Che le danze abbiano inizio

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"Ma perchè non mi rispondi!" Ellen cercava disperaramente, invano, di contattare sua zia ormai da quasi un'ora.
"Non riesco a crederci, riesce a sparire quando invece dovrebbe essere super presente".
Quasi tutti i membri del circolo riuscirono a farle la stessa domanda. Dove si trovasse sua zia in quel momento!! Nessuno lo sapeva, neanche lei.
Il pomeriggio era passato tra una tazza di the, un biscottino e la partita di Cricket.
I tavoli per il buffet serale erano stati già allestiti all'interno del municipio, da li a poco più di due ore sarebbe cominciato il grande ballo, e sua zia non era ancora arrivata. Anche suo padre non rispondeva al telefono, che nervoso!
"Ecco a te, un bel bicchiere di limonata fredda" James era sempre più premuroso e gentile. Finalmente aveva deciso, anzi era impossibile decidere.. aveva ascoltato il suo cuore e non la ragione.. il suo cuore pretendeva una possibilità di poter stare con Ellen.
"Ti ringrazio, James. Albert è tutto stupendo, davvero"
"Grazie Ellen, abbiamo fatto del nostro meglio" disse guardando i camerieri portare i vassoi pieni di pietanze.
"Miss Kinsley deve assolutamente andare a cambiarsi!Tra un'ora inizierà il ballo, deve presentarsi in sala come se fosse lei la candidata prescelta".
"Si Olvia certo, vado subito" rispose peccato che io non abbia il vestito rosso!
"Dannazione zia, ma dove sei!" disse riprovando a telefonare.
In quel momento lo scoraggiamento fu totale, quasi quasi ci rinunciava!
"James eccoti qui, finalmente!" una Vicky in un aderente abito di pizzo rosso con una coda fuori misura fece la sua apparizione.
"Vicky, ma che cosa ci fai qui?"
"Ma cosa dici sciocchino, sono qui per ballare con te, allora ti piace il mio abito?Sono la tua Rossella!"
"Non credo che nel 1800 si usassero gli abiti aderenti di pizzo rosso.. hai sbagliato secolo Vicky!"
"Gelosa?"
"Assolutamente no, con quel vestito sei ridicola!"
"Ridicola a chi? ti faccio vedere io e poi voglio proprio vedere il tuo di vestito!"
James scattò in mezzo alle due ragazze.
"Vicky smettila"
"Tranquillo James, vado a prepararmi" specificò Ellen e detto ciò si allontanò.
Adesso era veramente nei casini. Uscì dal municipio e si incamminò sulla veranda sotto il porticato. Doveva prendere una boccata d'aria e riflettere.
"Che cosa posso fare?"
Decise di andare comunque nella stanza dedicata a Miss Rossella in modo da non ricevere altri rimproveri dalle vecchie matrone. Alla fine poteva anche non presentarsi, avrebbe spiegato tutto a James in un secondo momento. Dannazione però che nervoso, quell'odiosa di Vicky era li sotto con il suo dannato vestito rosso.
Girò la maniglia della stanza del terzo piano ed entrò. Il suo cuore e la sua mente non potevano credere a quello che i suoi occhi videro.
Seduti sul divanetto della stanza con una scatola bianca con un fiocco rosso, c'erano zia Elizabeth e suo padre George.
"Ciao piccola"
"Papà, zia! oh che meraviglia. Ma cosa ci fate qui? Quando siete arrivati?" con la felicità negli occhi si buttò tra le braccia del padre.
"Siamo qui adesso. Ti abbiamo portato un regalino!"
"Bimba mia vieni"
Ellen abbracciò la zia, ansia e nervoso sparirono.
"Apri la scatola e perdonaci, abbiamo avuto un po' di cose da fare!"
Ellen aprì la scatola... all'interno c'erano della decoltè di vernice rossa, alte, con dei Swarovski rossi che decoravano i lati delle scarpe. Abbinata c'era una borsetta rossa da posizionare al polso.
"Zia sono meravigliose, ma non ho un abito rosso da usare".
"A questo ci abbiamo pensato noi, guarda un po' se questo ti piace" disse il padre alzandosi dal divano.
Si accostò vicino ad un paravento e con delicatezza riuscì a spostarlo senza molta fatica, rivelando un magnifico abito da sera rosso ... l'abito di tulle, seta e cristalli rossi visto nel negozio di Carole.
"Non ci posso credere" esclamò Ellen tappandosi la bocca. Lacrime di gioia le rigarono le guance.
"Ti piace tesoro? Carole l'ha cucito apposta per te!Era una sorpresa!"
"È meraviglioso!"
"Bene tesoro allora facciamo in fretta!Ti sistemo i capelli. Tua mamma sarebbe orgogliosa di te, sei stupenda".
"grazie zia è come se lei fosse qui con noi" disse Ellen sedendosi davanti allo specchio.
"E così è bambina mia" suo papà si avvicinò e le posò un bacio sulla fronte prima di dirigersi alla porta della camera.
"Dove andate papà?"
"Vi lascio preparare in pace e poi devo conoscere qualcuno... il tuo Rhet!" disse facendo l'occhiolino.

***

Ellen era sparita da più di un'ora.
Dove siete finita? pensò James per l'ennesima volta. I suoi occhi scrutarono di nuovo la sala ormai piena di ospiti. Tutte le aspiranti candidate ad interpretare Rossella erano già presenti e vestite di rosso, tutte tranne lei. Olivia girava per la sala da ballo cercando di contare le ragazze ma ne mancava sempre una, lei.
"Calma amico mio" Albert gli posò una mano sulla spalla "non é scappata".
"Avete pienamente ragione, ma voglio vederla" affermò passandosi una mano nei capelli.
"Guarda davanti a te, c'è la zia Elizabeth con suo padre, lei non sarà molto lontana"
I due ragazzi videro la zia di Ellen salutare ad uno ad uno i vari membri del circolo nonché Carole ed Olivia.
"Ah, c'è anche quell'idiota di avvocato, come si chiama?"
"Albert, non starai parlando di quell'idiota di Williams?"
"Si amico mio"
James alzò lo sguardo e vide un Williams in pieno stile Mr. Butler pavoneggiare all'intero della sala. Restava attaccato alla gonna della zia Elizabeth.
In quel momento sentì uno strano mormorio provenire da una parte della sala. Vicky spaccò il ventaglio che aveva in mano e chiamò subito qualcuno al telefono.
Cercò con lo sguardo la causa di quel brusio, la vide e capì tutto.
Sulla porta della sala da ballo c'era Ellen, c'era lei .. lunghi capelli neri erano raccolti con una morbida acconciatura che finiva su una spalla in morbidi boccoli, lasciando una parte del collo scoperto. Un collo tutto da baciare. Era fasciata da un lungo abito di seta e tulle... il corpetto stretto era ricoperto di punti luce che lasciavano il posto, piano piano scendendo lungo le gambe, al tulle utilizzato anche nella coda.
Scarpette e borsetta abbinata completavano il vestito.
"Diavolo di un Rhett!Ti va proprio bene amico mio, non so cosa potresti voler di più!" sussurrò Albert
"Niente, non voglio niente di più!" sussurrò.
Olivia notò Ellen e questa volta il numero delle aspiranti Rossella era giusto, era giunto il momento più importante della rievocazione storica.

"Signore e signori vi prego, un attimo di attenzione" disse la giovane donna posizionandosi al centro della pista.
"ora annuncerò con mio più grande piacere il nome della prescelta"

Olivia mia cara, disse il sindaco entrando nella sala.
"Mr. Palawsky" disse con stupore Olivia
"È riuscito ad unirsi a noi?"
Olivia e Cassandra si scambiarono sguardi stupiti ed increduli. Tra il pubblico si levarono mormorii circa l'intervento, assolutamente non programmato, del sindaco.

"Cari cittadini di Hiverhill con mia grande gioia sono riuscito a liberarmi per poco tempo dai miei numerosi impegni per rendere ogni giorno migliore la nostra adorata cittadina. Sono quindi onorato di potervi augurare una meravigliosa rievocazione storica e fornirvi il nome della nostra amata Rossella O'Hara.

Prese dalle mani di Olivia la busta, infilò la mano in tasca e prese gli occhiali.
"Senza questi potremmo aspettare fino alla prossima rievocazione storica per sapere il nome".
Risate si udirono dal pubblico.
Ellen vide Vicky vicino al buffet con un ventaglio spezzato in mano ed uno sguardo malefico sul viso.
"Che diavolo ci fa il sindaco, non gliene importa proprio niente di questo evento?" disse Albert.
"Fa quello che sa fare meglio, mentire come sua figlia" rispose James.
Il ragazzo riuscì ad attirare l'attenzione di Ellen che decise di raggiungerlo.
Anche lui decise di andarle incontro.
Superarono un'infinità di ospiti, vasi e candelabri giganti. Nel momento in cui le loro mani si toccarono ed i loro sguardi si incontrarono il sindaco parlò

"Signori e signore ecco a voi la nostra nuova Miss Rossella O'Hara.. Vicky Palaswky. Un applauso"

"Maledizione" disse il ragazzo
"Hanno truccato il concorso" precisò Albert.
"Vince sempre lei" affermò Astrid.
Una risata scoppiò dalle labbra rosse di quella vipera. Le anziane si guardarono un po' perplesse.
Si avviò verso il centro della sala tra gli applausi del pubblico.

"Mr. Butler la invitiamo a raggiungerci al centro della pista".

Cassandra si avvicinò al sindaco e sussurrando disse "Mr. Palawsky non credo sia quello il nome scelto"
"Miss Cassandra, volete ancora ricevere i finanziamenti per il vostro stupido circolo?"
rispose il sindaco con voce gelida ed il suo solito sorriso falso mentre continuava a battere le mani.
L'anziano membro non rispose ma contrariata si girò verso Olivia "avvisa Erick è ora di iniziare con il valzer".

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