Capitolo 5

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"Non posso credere di essermi dimenticato una cosa così importante! Avrebbe potuto farsi veramente male, se fosse successo non me lo sarei mai perdonato" dice sconsolato Richard, il padre del signorino "Non é colpa vostra, nessuno di noi se ne era ricordato" tenta di calmarlo klaus, ma tutti i suoi tentativi sono inutili e vengono interrotti dall'arrivo della vecchia Mojia che è appena uscita dalla tenda in cui il signorino sta riposando "Allora? Come sta?" chiedono tutti quanti molto preoccupati "Sta bene, solo molto stanco. Non era mai arrivato fino a questo punto, vero?" domanda col tono di chi sa già la risposta "Si, è esatto. Sono sempre stato presente quando doveva succedere ma questa volta me ne sono dimenticato. Ero così felice che avesse accettato il fatto di essere un licantropo che mi è completamente passato di mente" dice con voce tremante mentre il suo branco gli si stringe attorno, l' Alpha dei Dark Soul assieme all'elfo guerriero erano in disparte anche se ugualmente preoccupati per il giovane licantropo.
Dopo qualche minuto l' Alpha si decide a parlare "Cosa gli è successo?" domanda "Perché stava male? E cosa era quella cosa sulla sua schiena?" domanda sempre più in ansia per la salute del suo piccolo, l' intero branco si volta nella sua direzione e lo guardano come se si fossero accorti della sua presenza solo in quel momento "Cosa ci fai ancora qua? Vattene, non sei il benvenuto!" gli ringhia contro Sean subito affiancato da Melkise e Thomas "Lasciate perdere, non è il momento di litigare!" gli sgrida Richard "Si è ripreso, sta cercando di capire cosa è successo" dice Christopher mentre fissa la tenda, in cui si trova il signorino, con molta attenzione "Bene, ora entro io poi vi farò entrare. Ragazzi: non dobbiamo agitarlo, deve rimanere il più tranquillo possibile, chiaro?" tutti quanti annuirono "Molto bene, aspettate che vi chiami" e con queste parole sparisce all'interno della tenda, dopo un paio di minuti torna ad uscire per richiamare il resto del branco.
Tutti entrarono nella tenda e si avvicinarono immediatamente al letto su cui era seduto il signorino "Come stai?" gli domanda Thomas mentre gli accarezza i capelli, un basso ringhio fa voltare tutti quanti verso il giovane Alpha che avanza verso il signorino con fare sicuro.
L' Alpha si siede sul letto accanto al signorino e comincia ad accarezzarlo "Allora, come stai?" non riesce a finire di pronunciare la domanda che si ritrova sul pavimento a causa del signorino che lo ha spinto via "Perché?" domanda scioccato l' Alpha "Ti odio" risponde serio "Cosa? E perché ?" "Lo chiedi anche? Hai attaccato me e mio padre, non ti basta come motivazione?" gli domanda sarcastico il signorino, dal fondo della stanza, dove si è rintanato Ahal, si sente una risata che richiama l'attenzione di tutti quanti "Ahal, puoi venire qui? Perfavore " domanda il signorino "Certamente" gli dice in risposta e con un sorriso strafottente rivolto all' Alpha che lo guarda in cagnesco "Dimmi lupacchiotto" gli sussurra nell' orecchio "Passami i vestiti, per quanto mi piaccia stare senza vestiti, davanti a tutte queste persone mi imbarazza" dice rivolto all'elfo che immediatamente esaudisce la sua richiesta.
Il signorino manda fuori tutti quanti per potersi vestire senza avere qualcuno che lo guardi e possa vedere il segno della sua vergogna, ovvero quel dannato bocciolo di rosa che tenta di sbocciare ogni volta che la luna rossa deve splendere alta nel cielo.
Il silenzio era ormai scomparso dall'accampamento per lasciare spazio alle allegre voci dei bambini che giocavano qua e là, al chiacchiericcio delle donne e allo sbuffo degli animali da lavoro, poco dopo dalla tenda esce il signorino col volto addombrato.
La vecchia Mojia si avvicina lentamente a Richard e con fare di chi non vuole farsi notare ne richiama l' attenzione, dopo essersi allontanato di poco dal gruppo "Richard, molto preoccupata sono. Il segno che porta sulla schiena diventa sempre più pericoloso! Temo che col tempo possa diventare ingestibile, sai cosa è successo l'ultima volta. Non deve succedere mai più una cosa del genere, ci sono state troppe morti e troppo dolore quella volta" dice in modo concitato l'anziana, Richard continua ad osservare suo figlio, il suo bambino, l'ultima persona che ama con tutto se stesso, mentre quest'ultimo si trova tra le braccia dell'elfo che lo tiene sollevato da terra come se tenesse tra le braccia un bambino "E cosa dovrei fare?" domanda mentre continua ad osservare il suo branco e il figlio ma non perde d'occhio il licantropo che ha preso il suo posto nell' ex branco di cui faceva parte, il ragazzo non sarebbe stato male se non avesse tentato di ucciderlo e di rapire suo figlio, cosa che non gli avrebbe mai perdonato, almeno che non fosse stato il suo piccolo a chiederglielo non lo avrebbe mai e poi mai perdonato "Sempre con la testa fra le nuvole, non cambierai mai. Mi ricordo ancora quando eri giovane e scarozzavi in questa zona per far colpo sulla tua bella, eh eh" anche l'Alpha non può far altro che sorridere al ricordo di quei meravigliosi giorni ma la mancanza dell'abituale sorriso che aleggiava sulle labbra del proprio figlio lo riporta alla realtà e anche dal suo volto il sorriso scompare.

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