phantasm. || larry stylinson.

Capitolo 2.

Louis era appena tornato sulla sua auto dopo aver passato tutto il pomeriggio a discutere con Danielle delle intenzioni di sua madre, e le ha spiegato con il cuore in mano che non deve sentirsi obbligata a sposarlo, se non vuole.

Forse l'ha fatto per lei, o forse l'ha fatto per sè stesso. Forse Louis sperava avesse rinunciato, sperava in un "possiamo crescerlo senza un matrimonio tra di noi", eppure lei ha versato lacrime di gioia in risposta, mentre lui si limitava a rivolgerle un sorriso stanco, asciugandole le guance.

Louis e Danielle stanno insieme da quasi un anno ormai, ne è passato di tempo da quando si sono visti la prima volta. Il padre di Louis ha obbligato tutta la sua famiglia a trasferirsia Praga per lavoro e ben presto si sono sistemati, tutto sommato non si è rivelato essere tanto male quanto si aspettava il ragazzo, forse perchè già nella sua seconda settimana di scuola era conosciuto da tutti e veniva considerato uno dei ragazzi più carini del college.

Danielle è la figlia adottiva del migliore amico di suo padre, ed è proprio per questo motivo che è entrata a far parte della sua vita, a scuola non l'aveva neppure notata,e ormai era considerata un pezzo della sua famiglia per Louis, ricordandola come la prima amica che ha avuto dopo il trasferimento, e a dirla tutta, Louis a lei ci tiene tantissimo, e lo sa, lo sa molto bene.

Dopotutto lei era stata sempre disponibile per Louis, in ogni cosa, e per un momento sentì la necessita di doverla ringraziare, ma Louis non è il tipo che fa questo genere di cose. Non aveva mai ammesso a sè stesso prima d'ora di tenere a lei, anche se solo come amica, e forse questo era il primo passo da fare per capire che non c'è modo di scappare dalle convinzioni dei loro genitori. Il matrimonio era l'unica cosa che vogliono, e il ragazzo non poteva tirarsi indietro ormai.

Proprio in quel momento, Louis decide di annegare tutti i pensieri che gli sbattono in testa parcheggiando l'auto e rifugiandosi in una libreria. Inizia a girovagare tra gli scaffali, alla ricerca di un libro capace di liberargli la testa per un po', e poco dopo prendr una copia di Cime Tempestose, lasciandosi cadere su una delle poche poltrone di pelle presenti in quel posto immenso. Era forse la ventesima volta che leggeva quel libro nell'ultima settimana e ogni volta si rispecchiava in ogni riga, in ogni parola. La storia di Cime Tempestose era, in un certo senso, la storia della sua vita. 'Perché devo farlo, se non la amo?', continuava a chiedersi senza sosta da una settimana.

"Stanno per chiudere, farai meglio ad alzarti se non vuoi dormire qui." Una voce del tutto nuova trascina Louis via dalle righe, facendolo sussultare, e subito alza lo sguardo: un ragazzo alto, sicuramente più di lui, e con ricci folti e abbastanza lunghi torreggia su di lui, tenendo le mani unite dietro le spalle a prima vista enormi.

"E tu cosa sei, una specie di libraio o cose simili?" Si ritrova a domandare Louis, chiudendo controvoglia il libro che aveva tra le mani e alzandosi, così da confermare quanto in realtà quel ragazzo fosse più alto.

"Oh no, ho dimenticato solo questo." Si sente rispondere, chinandosi per raccogliere un libro interamente consumato, e sventolandoglielo davanti.

Sentendo il suono della sua voce e notando fossette che si formano sulle sue guance, Louis non riesce ad evitare di rendersi conto della bellezza che il viso del ragazzo di fronte a lui emanava, e ben presto si ritrova a spostare lo sguardo dal suo nuovo compagno.

Qualche secondo più tardi, Louis si limita ad annuire appena in risposta, decidendo di non dire niente, e poi gira i tacchi nel tentativo di cercare l'esatto scaffale dal quale aveva preso il libro che lo ha fatto arrivare a perdere la concezione del tempo.

"Quinto scaffale." Istruisce il ragazzo. Così Louis si volta verso di lui e lo guarda, alzando gli occhi al cielo e raggiungendo subito dopo il posto, iniziando ad essere infastidito da quel ragazzo riccio che continuava a seguirlo.