi ero ripromesso di andare avanti e non tornare indietro.Ma poi ho pensato che devo tornare indietro, per prendere la rincorsa. Mia madre ha sbagliato, le persone sbagliano tutti i giorni;
Ricordo di un mio ex compagno, se non erro si chiamava Alex o forse Sam...Nessuno lo chiamava mai con il suo nome, gli davano nomignoli razzisti e stupidi tipo "Nerina" o "piccola nerd". Lui era un maschio, ma amava leggere e per questo gli davano della donna; in più veniva dall'Africa e non parlava molto bene la nostra lingua. I suoi erano separati, e stava a scuola anche in estate, perchè c'era un campus estivo. Anche io stavo in estate, mi sembrava un tipo tranquillo. Un giorno sparì. Giravano voci, che andavano dal "è andato vendere acqua in spiaggia" al "si è suicidato e il suo fantasma vaga per la scuola". Eravamo tutti stupiti quando si scoprì che la seconda era in parte vera, o forse del tutto dipende se credete ai fantasmi oppure no. Avrei potuto salvarlo, se solo gli avessi rivolto la parola. Mi promisi di aiutare chi potevo, fu uno dei motivi per cui la sera al supermercato non me ne ero andato.
Per quanto riguarda il pasticcio combinato da me e Mike, non ci sono state conseguenze. Visto che il bidello ha pulito senza dire niente a nessuno. Non so se è una fortuna o un peccato.
Alle 18:35 Amelia si presentò in camera. Io e Mike stavamo studiando. Disse: " ciao!" feci un cenno di saluto con la mano; lei continuò a parlare: "sono passata per due motivi, il primo per ringraziarti Peter, mi hai aiutato più di quanto tu creda" Mike disse: " non vuoi dargli una ricompensa?" Amelia lo ignorò e disse: "il secondo per salutarti, io parto per le vacanze" allora dissi :" se vuoi ci possiamo sentire per telefono" lei disse:" certo certo, dammi il tuo numero". Lo scrissi su un pezzo di carta e glielo porsi. Uscì dicendo: "allora ci sentiamo". Risposi " Ok" ma non credo mi abbia sentito. Aspettai un messaggio fino alle otto di sera, non dissi niente a Mike. Mi scrisse alle otto e mezza di sera circa.
Scrisse un semplice: Hey
risposi:hey
lei: Che fai?
io: niente, tu?
lei: io ascolto musica.
Io: che ascolti?
lei mi mandò l'intera playlist.
La ascoltai tutta la notte e mi parve di conoscerla meglio. Si scopre tanto di una persona in base alle canzoni che ascolta. All'alba la canzone che ascoltavo era: "I hate you I love you" una bella canzone. abbastanza triste, adatta a quel tipo di alba. Presi la mia amata Polaroid e scattai una foto.Venne perfetta. Le foto fatte con le polaroid valgono di più, perchè la carta costa molto quindi non puoi fare foto a caso. E quel momento era importante per me; molto importante. L'ho avuta lo stesso Natale delle lettere, me la regalò l'assistente sociale, visto che avevo subito un "trauma psicologico". La prima foto che feci con essa fu al camino. La tenevo in un cassetto in quel momento, attaccata con una molletta all'ultima lettera che scrissi.