La leggenda

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N.A. Vi invito a lasciare un commento con la vostra opinione sia positiva che negativa in modo da poter sempre migliorarmi. Grazie


-Ehi ehi la sapete la leggenda di questo treno?

Chiese una ragazza in piedi:

-Dici la storia di quella ragazza scomparsa qui?

Rispose un'altra:

-Si si rapita dagli spettri... Non l'hanno mai ritrovata.

Continuò la prima:

-E cosa c'è di strano? Spariscono persone ogni giorno sui treni.

Intervenne una terza:

-Ma la cosa strana è appunto il fatto che la sua intera famiglia fu sterminata lo stesso giorno della sua scomparsa.

Ribatté la prima:

-Potrebbe essere un'attentato a qualche famiglia importante, no?

Chiese la seconda:

-Non mi pare, i telegiornali non ne hanno quasi parlato e i suoi genitori erano semplici impiegati; la ragazza mi pare si chiamasse... Yomoko o qualcosa del genere... Ormai sono passati cinque anni, come pensiate sia morta?

Disse la prima:

-Dai smettetela è spaventoso!

Disse una quarta, le altre scoppiarono a ridere.

Nanami era una ragazza frequentante il primo anno delle superiori e stava ascoltando la conversazione tra le quattro ragazze, anche lei aveva sentito parlare di quella storia che in poco tempo divenne leggenda, lei era abbastanza scettica sull'esistenza di fantasmi ma era particolarmente curiosa sui due strani eventi e la loro connessione; senza neanche accorgersene la stanchezza di quella giornata piena prese il sopravvento e chiuse gli occhi addormentandosi.

Spalancò le palpebre a causa di una brusca frenata la voce meccanica parlò:

-Ultima fermata giornaliera si prega ai gentili passeggeri di scendere

Nanami si maledisse e scese, era già notte e afferrò il cellulare per chiamare qualcuno in modo che la venisse a prendere, notò subito il segno in alto a destra dell'assenza di segnale, proprio nel momento in cui pensò che non potesse andare peggio il silenzio venne interrotto da un tuono e la pioggia iniziò a cadere, Nanami corse velocemente con la borsa che ballonzolava a destra e sinistra senza una meta cercando solo un riparo da quel diluvio.

Finalmente trovò una fermata di un autobus al coperto, ci si infilò senza pensare, stava riprendendo fiato quando lo notò; una piccola creatura la stava fissando, era piccola e gialla con due orecchie a punta , una coda a ricciolo e un muso carino che mostrava uno sguardo confuso; restarono a fissarsi per qualche tempo, poi uno di loro ruppe il silenzio:

-Sei una ragazza delle superiori mogegege...

Non sapeva come rispondere, ma soprattutto avrebbe dovuto rispondere a una creatura simile?

-Io... vorrei sapere dove sono.

Provò a dire Nanami:

-Sei nel territorio del nostro signore Yonaka-sama, è passato molto tempo da quando un umano è riuscito ad arrivare qui; ma adesso non importa...

Il rumore della pioggia era scomparso e dei piccoli tonfi nelle pozzanghere potevano essere uditi, Nanami si voltò e incrociò lo sguardo con una dozzina di quelle strane creature:

-È la tua prima volta vero Nanami-chan, non ti preoccupare questi mogeko saranno gentili con te.

Continuò la creatura seduta; un brivido passò per tutta la schiena di Nanami, con un balzo tutte la creature si gettarono su di lei, spaventata cercò di divincolarsi e fuggire, ci riuscì ma nel processo perse la borsa, non le importava, iniziò a correre a perdifiato verso il bosco che circondava la stazione; poteva sentire ancora i passi nelle pozzanghere delle creature oltre ai suoi e anche le loro voci che continuavano a dire cose incomprensibili.

Svoltò e si gettò in un cespuglio, sembrava che li avesse seminati, tirò un sospiro di sollievo ma ancora non era fuori pericolo, si doveva allontanare da quel posto strano; mentre strisciava tra i cespugli gli tornarono in mente le parole della creatura, non riusciva a capire come quell'essere conoscesse il suo nome inoltre aveva parlato anche di una certa Yonaka, il suono di passi distolse la sua mente da quei pensieri, sbirciò da un'apertura nel cespuglio e li vide.

Una ragazza dai capelli castani, un mantello rosso e una specie di cappello giallo in testa voltata di spalle rispetto a lei e al suo fianco una di quelle creature, ma era diversa, era di un colore più sul verde e gli mancava una di quelle orecchie a punta:

-Oggi la notte è davvero stupenda signorina.

Disse la creatura:

-Sei sempre il solito, quante volte ti ho detto di chiamarmi Yonaka?

Rispose la ragazza:

-Ah perdonami, ovviamente ora che siamo in privato posso farlo, ma altrimenti lei rimane Sua Altezza Yonaka-sama.

Rispose il piccoletto verde:

-E tu rimani la guardia reale Nega Mogeko.

Entrambi iniziarono a ridere, Nanami non sapeva perché continuasse a origliare la conversazione ma il suo corpo era come immobilizzato e non rispondeva più ai suoi comandi:

-Penso sia ora di tornare al castello prima che Moge-ko combini qualcosa.

Disse quello che doveva essere Nega Mogeko; in quel momento Nanami ebbe un'intuizione ricordando le parole della ragazza sul treno, si stava chiedendo se Yonaka fosse la ragazza scomparsa sul treno, se lei era stata trasportata qui perché a Yonaka non poteva essere capitato lo stesso?, la sua riflessione venne nuovamente interrotta da delle parole che le gelarono il sangue nelle vene:

-Si è meglio tornare, ma prima vorrei sapere le intenzioni della ragazza che ci osserva dal cespuglio.

Disse Yonaka; Nanami si odiò di nuovo per non essersela data a gambe e non vedendo altre soluzioni possibili uscì lentamente dal cespuglio:

-Dimmi cosa ci fai qui? Nel mio territorio.

Continuò Yonaka che ancora era voltata dandole le spalle:

-Io vorrei tor... tornare a ca... casa.

Rispose con voce tremante Nanami, non udì mai la risposta di Yonaka per il fruscio che venne dalle sue spalle, si voltò e inorridì, di nuovo quelle creature:

-Non fuggire Nanami-chan, vieni a giocare con mogeko-tan mogegegegege...

Indietreggiai velocemente e sbattei contro qualcosa di morbido, una voce venne dalle mie spalle molto vicina:

-Il tuo gioco finisce qui Moge-ko.

Una figura uscì da dietro un albero, era umana tranne per le orecchie a punta in testa, ma guardarla le metteva una strana inquietudine e paura addosso:

-Come mi aspettavo da Yonaka-sama, mi ha riconosciuto subito.

Disse la strana ragazza abbassando leggermente la testa, schioccò le dita e quelle creature scomparvero come fossero illusioni:

-Ora penso sia il momento di liberarci del nostro ospite.

Nanami si voltò immediatamente verso la voce, questa volta Yonaka era voltata a guardarla; non era ne bella ne brutta, forse aveva solo un'anno più di Nanami, il suo volto era umano se non fosse per l'occhio cremisi che emanava uno strano bagliore, di natura simile a un rettile, Nanami restò immobile pietrificata, Yonaka si avvicinò e allungo una mano verso di lei:

-Torna a casa.

Dopo quelle parole tutto divenne nero.

Si svegliò di soprassalto sul treno che stava frenando, era proprio la sua fermata, scese velocemente e cercò di arrivare a casa il più velocemente possibile dopo quell'incubo terribile.

Cercò di tranquillizzarsi e si ripete più volte che era stato tutto un sogno, il punto a suo favore era la birsa che aveva con lei, se non fosse stato un sogno l'avrebbe sicuramente persa, successivamente per uno strano desiderio di sicurezza decise di aprirla e trattenne il respiro, nella sua borsa c'era un pacchettino incartato alla meglio che non aveva mai visto, con mani tremanti lo afferrò e iniziò ad aprire la carta con cautela, all'interno con suo stupore non c'era altro che una scatola plastificata con del prosciutto.

N.A. Vi ricordo di lasciare un commento. (Lo scrivo due volte perché molti dopo la lettura si dimenticano)

Successione al trono -|Mogeko Castle|-Where stories live. Discover now