la mia vita che cambia...

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Ciao a tutti il mio nome è Alice e ho 13 anni.
Ho i capelli lunghi, castani e un po arruffati, ho gli occhi color nutella e sono di statura media e magra.

Io, mia madre (Jessica) e mio padre (Andrea) ci eravamo appena trasferiti a Tokyo quindi avevo cambiato tutto la scuola, gli amici, la casa, le abitudini, ma non mi intimoriva nulla infondo i cambiamenti sono parte della vita...apparte uno che è riuscito a cambiarmela definitivamente...

Ero una ragazzina come tutte le altre: mi piaceva uscire, disegnare, fare shopping...insomma ero normale

Quando un giorno...la mia vita cambiò...
Mio padre era andato a lavorare ed io ero rimasta da sola con mia madre, ero in camera mia a guardare un film, quando ad un certo punto mi venne un gran mal'di testa quindi decisi di riposarmi un po' perché pensavo che fossi rimasta troppo tempo davanti alla TV, quindi mi sdraiai sul letto...
Però poi il mal'di testa non passava e in più mi sentivo enormemente stanca, pensavo che avessi la febbre quindi andai da mia madre a farmela misurare... però prima che io potessi aprire bocca caddi a terra svenuta...

Mia madre chiamó di fretta mio padre che era un medico...
Mi svegliai e nel frattempo mio padre era arrivato...
Mi misuró la febbre e il termometro misurava 37.5 non mi era mai capitato così di colpo.
Stavo malissimo e mio padre non sapeva che fare perché non aveva mai avuto un caso del genere.

Non mi portò subito in ospedale perché pensava che era stata la stanchezza della febbre a farmi svenire quindi mi portò sul mio letto e mi diede una pastiglia per la febbre e il mal'di testa, ma i sintomi ritovavano e ogni volta sempre più forti...
Una volta avevo pure vomitato...
Alcuni giorni stavo bene e altri meno, mio padre decise di portarmi in ospedale per farmi dare un'occhiata dal suo capo...
Le uniche parole che disse dopo avermi visitata erano:"sarebbe meglio tenerla per qualche giorno in ospedale per assicurarsi che non sia nulla di grave..."

Quelle parole...

Erano le uniche che avrei preferito non sentire.
Era la mia prima volta, non ero mai stata in ospedale per così tanto tempo e non sapevo come comportarmi...

Mia madre andò a casa a prendere dei vestiti di ricambio...
Il capo di mio padre mi portò in una stanza... la numero 307...
Era tutta per me...
Il letto era vicino alla finestra da li potevo vedere il meraviglioso paesaggio di quella città...
Il capo mi disse di riposare e che il giorno dopo avremmo fatto degli esami, quindi misi le mie cose nel cassetto accanto al letto e dopo di ché mi addormentai....

Il giorno dopo al mio risveglio mia madre era accanto a me e mi disse che tra poco avrei dovuto fare gli esami...
Un'infermiera entrò in camera con tutto il necessario per i controlli...
Mia madre era andata via nel mente...
L'infermiera tirò fuori una siringa...
Non volevo assolutamente che queall'affare mi sfiorasse anche perché fin da piccola avevo sempre avuto paura degli aghi...
Misi da parte il mio orgoglio e tirai fuori il braccio... Non durò molto ma avevo una paura indescrivibile...
Meno male il peggio era passato...
Chiesi all'infermiera se potevo alzarmi dal letto e lei mi rispose di si, ma che quando mi sentivo stanca di ritornarci subito...
Non capivo perché tutte quelle premure...

Nella stanza si era fatto un silenzio...
Mi sentivo tanto sola anche perché i miei genitori lavoravano, ma mio padre era sempre in quell'ospedale quindi in fondo non ero cosi sola anche se lui si occupa principalmente di casi più gravi quindi non restava molto con me...

Ogni tanto sentivo delle persone che passavano davanti alla mia porta la maggior parte erano anziani...
Non so perché e ne come io ci fossi finita li dentro ma sentivo di essere l'unica a sentirsi così...
Di solito negli ospedali non ci sono ragazzi della mia età quindi mi sembrava strano essere li...

