"Ama, ama follemente
Ama più che puoi
e se ti dicono che è peccato
ama il tuo peccato e sarai innocente
(Shakespeare, Romeo e Giulietta)"
Ero seduta sul divano del salotto di casa mia con il computer sopra le gambe. Tra 4 giorni dovevo consegnare un importante racconto e non avevo la minima idea di cosa scrivere. Mi venivano sempre idee in testa ma poi dopo poco diventavano stupide e senza senso, doveva essere un racconto da mozzare il fiato, doveva essere coinvolgente e volevo scrivere qualcosa di diverso. Qualcosa fuori dagli schemi.
Fissavo il foglio bianco di word e mi sforzavo di attivare la mia fantasia e prendere il volo. Sospirai e girai la testa di lato. Sopra il tavolo notai il libro che si era dimenticato la mia amica Valentina, me ne aveva parlato tutta la mattinata, si esaltava lui stesso quando raccontava la storia e certe volte doveva addirittura prendere fiato. A quanto avevo capito era una storia fantasy che parlava di cose magiche, anime angeliche e altre cose simili. Ripensai al suo racconto e fui come illuminata da un'improvvisa ispirazione. Pensavo che attorno a me ci fosse addirittura una sorta di aureola che risplendeva e non persi tempo a scrivere.
Era sera ed ero appena uscita dalla libreria in cui lavoravo. Amavo il mio lavoro. Ho sempre amato i libri, passavo e passo ancora oggi quando ho un po' di tempo a leggere libri, li trovo affascinanti. Ti permettono di viaggiare con la fantasia e di entrare in un altro mondo. Quando leggo è come se io fossi all'interno della storia, che senta di farne parte e adoro questo aspetto.
Da piccola leggevo perché nessuno voleva essermi amico. Si spaventavano di me per via del mio colore degli occhi. I miei occhi erano rossi quasi come il colore del fuoco. Li odiavo e mi faceva ribrezzo anche guardarmi allo specchio. Grazie a quegli occhi tutti mi ritenevano diversa e si sa come la gente la pensa sulla diversità. La gente ne ha paura, scombina tutti i loro equilibri quotidiani e per quel motivo doveva essere allontanata. Mia madre mi diceva sempre che i miei occhi erano bellissimi che ero una ragazzina speciale e che un giorno qualcuno mi avrebbe apprezzata per com'ero. Ma non ci credevo e quindi invece di uscire fuori a giocare in cortile preferivo leggere libri. I miei libri preferiti sono stati sempre quelli che parlavano di angeli, demoni, redenti e di altre creature misteriose.
Combattei a lungo con il mio colore degli occhi fino a quando non scoprii l'esistenza delle lentine colorate. Quella scoperta mi aveva cambiato la vita e potei finalmente avere un colore comune di occhi, dei semplici occhi marroni e mai nessuno aveva sospettato niente.
Camminavo veloce per arrivare in tempo per prendere l'autobus che avrebbe dovuto portarmi a casa ma un ragazzo mi venne addosso facendomi perdere l'equilibrio e cadere a terra. Il ragazzo fece finta di niente e continuò a camminare dritto. Mi alzai subito in piedi e gli andai in contro mettendomi nuovamente di fronte a lui
"Non ti sei reso conto che mi hai fatto cadere? E per giunta fai finta di nulla? Dove hai messo la tua educazione sempre se ne hai una? Non ti hanno insegnato a chiedere scusa?" sputai acida
Vidi il ragazzo fissarmi con aria confusa e sperduta, mi fissava come se fossi un'aliena senza dire niente. Certo che era strano, da tutti i punti di vista ma aveva qualcosa che mi affascinava.
"Ehi, ti senti bene?" domandai corrugando la fronte
"Cosa?" finalmente disse qualcosa
"Stai bene?" ripeti di nuovo con calma
"Si, penso di si" disse confuso
"Sai che mi hai fatto cadere?" dissi mettendomi il ciuffo che mi era caduto davanti gli occhi dietro l'orecchio