Daddy ||F.R|| •1•

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È da una settimana che qui a Modena piove ininterrottamente, le strade sono piene di fango e stanno sporcando i miei vestiti nuovi che ho rubato ieri, la mia pancia inizia a brontolare come ogni giorno alle 12:30, ormai è puntuale.

Cerco nei dintorni qualche negozio aperto ma a quest'ora non c'è nulla, dovevo procurarmi il cibo prima come faccio di solito..
Sono finita in campagna, non so come, mi annoiavo e ho deciso di fare una passeggiata solo che sono andata troppo oltre.

Non c'è anima viva da chiedere qualche indicazione, mentre continuo a camminare, una macchina mi sfreccia vicino finendo in una pozzanghera e lanciandomi addosso tutta l'acqua che c'era all'interno,

<<ma stia più attento!>> urlo maledicendo il coglione che non guarda prima di fare certe cose, o semplicemente l'ha fatto apposta, cosa di cui non me ne stupisco affatto, dato i cretini che ci sono in giro.

Guardo nella direzione della macchina e noto che sta tornando indietro, si affianca a me e vedo il finestrino abbassarsi, scoprendo un ragazzo con un ciuffo biondo e degli occhi azzurro mare che ti ipnotizzano solo a guardarli, si vede che è più grande di me dalla corporatura e dalla fisionomia, finalmente si decide a parlare.

<<scusami non ti avevo vista>> ride fragorosamente

Si come no, che stronzo.

<<ma fanculo>>

<<tosta la ragazzina>> continua a ridere

<<che vuoi?>>

<<la principessina si è persa?>>

<<certo che no>> mento, ci manca ancora che mi prenda in giro anche per questo

<<e allora che ci fai qui, soprattutto sotto la pioggia e sporca di fango?>>

<<non sono affari tuoi>> rispondo secca

<<ah ho capito, sei una puttana>> afferma convinto

<<mi sembri un po' piccola però, quanto prendi?>> continua a sfottermi

<<è da quando ho 12 anni che vivo in strada, e di certo non faccio la puttana, piuttosto muoio di fame, è chiaro?>>

<<oh>> si zittisce finalmente

<<perché?>>

<<perché dovrei dire le mie cose ad uno sconosciuto?>>

<<delle volte è meglio confidarsi con uno sconosciuto che con degli amici>>

Sospiro e decido di dirgli qualcosa, dopotutto non lo dovrò più rivedere, spero.

<<mia mamma e mio papà, sono morti in un incidente stradale quando avevo 12 anni, io mi sono rifiutata di andare in un orfanotrofio o in stronzate del genere, così sono scappata>>

Dico tutto d'un fiato, lui per un attimo mi guarda e poi prende a parlare

<<che ne dici se vieni a stare da me?>>
Fa un ghigno e qualcosa mi dice di non fidarmi di quel ragazzo all'apparenza bravo

<<se magari vuoi stuprarmi? E poi perché dovresti fare un favore proprio a me?>>

<<devo farmi perdonare per l'incidente che ti ho causato prima, e poi ho bisogno di una donna che mi aiuti, la prima domanda l'ha saltata, dovrei preoccuparmi?>>

Fa un altro ghigno, strano che non è fidanzato, non è affatto un brutto ragazzo, anzi..
normalmente avrei detto di no, ma sono messa proprio male e avere una casa non mi guasterà.

Non molto convinta accetto e lui con un sorrisetto malizioso mi fa cenno di salire in macchina, entro a capo chino e durante il viaggio sto in silenzio fino a quando non arriviamo a casa sua.

È una villetta a due piani, con un giardino abbastanza grande, Il ragazzo misterioso tira fuori le chiavi e apre la porta lasciandomi entrare, sembra avermi letto nella mente perché mi pone subito la domanda:

<<non ci siamo ancora presentati, io sono Federico, tu?>>

<<Gemma>> faccio un sorriso tirato e mi guardo intorno, davanti c'è la cucina, la percorro e seguo Federico, che mi porta in quella che dovrebbe essere la mia camera.

È dipinta di azzurro, attaccato al muro c'è un letto ad una piazza, con accanto una scrivania e la TV, è molto carina.

<<bene, ora che ormai sei qui, voglio mettere in chiaro una cosa>>

Questa frase non mi piace per niente, annuisco deglutendo

<<da ora in poi farai tutto quello che vorrò e mi chiamerai papino>>

<<cosa?>> scoppio a ridere per l'assurdo nomignolo che ha scelto

<<se fossi in te non riderei molto, più tardi ti porto la lista delle regole da rispettare, se non vuoi essere punita>>

Si avvicina a me serio e indietreggio spaventata

<<va B-bene>>

<<come?>>

<<va bene papino>> mi correggo e lui fa un sorrisetto malizioso prima di lasciarmi sola in questa stanza.

Spazio me:

Salve gente, è una storia un po' diverse da quelle che faccio di solito, spero vi piaccia ❤️

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