*1 anno prima*
La mia vita andava alla meraviglia, avevo una famiglia stupenda con un marito che mi amava e mi sosteneva in qualunque occasione, 2 bambine stupende e il lavoro migliore del mondo, truccatrice nelle più importanti sfilate.Ero sdraiata prendermi il sole nel terrazzo di casa mia insieme a mio marito Nate e nonostante tenessi gli occhi chiusi avevo sempre un occhio vigile per Margareth e Blair, le mie 2 splendide figlie che alle volte erano davvero delle pesti che mettevano di tutto per farmi andare di matto. D'un tratto sentimmo le urla e il pianto di Blair.
Corremmo immediatamente a vedere cosa fosse successo e trovammo Blair a terra con vari graffi e Margareth che se ne stava tranquilla per i fatti suoi come se non fosse successo niente
"Con te facciamo i conti dopo!" dissi severa a Margareth e dopo andai subito vicino a Nate e Blair
"Ha il braccio rotto" ammise Nate prendendo in braccio Blair
"Piccola" dissi preoccupata a Blair baciandole la mano e poi la guancia.
Dovevamo portarla subito al pronto soccorso
"Ti odio" urlò Blair tra le lacrime a sua sorella.
Era assurdo come sin da piccole si dicevano cose così terribili. Blair aveva soltanto 8 anni mentre Margareth 10. Forse era una cosa normale anche se allo stesso tempo era una cosa davvero assurda. Io ero figlia unica e forse certe cose non potevo saperle, ma da bambina pensavo sempre che se avessi avuto una sorella o un fratello non avremmo litigato mai e ci saremmo detti sempre parole dolci.
Mentre eravamo nella sala d'attesa dell'ospedale ero terribilmente agitata e non smettevo di battere il piede a terra
"Jamie calmati andrà tutto bene" mi rassicurò Nate tenendomi stretta la mano.
Tenni lo sguardo basso nelle nostre mani incrociate e dopo un po' alzai lo sguardo incontrando i suoi occhi verdi che infondevano subito un senso di serenità. Lui era la mia ancora a cui mi aggrappavo forte e sapevo bene che la mia ancora non mi avrebbe fatto affondare mai. Sapeva tutto di me e sapeva tutto anche del mio terribile passato che ogni volta ritornava e mi martellava la testa senza darmi via di scampo ed ogni volta che quel macigno ritornava Nate era sempre lì a fianco a me pronto a sorreggermi.
"Ti amo" mi mimò con le sue labbra
"Ti amo" ricambiai il gesto
Nostra figlia Maragreth era seduta di fronte a noi con lo sguardo basso, con il broncio e che si guardava le unghie. Non mi piaceva essere la madre severa che doveva urlare ai propri figli, lo detestavo, era già bastato nella mia infanzia ed adolescenza
"La famiglia della piccola Blair Sanderson?" tuonò la voce di un dottore e sia io che Nate ci alzammo all'impiedi e ci avvicinammo al dottore
"Siamo noi" disse Nate