*Zap 31*

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"...Questi siamo noi
due guerrieri a tempo perso
un'esplosione che non fa rumore..." (Mai davvero)

Spensi la sveglia, controvoglia scesi dal letto, e dopo essermi fatta una doccia veloce, scesi a far colazione.

Era passata una settimana. Una settimana nella quale Louis aveva impedito in tutti i modi di andare in ospedale da Zayn. Mi aveva sequestrato il cellulare, impedendomi così di provare a mettermi in contatto con lui.

"Buongiorno tesoro" mi salutò Louis porgendomi la mia tazza di caffè latte. Restai in silenzio, concentrandomi a far colazione. "Per quanto ancora vuoi tenermi il muso?"

"Fammi vedere Zayn, ti prego"

"Lo vedrai a scuola e basta"

La nostra conversazione che stava prendendo una brutta piega, fu interrotta dal mio cellulare. Guardai mio fratello, che subito capì le mie intenzioni. Balzai giù dallo sgabello, correndo verso il soggiorno, seguita da Louis. Recuperati al volo il cellulare dal divano e scappai in camera, chiudendomi a chiave. Sentii il mio fratellone imprecare da dietro la porta, non era riuscito a prendermi.

Zayn's pov

In ben sette maledetti giorni, non ero mai riuscito a vedere o sentire in nessun modo Darcy. Ero stato dimesso dall'ospedale ed ora mi ritrovavo davanti a casa sua, col cellulare poggiato all'orecchio, sperando di riuscire finalmente a sentire la sua splendida voce.

Un squillo, due squilli, tre squilli. Stavo per riagganciare quando la sentii parlare dall'altra parte del telefono. Il cuore mi si riempì di gioia.

"Amore sono qua fuori. Esci?"

Non feci neanche a tempo di chiudere la chiamata che la porta di casa s'aprì, ma invece di Darcy davanti a me trovai Louis.

"Evidentemente non sono stato abbastanza chiaro..." iniziò scendendo i primi due gradini. "...Vattene ora, se non vuoi prenderle"

"Io non me ne vado. Io l'amo e non sarai di certo tu ad impedirmi di  non stare con lei"

"IO TI VIETO DI AVVICINARTI A LEI" urlò spintonandomi.

Indiettreggiai, non mi aspettavo che mi spingesse. Gli andai incontro, cercando di sferrargli un pugno, che schivò bloccandomi la mano fasciata. La strinse con forza, per poi tirarmi un pugno in piena faccia, spaccandomi il labbro inferiore. Caddi a terra e ricevetti un calcio sullo stomaco.

"Cazzo" imprecai a denti stretti.

"È LA PUNIZIONE CHE TI SPETTA!" sbraitò tirandomi una altro calcio. "Non sono forse parole tue?"

𝕐𝕠𝕦 𝕒𝕣𝕖 𝕞𝕪 ℍ𝔼𝕃𝕃 [ℤ.𝕄.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora