Sette rose.

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Aveva sette rose tra le mani sanguinanti.
Una per ogni cuore spezzato, per ogni bugia raccontata, per ogni gioia distrutta.

Aveva sette rose tra le mani sanguinanti e il vuoto ad un passo da lei.
Un passo per conquistare il riposo eterno, un passo per lenire ogni dolore.

Aveva sette rose tra le mani sanguinanti e il petto colmo di rimorsi.
Voleva essere piena di allegria, piena di spensieratezza e invece no.

Aveva sette rose tra le mani sanguinanti e le parole melliflue di suo fratello nelle orecchie.
«Mar, fermati. Mar, io ti amo. Mar, pensa a chi come me ti ama. Mar, io ci sarò sempre per te. Mar, scendi e vieni qui. Mar, ti scongiuro non andartene. Mar, ti amo.»

Aveva sette rose tra le mani sanguinanti e la tristezza nelle vene.
«Ho già troppe bugie addosso, non mentirmi anche tu Evan. Sei mio fratello, Evan. I fratelli non si amano tra loro.»

Aveva sette rose tra le mani sanguinanti e la voglia di guardare suo fratello le riempiva il cuore.
«Mar, non farlo, fermati, ripensaci! Mar, non puoi abbandonarmi.»

Aveva sette rose tra le mani sanguinanti e l'aria gelida della notte tra i capelli.
«Scusami, dolce Evan.»

Aveva sette rose tra le mani sanguinanti e l'acqua fredda del fiume nei polmoni.
I delicati fiori scivolarono via, trascinati dalla corrente. Ora che si apprestava al riposo eterno non le servivano più.

Aveva finalmente la felicità in corpo e due braccia attorno al busto.
Cominciò a scalciare per allontanare lo sconosciuto, lei non voleva essere salvata!

Aveva l'ossigeno nei polmoni e la voglia di morire annegata in quel maledetto fiume.
«Ti», un respiro, «odio!»

Aveva la maglia di Evan tra le mani ferite e la terra sotto i piedi. Non se n'era andata.
«Non ti avrei lasciata neanche a costo di morire io stesso.»

Aveva il corpo stanco e il mondo che le girava attorno come una giostra. Venne presa in braccio e un bacio le scaldò la guancia.
«Dormi pure, Mar. Ci sarò sempre io con te.»

Aveva un vestito bianco addosso e un bouquet di calle e gigli tra le mani costellate di cicatrici.
«Evander, vuoi tu accogliere Margaret come tua legittima sposa?» «Lo voglio.»
«Margaret, vuoi tu accogliere Evander come tuo legittimo sposo?» «Lo voglio.»

Aveva una gioia immensa a scaldarle il cuore da quando suo fratello, che non si era dimostrato tale, le aveva chiesto di uscire. Ed ora erano all'altare.
«Per il potere conferitomi, vi dichiaro marito e moglie. Lo sposo può baciare la sposa.»


Spazio autrice.
Vecchia storia che ho deciso di ripescare dalle bozze, spero soltanto vi piaccia ed emozioni un po'.

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