Ora che ci penso non era ancora iniziata la scuola...mancava ancora 1 mese mia madre mi doveva ancora iscrivere...

Il mio primo giorno in ospedale l'avevo passato nel mio letto a pensare del più e del meno...
Il giorno dopo arrivò mio padre alle 11:30 del mattino con un foglio in mano...
Si sedette accanto a me e mi disse che dalle analisi che avevo fatto io avrei una malattia non molto conosciuta e anche che sarei dovuta rimanere in ospedale ancora per un altro po di tempo almeno fino a quando i medici non avessero saputo qualcosa in più sulla mia malattia...

Scoppiai in lacrime...sapevo che qual'cosa non andava in me... ma non avrei mai pensato ad una malattia...Non sapevo nemmeno che s'ingnificasse essere malata poi di una malattia qualunque...

Nessuno ormai mi capiva mi sentivo diversa dagli altri...

Verso l'ora di pranzo mio padre entrò nella mia camera per dirmi che ora potevo frequentare la mensa e che non dovevo più mangiare in camera...
Ero un po' nervosa essendo la mia prima volta...
Con il mio vassoio cercai un posto dove sedermi c'erano molti anziani e signori di mezza età quindi preferivo non sedermi in sieme a loro per non sembrare l'unica...

Poi vidi per la prima volta un ragazzo forse anche della mia età in quell'ospedale, stava seduto in disparte in un tavolo non so perché ma in quel momento il mio istinto mi portò a sedermi vicino a lui...
Mi diede uno sguardo e poi si rigiró...
Era alto, Magro, aveva i capelli scuri e gli occhi grigi...
Notai che non aveva ancora iniziato a mangiare continuava a girare la forchetta nella pasta...

Lui si girò proprio nel momento in cui io lo stavo guardando i nostri sguardi si incrociarono...
Mi ero appena sparata una figura di merda...
Quindi decisi di iniziare a fare conversazione...

Alice:"ciao"
Lui:"ciao, sei qui da poco?"
Alice:"si, circa un giorno. il mio nome è Alice!"
Lui:"io mi chiamo Daniel..."
Alice:"non hai fame?"
Daniel:"per niente...mi faresti un favore?"
Alice:"si dimmi..."
Daniel:"la mangeresti tu per me?"
Alice:"ma come? La pasta è così buona..."
Daniel:"lo so ma non sono un tipo che mangia tanto...se la vuoi è tutta tua..."
Alice:"in effetti avrei ancora fame grazie..."
Daniel:"ha ha! In fondo la volevi ammettilo..."
Alice:"ma dai!"

Continuammo a parlare per un altro po' di tempo, è simpatico e mi ha risollevato l'umore...
Poi dopo...

Daniel:"l'ora di pranzo è finita ed io devo ritornare in camera se no i medici iniziano a sclerare..."
Alice:"ah...ok allora ci vediamo va bene?"
Daniel:"la mia camera è il numero 309 se hai bisogno di qual'cosa passa"
Alice:"che coincidenza la mia è il numero 307"
Daniel:"se vuoi allora andiamo insieme"
Alice:"si certo! Anche perché mi devo ancora orientare bene..."
Daniel:"ok allora andiamo..."

Stavo bene in sua compagnia...
Forse non ero proprio l'unica in quell'ospedale, chissà per quale motivo è qui ora...
Va boh tanto lo posso rivedere anche in mensa...

Mio padre nel turno libero è venuto da me...

Andrea:"com'è andata oggi?"
Alice:"benissimo! Pensa che ho fatto amicizia con un ragazzo"
Andrea:"e come si chiama magari lo conosco..."
Alice:"si chiama Daniel ed è nella stanza 309 vicino alla mia...l'ho incontrato in mensa..."
Andrea:"si lo conosco è un mio paziente..."
Alice:"a si?"
Andrea:" si ora devo andare ci vediamo dopo"

Ora che ci penso se Daniel è un paziente di mio padre deve avere qual'cosa di grave...anche se non si vede per niente che è malato...
lo scoprirò.... ora non ci devo pensare più di tanto...

Per essere i miei primi giorni non è stato male...
Non vedo l'ora di rivederlo....

~CUORE DI VETRO~ {In Revisione}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora