Capitolo 2: LA SORPRESA

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Quando il bacio finisce i nostri volti si allontanano lentamente e rimaniamo seduti per terra, io in braccio a lui. Io li tengo il volto e iniziamo a sorridere, dopo qualche secondo gli sussurro all'orecchio :"anche io ti amo" li le parole cessano, il tempo si ferma, il mondo intero si ferma.
Ci alziamo da terra e ,sempre attaccati, lui mi spinge sul lettino, ho il cuore che mi batte a mille, lui si sdrai sopra di me e i nostri respiri si sovrappongono, non aspettiamo, non ce la facciamo, ci amiamo e non vogliamo aspettare, sappiamo di non  aver tempo, in quel momento ci siamo solo io e lui. Lui inizia a togliersi la maglia, dopo di che toglie anche la mia conottiera e dopo qualche minuto rimaniamo avvolti solo da un lenzuolo, siamo nudi, fragili ma forti, insieme, uniti, siamo una cosa sola, lui è ancora immerso di sangue che fuori esce dai tagli che ha sui polsi, mentre le mie braccia sono fasciate, appoggiandosi a me mi ritrovo tutta sporca di sangue, ma la cosa non mi infastidisce, ci sono abituata, non ci importa, pensiamo solo a quello che stiamo facendo ci stiamo unendo, escono solo dei piccoli gemiti dalle nostre labbra, ci baciamo per non fare rumore ma è difficile, perchè stiamo bene, e siamo al massimo del piacere, ci mordiamo le labbra così forte da far uscire il sangue da esse, ma non sentiamo il dolore, sentiamo solo un mix di piacere e amore, all'improvviso entra la dottoressa, ci vede rimane immobile, noi siamo imbarazzati, siamo tutti rossi e ci stacchiamo subito, lui va verso la dottoressa e la ferma, pregandola di non dire niente a nessuno, io inizio a piangere per fare scena davanti a lei, siamo riusciti a convincerla, ma in effeti eravamo stati incoscienti, non sapevamo i rischi ma quel che è fatto è fatto e non si poteva tornare indietro avevamo paura. Passano i giorni e ormai stiamo insieme, ma io ho paura perchè non avevamo preso nessuna precauzione e non sapevo come fare, però decidiamo di non farci prendere dal panico, il pomeriggio decido di andare da quella dottoressa che aveva visto tutto e le chiedo un test di gravidanza, sono terrorizzata, vado in bagno e faccio il test, quando vedo il risultato sono immobile, congelata. Passa la sera, passa la notte e poi arriva il giorno, vado da Lorenzo, cerco di mantenere la calma, li faccio vedere il test, è positivo, siamo congelati, non sappiamo se piangere dalla felicità o dalla tristezza, non siamo pronti per diventare genitori, abbiamo quattordici e quindici anni, siamo ragazzi, ma non possiamo tornare indietro, non voglio abortire, sarei un'assassina, lui mi resta vicino, siamo ancora in ospedale, ci credono ancora pazzi, ma noi per ora abbiamo smesso di tagliarci, dobbiamo dire ai nostri genitori che diventeranno nonni, abbiamo paura ma ci facciamo coraggio e andiamo, io vado dai miei e lui va dai suoi, gli diciamo tutto, ci scende una lacrima, ma restiamo calmi, loro scoppiano a piangere, ci abbracciano. È passato quasi un mese e mezzo e i nostri genitori si iniziano a conoscere, faccio tutte le analisi, tutto a posto, siamo felici ma abbiamo paura, soprattutto io, ho paura per il travaglio, non so come sarà, passano i giorni, le settimane e i mesi, arrivo al settimo mese, la pancia si vede, il bimbo o la bimba tira i calci, decidono di dimetterci, noi però abbiamo paura e non vogliamo, perchè così sappiamo che ci separeremo, o almeno lo pensavamo, ma i nostri genitori ci chiariscono subito le idee, si sono messi d'accordo da tempo, hanno deciso che Lorenzo per un periodo di tempo verrà a stare da noi, ma come si risolve un problema ne nasce un'altro: la scuola!
Noi andiamo solo in prima e in seconda superiore, dobbiamo andare a scuola, non siamo potuti andare a scuola per quasi sei mesi, ma per fortuna ora c'è l'estate, è agosto e sono all'ottavo mese, sta iniziando settembre e inizia il nono mese oramai ci siamo quasi, ma sta iniziando anche la scuola, purtroppo per via dell'assenza in quei sei mesi dobbiamo ripete l'anno, io la prima e lui la seconda, abbiamo paura, chissà cosa diranno i nostri compagni che mi vedranno con il pancione, e se mi si rompessero le acque a scuola che cazzo dovrei fare? Vabbe, iniziamo e vediamo come va...

SAVE ME LORENZODove le storie prendono vita. Scoprilo ora