Mentre sono in ospedale, mi passano per la testa i più bei ricordi che alla fine sono i momenti passati con lui. Il primo ricordo che riaffiora è la prima volta che ci siamo incontrati: quanto mi stava antipatico, quel ragazzo. Perché dico questo? Facile! In prima liceo ero una ragazza per niente popolare, piena di brufoli, sempre e perennemente con le occhiaie, secchiona... insomma una ragazza che non se la filerebbe nessuno. Mi sembrava così tanto antipatico perché dava attenzioni alle ragazze più troiette della classe. Le attirava come le api con il nettare di un fiore di campo. Lui era il belloccio del classico, era bocciato ed era sempre al centro dell'attenzione, usciva sempre, ogni giorno con una ragazza diversa: questa cose mi rode ancora molto, ma in fin dei conti non ho mai portato rancore perché il rancore non serve.
Nonostante fosse il più popolare della scuola, non era felice di attrarre a sé tutte quelle attenzioni, di essere sempre contornato da ragazze così false perché a loro interessava solo il suo aspetto fisico, il denaro del suo paparino e la mega villa in cui viveva.
E chissà perché non si cercava una ragazza seria, con un cervello dentro la testa che funzionasse decentemente, o almeno che non guardasse la sua ricchezza, ma probabilmente erano i suoi amici a portarlo nella strada che non sapeva se percorrere o meno.
Mi ricordo il primo giorno di scuola: ero la persona più agitata della terra in quel momento, stavo andando fuori di testa, urlavo come una mucca pazza ed ero molto nervosa e isterica, mia madre mi stava per dare un tranquillante o un sedativo, che probabilmente avrebbe funzionato meglio. Arrivata a scuola alle 8 precise, sono andata nel panico: non riuscivo a trovare la classe, era un labirinto quella scuola, ho girato tutto il piano terra e il primo piano, ma della 1^A non c'era nessuna traccia, stavo avendo un esaurimento nervoso. Fino a quando non mi è venuta in contro una bellissima ragazza che aveva lunghi capelli neri e occhi azzurri, ed era di almeno 10 cm più alta di me, praticamente il mio opposto. Mi aveva chiesto :"Tu sai dov'è la 1^A? Perché io mi sono completamente persa ed è da circa dieci minuti che la sto cercando, ma la mia ricerca non sta andando a buon termine." "Mi dispiace! Ma la sto cercando anche io e non so dove andare; se vuoi la possiamo cercare insieme! Ah dimenticavo! Piacere, mi chiamo Alice Mc Gevery!" "Grazie mille! Abbiamo lo stesso nome. Comunque piacere, Alice Danders!"
Ci eravamo incamminate verso il secondo piano, dove è la stata la prima volta che avevo visto Brandon: quanto era figo!! Lo avevamo seguito con lo sguardo e stava entrando in una classe subito dopo la porta delle scale. Avevamo trovato la classe del Figo. Poi ci eravamo accorte che era anche la nostra classe. Eravamo euforiche.
Appena entrate, avevamo visto che la classe era composta dalla maggior parte di ragazze, ma comunque c'era una quasi parità dei sessi. Eravamo 12 ragazze e 9 ragazzi per di più uno più carino dell'altro. Sembrava un fottutissimo sogno. Oh no! Erano rimasti solo due posti in fondo all'aula, cazzo! Spero di non distrarmi troppo con tutti quei ragazzi davanti. L'ansia cominciava a salire. Mi stavo imponendo di tranquillizzarmi, e, strano, ma vero, ci stavo riuscendo.
Continuavo a guardare il ragazzo Figo, sembravo una stalker: non mi è mai successo, chissà se se ne stava accorgendo, da un lato speravo di si, ma dall'altro no, sarebbe stata la mia prima figura di merda.
All'improvviso lo vedo alzarsi velocemente, ma mi sembrava così stranamente sexy. Avevo sentito la voce del professore dire: "Lyons Edward Brandon II". "Sempre presente, prof". " Per mia grande sfortuna, si, sei il ragazzo con meno assenze negli ultimi due anni". Poi: "Signorina Alice Mc Gevery! Signorina Alice Mc Gevery, è presente o ha sbagliato classe?". Non mi ero accorta che lo avesse detto due volte di fila " si, scusi prof, sono presente". "Mi sa con il corpo, ma con la mente ancora non ci siamo, signorina!! Stia più attenta, soprattutto i primi giorni di scuola che sono i più importanti!".
Dio che vergogna!
Passano le prime tre ore di scuola e suona la campanella finalmente e così avrei potuto fare più conoscenza con la mia compagna di banco Alice. Avevo scoperto che una ragazza veramente simpaticissima. Mentre stavamo conversando, ci era venuto incontro il famigerato Figo. Sorpassandoci e dando una rapida occhiata al mio fondoschiena. Ma come si permette, ciò che è mio non va neanche sfiorato con lo sguardo, figuriamoci da uno come lui, che gli interesseranno solo le ragazze stra-fighe che gliela danno con una facilità immane. Devo dire la verità: mi stava veramente antipatico
Andando avanti con i giorni, non mi aveva ancora rivolto la parola e il mio odio per lui stava crescendo sempre più, per non parlare quello di Alice che, nonostante ci conoscessimo da una settimana o poco più, teneva veramente alla mia salute mentale e non voleva che la mia intelligenza svanisse o venisse sottomessa da un idiota del genere.
Solo ora mi accorgo, vedendolo soffrire, che non era affatto quel tipo di ragazzo. Anzi, era il ragazzo più premuroso della terra. Nonostante tutto ne sono ancora follemente innamorta, ora ancor di più.
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Parole dall'altro Mondo
RomanceUna storia che parla di un amore sano interrotto da una vicenda che cambierà la vita di Brandon e di Alice, due ragazzi follemente innamorati che hanno appena compiuto i 18 anni. Una tragedia si abbatterà sulla loro storia d'amore e darà un nuovo sa...