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VIOLET

Violet è rimasta davvero sorpresa da Harry. Non ha neanche fatto o detto tanto e non sembrava molto interessato nel trascorrere del tempo con lei, ma è affascinata dalla sua personalità nascosta e segreta. Harry è la persona più calma che lei abbia mai incontrato in tutta la sua vita. Normalmente, le persone sono vivaci e divertenti, ma Harry sembra come perso in una spirale senza fine di tristezza ed oscurità. Violet pensa che, passandoci del tempo insieme, potrebbe illuminare piccoli pezzi della spirale oscura in cui lui è intrappolato.

È passato un po' di tempo, ormai, da quando ha visto Harry sul tetto. Va lì sopra ogni giorno, con la speranza di rincontrarlo. Ma lui non c'è mai. Ogni volta che apre la porta, aspettandosi di notare un ragazzo vestito di nero dalla testa ai piedi, non vede niente se non il tramonto e l'edificio che ha davanti.

Quando aveva proposto ad Harry di aiutarlo nell'apprezzare la sua vita, non intendeva forzarlo o farlo sentire a disagio. Violet ha solo questa abitudine di essere un po' sfacciata quando le piace qualcuno. Una volta, era timida; a malapena iniziava una conversazione e non era capace nel mandarla avanti. Adesso, però, sa che ogni cosa è temporanea e che non c'è niente di cui avere paura, ha acquistato molta confidenza in se stessa. Non ci ha lavorato né ha provato ad amarsi, ha imparato come essere felice con quello che ha. Ha iniziato ad accettare il suo corpo, ad esserne sicura. La vita non è piacevole né piena di gioia: questo vale sia per le persone introverse che per quelle sicure di se stesse.
La sua fiducia in se stessa era lì, nel momento in cui il dottore le aveva diagnosticato la sua malattia, nel momento in cui aveva saputo che non sarebbe importato se lei avesse fatto qualcosa, perché avrebbe perso questo battaglia, prima o poi.

Violet sa che la vita non è quasi per niente divertente senza amore e felicità, quindi, proprio per questo, vuole aiutare Harry: lui deve vivere ancora per tanti anni. La vita che sta vivendo è lì per creare qualcosa di meraviglioso. Harry ha davvero tanto tempo per fare cose spettacolari e forse Violet potrebbe aiutarlo a prendere la strada giusta, anche nel caso in cui dovesse andarsene prima di vedere la fine di quello che potrebbero iniziare insieme. Ma, naturalmente, tutto questo è solo nella sua testa.

Perché, in realtà, non conosce Harry, non ci esce insieme e lui non sembra neanche interessato a cambiare. Violet l'ha probabilmente sconvolto.

Con la testa piena di pensieri, si siede ed osserva il cielo scurirsi. Oggi, non c'è molto da guardare perché le nuvole stanno coprendo la vera cosa che la attrae. Soffia anche un po' di vento, per questo Violet si stringe nel suo cardigan.

Improvvisamente, sente la porta aprirsi dietro di lei, così gira la testa per controllare chi salirebbe lì sopra in quel momento. Il ragazzo che stava aspettando da giorni, adesso, fa un passo avanti ed infila le mani nelle tasche, quando vede Violet seduta con un enorme sorriso sulla sua faccia.

"Immaginavo che tu fossi qui." Harry borbotta e la faccia di Violet si illumina, letteralmente. Harry è un po' a disagio perché non capisce come possa provocare un effetto del genere a qualcuno; soprattutto ad una ragazza!

"Sono contenta che tu sia venuto, sono passati alcuni giorni dall'ultima volta che ti ho visto ed ho pensato che tu non fossi interessato a quello che ti avevo proposto e..." Violet torna di nuovo a parlare senza interrompersi o prendere fiato. Harry si concentra sui movimenti delle sue labbra, ma non sulle parole che stanno lasciando la sua bocca.

"Va bene." Lui fa spallucce.

"Ti ho chiesto come stai." Violet ride. Si sente un po' strana a stare seduta sul pavimento mentre Harry è in piedi vicino alla porta, giusto qualche metro lontano da lei.

"Uh...bene, credo?" Harry annuisce e c'è silenzio, "Ehm...e...tu?"

"Sto bene, grazie." Gli sorride con gioia. Harry si chiede da dove lei prenda tutta quella felicità e perché lui sia intrappolato nell'oscurità e nella sofferenza.

"Cosa hai fatto negli ultimi giorni?" Violet prova a farlo parlare, anche se sa che probabilmente la risposta che riceverà sarà una sola parola oppure niente.

"Niente."

"Niente?"

"Niente di speciale." Alza le spalle ed abbassa lo sguardo.

Violet capisce che lui non vuole parlare di quell'argomento, così racconta di quello che ha fatto lei. "Io ho scattato tantissime foto. Penso di averne ancora alcune sulla macchina fotografica..." Infatti, la accende e la sorregge, "Ah, eccole! Vuoi dare loro un'occhiata?"

Inizialmente, Harry è un po' incerto e mette solo un piede dietro all'altro, poi annuisce e cammina fino alla ragazza che sta indossando un vestito blu con un motivo floreale ed un cardigan bianco. Vicino a lui, che ha vestiti neri, occhi vuoti ed un'espressione seria sul volto, Violet sembra un angelo con il sole nei suoi occhi.

"Ecco, guarda." Violet gli porge la sua macchina fotografica e, attentamente, dà uno sguardo alle sue dita lunghe e sottili. Lui si sente come se stesse tenendo in mano qualcosa di davvero importante per lei ed ha paura di poterlo rompere; Harry ha l'abitudine di rompere tutto.

Aiutandosi con le dita, Harry guarda le immagini che ha scattato Violet. Sono abbastanza belle, ma non le migliori, non che Harry sappia qualcosa della fotografia.
Solitamente, Violet scatta foto al cielo, alle nuvole, alle stelle, alla luna o al riflesso di quest'ultima nell'acqua. Qualche volta, ci sono immagini di persone che non sembra che lei conosca perché sono scatti istantanei. Harry continua a guardare le foto, ma si blocca sull'immagine di una persona che gli sembra familiare. È se stesso.

Si ricorda del giorno in cui una ragazza, mentre lui attraversava la strada, gli aveva scattato una foto. Non sapeva che fosse lei. Osserva la foto più attentamente e diventa un po' triste perché lì sembra devastato, esausto e stanco.

Velocemente, guarda la foto successiva, ma quello che ha appena visto non vuole abbandonare la sua testa.

Violet sta guardando le fotografie con lui, fino a quando non vede Harry notare la foto di se stesso. Per alcuni minuti, lo fissa. Quando Harry nota quella foto, aggrotta le sopracciglia e sembra che i suoi occhi siano diventati ancora più opachi.

"Perché mi hai fatto una foto?" Harry chiede improvvisamente.

"Sembravi solo qualcuno che io dovessi fotografare."

"Ma perché?" Harry non capisce. Non è speciale e non capisce perché Violet gli stia prestando così tanta attenzione, nessuno lo ha mai fatto.

"Non lo so." Violet non sa perché ha scattato la foto, ma, per qualche ragione, Harry la rende nervosa e, ovviamente, non osa dirlo ad alta voce.

Limit » H.S. (Italian Translation) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora