I will fight again

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[  These signs keep them in mind. You are mine ]

나는 다시 싸울 것 


I ragazzi appena arrivarono  a scuola videro qualcosa di strano nei BangTan. Erano sei, qualcuno mancava nella lista. Jeon Jeongguk. Taehyung appena vide che la povera ChoHee lo stesse fissando con uno sguardo perso, magari stava pensando a quanto fosse antipatico e convinto della propria bellezza a tal punto di eliminare qualcuno che potesse prendere il proprio posto, si morse il labbro e la divorò con un solo sguardo. "Che schifo.." pensò la ragazza, ormai disgustata da ogni singola azione compiuta dal ragazzo.

Cheerin si mise davanti a lei, guardando il ragazzo con uno sguardo omicida. Capì il perché della smorfia schifata dell'amica e subito azionò la modalità mamma orso.

"Unnie muoviti che abbiamo lezione."  disse ChoHee alla grigia, tirandola verso il cancello della scuola con fatica. Era abbastanza magra. 

La ragazza dai capelli corvini salutò i suoi amici e corse al proprio armadietto. Lo aprì, facendo cadere un post-it per terra. Si chinò con le ginocchia, prendendo il fogliettino giallo tra le dita, leggendolo.

"Non sei felice? Ho eliminato Gguk dal gruppo! Così saremo solo io e te bambolina. 
T"

ChooHee si girò lentamente verso il mittente che la guardava con il suo solito sorriso quadrato che, anche se bellissimo, lei per rispondere gli alzò il dito medio. Sfortunatamente venne scoperta dalla vicepreside che, per casualità, stava proprio passando da quel corridoio, mandando immediatamente la signorina Jung in punizione.

La studentessa non fece se non abbassare il capo, chiudere il suo armadietto e camminare verso l'aula a cui era stata inserita per quella specifica ora. Aprì lentamente la porta e già una puzza dalla muffa che veniva dalle pareti che erano anche imbrattate di graffiti di tutti i tipi, dai più volgari a quelli più sensati e artistici. Persiane rotte in fondo alla classe e, sempre nella stessa parte della stanza, metà dei banchi era contro il muro, insieme alle sedie. C'erano tutti i suoi amici, compresa mezza parte dei BangTan.

"Manca solo TaeTae e siamo al completo. " disse ChoHee entrando, posando lo zaino accanto alla sedia, a cui mancavano due viti, dove si stava sedendo. Mise i gomiti sul banco sporco di tag fatte con pennarelli indelebili. 

"La mia piccola mi adora così tanto da trovarmi anche un soprannome, sono commosso." si parla del diavolo e spuntano le corna. Il ragazzo da lei citato sbucò da dietro di lei, prendendola dai fianchi, facendola sussultare.

"Lasciala stare, verme!"  nel frattempo la ragazza dai capelli grigi si mise seduta sulla cattedra dove poco prima era stesa.

"Zitta, cagna!"
replicò Jimin che, dopo aver parlato un po' troppo, venne preso per il colletto da Jiyong, facendolo alzare dalla sedia.  "Che cazzo hai detto hai la mia ragazza, nano?! "

Stanca delle discussioni di quei ragazzi così chiassosi e fastidiosi ,ChoHee si prese una sedia ed un banco, spostandoli in fondo alla classe, cercando di non notare la puzza. Prima di cadere definitivamente tra le braccia di Morfeo si mise alle orecchie i suoi auricolari, senza di quelli non sarebbe potuta entrare nel mondo dei sogni o nel proprio di mondo. 

Un tuono la fece risvegliare con un rivolo di saliva che le colava lungo il mento. Cadde dalla sedia ormai metà rotta. Si portò la manica alle labbra, asciugandosi dalla propria saliva, schifata di sé stessa. Prese il proprio telefono dallo zaino, guardando che ora fosse e, come ogni volta che si addormentava in luoghi pubblici, aveva fatto tardi. La scuola era chiusa. Perché i bidelli o le donne delle pulizie non hanno detto nulla?! 
Si alzò, sbuffando pesantemente e si avvicinò alla porta con lo zaino in spalla, intenzionata ad andare a casa. Ma non appena aprì la porta il ragazzo con le strisce di quel verde tossico sulla frangetta prese la nostra povera protagonista, buttandola sulla cattedra. 

"Ti voglio, adesso."  La ragazza a quella frase sgranò gli occhi, incredula a quello che avevano appena sentito le proprie orecchie. Iniziò a dimenarsi immediatamente, non voleva perdere la verginità con qualcuno di così schifoso, non voleva neanche avvicinarsi a lui se non per picchiarlo. Si sentiva sporca ma si sentì peggio non appena le labbra del ragazzo posarsi sul proprio collo, umide, vogliose di macchiarla. Lei capì immediatamente le sue intenzioni e non fece altro che dimenarsi maggiormente. I suoi occhi si riempirono di lacrime, facendole offuscare la vista. Scoppiò appena il suo collo iniziò a bruciare come non ha mai fatto.  L'aveva macchiata.

" Questi simboli  tienili a mente. Mi appartieni. " Detto questo se ne andò e la ragazza rimase solo per qualche secondo bloccata su quella scrivania di legno, a bocca aperta. La molestò, era esattamente quello che successe in quell'aula. Scese dalla scrivania, prese lo zaino che poco prima il ragazzo gettò a terra per fare la stessa cosa sulla ragazza ma sulla cattedra. Corse via da lui, uscendo immediatamente da quella maledettissima scuola che odiava. Alla prima goccia che le cadde sulla testa si fermò, alzando lo sguardo sul cielo. C'erano dei nuvoloni scuri, avrebbe piovuto sicuramente, ma a lei non importava. Avrebbe continuato a correre finché non avrebbe raggiunto il suo posto. Il parco dove c'era un laghetto.

Non si accorse nemmeno che era già arrivata a destinazione, le sue gambe la stavano trascinando sotto la pioggia. Si fermò davanti a quel lago che veniva colpito ogni secondo da tantissime gocce d'acqua che formarono delle piccole onde circolari attorno a loro quando entravano dentro il lago, fondendosi con esso. La ragazza ormai fradicia iniziò a sfogarsi. 

" Tu mi hai rovinato la vita. Non capisci che io ho sofferto quando hai allontanato mia madre da me e da mio fratello?!  Adesso io e Kiseki campiamo solo grazie allo stato che ci da dei soldi per il necessario per vivere. Ti rendi conto che razza di persona sei?Mi fai schifo, Kim Taehyung!! " Si appoggiò contro un albero di schiena, scivolando a terra, ormai stanca e senza voce.  

Era stanca delle sue prese in giro, era anche stanca di quel ragazzo che la tormentava dalle elementari. Era fastidioso e crudele, come già detto dalla piccola ragazzina con i polmoni grandi, Kim Taehyung aveva fatto allontanare da lei e suo fratello la madre single. Erano orfani di padre.  Si accoccolò a sé stessa, posando la fronte sulle ginocchia. Ad un certo punto non sentì più le gocce picchettare sulla propria testa bacata. Alzò lo sguardo, un'ombrello blu la stava coprendo dalla pioggia e, il suo compagno di scuola Jeongguk era accanto a lei e la stava avvolgendo con un braccio. Era un ragazzo molto bello, sportivo ed educato, ma era sempre stato messo in secondo piano per colpa di Jimin e Taehyung. I due ragazzi dai capelli scuri e ormai bagnati avvicinarono le loro labbra, sempre di più finché.. 

ChoHee non si svegliò. Aveva i capelli bagnati ed indossava l'uniforme di ginnastica. Si guardò attorno ed iniziò a pensare, cosa anche strana da parte della ragazza. Era solo un sogno? Si alzò dal posto della sua detenzione, camminando verso l'uscita della classe, sentendo delle voci piuttosto familiari. 

" Non ti azzardare a toccarla, Kim. La fai soffrire, non te ne rendi proprio conto?! " 

" Non è così, lei mi ama! "

" Ti ama? Ma se hai denunciato sua madre perché lavorava in nero! "

" Ho fatto solo la cosa giusta. "








Guess who's back. Back again. Honey's back, tell a friend. 

τoo вα∂ τo ℓσvє • kim taehyungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora