Uno come Te: Occhi Blu e Labbra di Zucchero

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Click. Click.

C'era colore ovunque. Le strade parevano solo una fiumana di colori indistinti, pronti a mescolarsi gli uni agli altri per formarne di altri nuovi. Ovunque, in ogni angolo di Pittsburgh, c'erano bandiere arcobaleno, gente sorridente ed eccitata, musica, baldoria.

Era bello da vedere dall'esterno, da osservare e studiare. Tutta quella felicità che mai più nessuno avrebbe potuto rubare, la libertà ormai assaggiata e lasciata fra le mani di tutte quelle persone a cui brillavano gli occhi dalla felicità.

Liberty Avenue con i suoi alti palazzi anonimi, con i suoi negozi poco o più frequentati, con i suoi alberi frondosi e le auto rimaste ai lati delle strade pareva essere esplosa di gioia. Ogni sorriso era contagioso e chiunque era disposto a regalarne uno al primo che capitava. Non c'era niente di più bello che vedere così tante persone insieme, con parti del corpo scoperte, disegnate dai colori accesi, dalle bandiere sulle spalle passeggiare e ballare.

L'aria esplose di coriandoli, e da sopra uno dei carri a fare da apri-fila, degli uomini e delle donne si stavano baciando con tutta la frenesia possibile. Sopra di loro, dei palloncini multicolore facevano da arco, i coriandoli fra i loro capelli accentuavano di più i loro sorrisi accesi e la musica li trascinava in una danza sciolta, senza nessun freno inibitore.

E lui, lui era lì che si guardava attorno e cercava qualche soggetto da immortalare, con la sua fidata macchina fra le mani e l'occhio pazzo a vagare da una parte all'altra, alla ricerca della perfezione. Perché era fin troppo un maniaco dell'ineccepibilità, non doveva mai esserci nulla fuori posto.

Venne travolto da un gruppo di giovani allegri, scoprendo un sorriso sulle labbra che accecò la ragazza dai capelli turchini che aveva una bandiera arcobaleno legata come una fascetta, per non farle scoprire il seno. Le scattò qualche foto e il resto del gruppo lo spinse a togliersi almeno quella seria giacca di tweed color ghiaccio, dai bottoncini argentei. Faceva caldo, ma lui non era stato ancora coinvolto in danze scatenate e urla da spaccare i timpani, perciò stava bene dentro alla sua giacca.

Si immerse in mezzo alla folla, disperdendosi del tutto. Un ragazzo parecchio carino gli passò due dita sulla faccia e nello specchiarsi in una vetrina di un negozio scoprì di avere su una guancia due file di colori. Alzò le spalle e sorrise, scattando ancora delle foto in giro, perché tutto quel colore era semplicemente da catturare e mettere su carta politenata e poi mostrare alle persone il colore che aveva invaso quelle strade, anche se per poco.

Passandosi una mano fra i capelli si scoprì sudato, ma continuò la sua parata, poggiando la propria macchina su un fianco per poter catturare con gli occhi ciò che lo circondava. C'era un corteo infinito di gente, sembrava una grande festa, e non era per niente difficile immergersi e amalgamarsi alla massa per divertirsi; in fondo bastava mettere su un lucido sorriso e danzare come se nella propria vita non si era mai fatto.

Però, lui non era lì per quello, ma solo per constatare quanto effettivamente fosse bello e pungente l'odore nell'aria, l'odore che emanava l'allegria. E anche per scattare foto per la rivista, certo.

Delle ragazze in pantaloncini molto corti provarono a coinvolgerlo e per un attimo si lasciò andare, stringendo le loro mani e fare qualche passo scomposto. Le studiò nel frattempo, cogliendo nei loro lineamenti una bellezza unica e da rapire, immaginandosele in posa. Ma quello non era il momento di far placare quella furia che dilagava dentro alle loro vene, perché con tutta probabilità non si sarebbero fermate così facilmente.

Poi le lasciò andare e continuò a tenersi ai margini, cercando qualcosa di perfetto da far brillare i suoi occhi. Il suo sguardo si posò su un paio di ragazzini che dovevano essere appena maggiorenni, e scattò qualche foto, cercando la migliore angolatura, pregando dentro se stesso che assumessero delle pose migliori di quelle, perché meritavano di essere fotografati. Erano tutti e due molto alti, si tenevano per mano e le loro spalle erano tenute insieme da una bandiera che li riparava come un mantello. Sembravano molto felici, se i baci ed i sorrisi che si scambiavano erano d'aiuto.

Uno Come Te: Occhi Blu E Labbra Di ZuccheroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora