"Alaska, svegliati..." disse una voce, che era simile a quella di mio fratello, ma la sentivo troppo lontana per capire a chi appartenesse.
"Alaska non farmi usare le maniere forti!" disse sempre mio fratello.
"Okay okay, ora mi alzo. Ma smettila di scassare le palle!" dissi alzandomi da quel letto che, a parer mio, era troppo comodo.
Andai in bagno a lavarmi faccia, denti e pettinarmi. Subito dopo mi truccai applicando un po' di correttore per coprire le occhiaie e del mascara.
"Ma non ne hai bisogno" disse mio fratello facendo eruzione nel bagno.
"Travis, non vedi come sono? Sono più pallida del solito, ho più occhiaie del solito e ho questo due borse sotto gli occhi, che sembrano quelle che usa la nonna per andare a fare la spesa. Quindi non rompere il cazzo e lasciami finire di prepararmi" dissi continuando a mettere quintali di correttore.
"Uff che palle" disse sbuffando e trascinando i piedi come un bambino.
Dopo 10 minuti uscii dal bagno e andai in camera a mettermi i miei leggins neri con una felpa di mio fratello della ADIDAS. Visto che avevamo motoria alla seconda ora mi misi le Stan Smith blu.
Appena scesi in salotto presi una merendina e guardai l'orologio.
Cazzo, erano le 07.45 e come minimo ci sarebbe stato un sacco di traffico. Per non parlare del fatto che la prof di Matematica non accetta i ritardi.
Mi precipitai nella macchina di mio fratello e dopo 10 minuti arrivammo giusto in tempo per il suono della campanella.
"Piccola devo andare in classe, mi raccomando, non fare casini e tanto meno non fare incazzare quella di matematica che alla seconda ora cel'ho io." disse dandomi un bacio sul naso.
"Okay Trav, a dopo. Ci vediamo in mensa?"
"Certo, a dopo" disse continuando ad avanzare verso la sua classe.
Perfetto. Un'altra volta sola. Sette ore, solo sette ore e poi posso andarmene da questo posto. Appena entro in classe mi ritrovo gli occhi di tutti i miei compagni, tra cui quelli di cui non sapevo nemmeno l'esistenza.
"Beh?! Non avete mai visto una persona che entra in una classe?!" ma dico io, cosa avranno da guardare questi qua. Appena arrivo al mio banco, ultima fila affianco alla finestra -tanto per cambiare-, mi si avvicinano 3 ragazzi, non li ho mai visti nella mia classe.
Come vedete non me ne frega molto della gente che ho intorno. Ho una sorta di scudo, come quello delle tartarughe o dei ricci, dove si nascondono per non essere disturbati. Ma vi posso giurare che quelli non sono di classe mia. Penso abbiano l'età di mio fratello, e infatti, parli del diavolo e spuntano le corna. Eccolo li, che varca la soglia della porta a testa alta e posso sentire già i gridolini di quelle troie delle mie compagne di classe.
Ma quando arriva quella di matematica?
Senza farmelo ripetere due volte prendo le cuffiette e il telefono, e inizio ad ascoltare un po' di sana musica, che non guasta mai.
Appena metto le cuffiette alle orecchie, vedo i tre energumeri che hanno preso delle sedie e noto che quel bastardo di mio fratello ha fatto la loro stessa cosa.
"Al...loro sono i miei compagni di classe, non c'é quella di motoria quindi ci hanno smistato." dice continuando a guardare i tre tipi.
"Io sono Taylor, Taylor Cannif" dice vantandosi, quello con la bandana.
"Io avevo un pesciolino rosso di nome Taylor" dissi.
"E come sta?" dice Taylor.
"Beh....é morto" dissi sorridendo, facendo sbiancare Taylor e provocando le risate di mio fratello e degli altri due.
"Io invece sono Nash Grier, il fratello di Hayes, il tuo compagno di classe". Disse e vedendo la mia faccia confusa, aggiunse :" ha la febbre e non é venuto a scuola." mi stava simpatico.
"Piacere, io sono Cameron Dallas"
"Il piacere é tutto tuo" dissi sorridendo.
"Alaska non iniziare a fare la stronza" disse mio fratello.
"Cosa? Che mi venga un colpo, Travis. Davvero? Lo sai benissimo perché sono così." dissi fulminandolo con lo sguardo.
"Per via del pesciolino? Mi dispiace. Ti faccio le mie più sentite condoglianze" disse Taylor dispiaciuto.
Ma perché sono nata in questo mondo?
"Tra un po' tu vai dal pesciolino, Cannif" dissi uscendo dall'aula, provocando le urla disperate di Taylor, che a parer suo era troppo giovane per morire, e quelle di mio fratello che diceva di tornare indietro.
Sapeva perché avevo questo scudo. Perché avevo il cuore congelato. Lo sapeva più di tutti che avrei voluto prendere una dose di criptonite e finirla. Ma no. Lui continuava a dire che dovevo farlo per mamma e papà, che diciamocelo, non ci sono mai stati e dopo la loro perdita, per me, era come se non fosse accaduto nulla.
Arrivo al bagno delle ragazze e mi fiondo dentro, assicurandomi di aver chiuso a chiave la porta. Presi dallo zaino la lametta e iniziai a fare dei piccoli tagli nei polsi, che non tardarono a sanguinare. Dopo non so quanto mi alzai, forse era neglio dare una ripulita. Sia a me che al pavimento. Presi delle bende e le cambiai con quelle sporche, che avevo messo sempre dentro lo zaino per non dare sospetti.
Dopo aver ricontrollato tutto, andai in classe con gli occhi un po' rossi.
"Signorina Walker, le sembra l'ora di entrare? Adesso mi tocca rispiegare tutto da capo" disse
"Prima cosa, se sono entrata adesso penso che ci sia un motivo. E mi lasci dire una cosa, nessuno in questa classe la ascolta." dissi girandomi verso la classe, interrompendo la guerra di palline.
"Signorina, esca da questa classe, prima che la sbatta fuori"
"Lo sta già facendo dicendomi di uscire, e comunque, penso che quella che debba essere sbattuta sia lei" dissi inchinandomi facendo un sorriso per poi uscire dalla classe.
"Con permesso" dissi e uscii dalla classe.
E un'altra ora é passata. Penso che dopo andrò nella classe di mio fratello. Voglio vedere come reagirà quella vecchia racchia.