L'INIZIO

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Lui: Tu sei nel lettino come adesso. Senti suonare alla porta ed essendo sola a casa ti tocca alzarti per andare a vedere chi è.  Rispondi al citofono e senti che sono io. Non ci credi allora esci dalla porta per vedermi di persona. Ti metti a ridere, io mi metto a ridere insieme a te. Mi fai entrare in casa e ti vergogni stra tanto perché sei in pigiama e pensi di essere indecente ma invece mi piaci.


Lei:  Vorrei abbracciarti e dirti quanto ho aspettato questo momento ma non riesco. Mi comporto da buffa, perché riesco solo a ridere e continuo a pensare nello stato in cui mi trovo. Guardo te, e vedo che sei li perfetto.


Lui: Vedo che mi guardi e che mi fissi e quindi mi imbarazzo. E' difficile parlare con te perché mi viene da ridere. Quindi ridiamo insieme. Ma poi riusciamo a borbottare qualche parola e da li iniziano discorsi su discorsi e la timidezza si fa da parte. Mentre ti parlo, la mia mente viaggia, pensieri, pensieri e ancora pensieri. MI vien voglia di abbracciarti ma non riesco perché sono timido.


Lei:  Cominciamo a parlare di tutto e la timidezza non fa più parte di noi, parliamo con spontaneità e pensiamo a come sarebbe perfetto se piccoli fiocchi di neve cadessero dal cielo. Però rimango nervosa, mi mangio le unghie come sempre ma di colpo alzo la testa e scopro qualcosa di nuovo, i tuoi occhi. E ci rimango incantata-.

La prima voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora