Rose Blu

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I

Quando il cellulare che usava per il lavoro squillò, svegliandolo decisamente troppo presto per i suoi gusti, fu seriamente tentato di ignorarlo,di girarsi dall'altra parte e continuare a dormire. Ma, trattandosi di lavoro, semplicemente non poteva.

Allungò una mano sul comodino, premette il tasto per aprire la conversazione e si portò il cellulare all'orecchio, strofinandosi gli occhi con le dita dell'altra mano.

"Ishikawa! Se sveglio o dormi ancora?"

"Che vuoi, capo?" biascicò. Aveva risposto, ma niente lo costringeva a non mostrarsi scocciato.

La sua posizione, in fondo, glielo consentiva. Aveva lavorato sodo per ottenerla, ma alla fine essere uno degli host di punta del club gli garantiva alcuni privilegi, tra cui quello di poter rispondere per le rime al capo, il quale ben sapeva che non gradiva essere svegliato troppo presto dopo una lunga notte di lavoro.

"Sono le tre del pomeriggio, Ishikawa! Non è per niente presto!"

"Sì, se consideri che sono venuto via dal club alle cinque del mattino e dopo aver convinto quelle donne a comprare ben tre bottiglie del tuo costosissimo champagne."

"D'accordo, principessa" lo prese bonariamente in giro l'uomo dall'altra parte del telefono, ridacchiando. "So che adesso sei impegnata con il tuo sonnellino di bellezza, come la Bella Addormentata, ma credevo ti avrebbe fatto piacere sapere che si è conclusa l'asta per il giorno di San Valentino!"

"Mmmmmhh?"

"Mi stai ascoltando, Ishikawa?"

"Sì, sì, parla, ti sento..."

Di solito reggeva l'alcol molto bene, ma quella mattina avvertiva uno sgradevole mal di testa pulsargli nelle tempie, segno inequivocabile che aveva esagerato con il bere.

"Bene! Perché per te ci sono solo buone notizie! Tu e Shion siete stati i più gettonati del club. Gli altri ragazzi hanno avuto tutti delle buone quotazioni, ma per voi due le clienti hanno dato vita ad una vera e propria sfida a colpi di yen sonanti!"

"Davvero?"

"Perché così poco entusiasmo, Rei?" si stupì il capo, percependo il palese tono annoiato della sua voce.

"Perché mi hai svegliato, perché ho mal di testa e perché non mi stai dicendo niente che già non sapessi" replicò acidamente, armeggiando nell'armadietto dei medicinali alla ricerca delle aspirine. Quando trovò la scatoletta, estrasse due compresse dal blister e le inghiottì insieme a un lungo sorso di succo d'arancia.

"Quindi sai già che chi ha ottenuto la tua compagnia per San Valentino ha sborsato 600.000 yen?"

Il succo d'arancia rischiò di andargli di traverso. Il suo capo rise nel sentirlo tossire e, quando riuscì a ritrovare la voce, la prima cosa che fece fu di mandarlo al diavolo.

"Ma come? Non sei felice?" si stupì l'altro, in tono fintamente innocente. "Hai fatto jackpot!"

"Ma sei impazzito a dire una cosa del genere così all'improvviso?"replicò Rei, irritato. "Hai rischiato di uccidermi, sparando quella cifra mentre bevevo!"

"Sei stato tu a dire che sapevi già tutto..."

Per la seconda volta nel giro di due minuti, Rei invitò, molto poco gentilmente e con un'espressione decisamente colorita, il suo capo ad andare a fare un giro a quel paese, invito che quello accolse con una risata decisamente divertita.

"Conversare con te è sempre fonte d'ispirazione, Rei, ma temo di essere costretto a declinare il tuo suggerimento. Come sai, il lavoro chiama! In quanto a te, vedi di rimetterti in sesto. Fatti passare il mal di testa da sbornia e domani sera porta qui quel tuo bel culetto, perché hai un cliente da rendere felice!"

A San Valentino, tutto può succedere... Rose bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora