Mentre guardo una ragazza che sorride insieme a una sua amica fuori dalla sala della colazione, si siede vicino a me Lisa. <<allora, il dottor Scali ti visiterà alle 13.45. Devi essere in perfetto orario, non tollera i ritardi. La visita durerà 20 minuti tu dovrai soltanto spogliarti e metterti sulla bilancia... Abby mi stai ascoltando?>> chiede a un certo punto << sì certo non si vede?!>> rispondo ironica mentre fisso il bancone della reception. <<va bene, passerò a spiegarti queste cose più tardi, vedi di mangiare qualcosa!>> dice mentre si alza dalla sedia e se ne va. Mentre sgranocchio la mela mi dirigo verso la stanza dove mi metto qualcosa di pesante per poter uscire un po'. È esattamente il 21 gennaio e io dovrei essere felice perché oggi forse potrò uscire da questo posto chiamato "inferno in città" ma ormai tutto questo mi è indifferente. Quando uscirò sarà tutto diverso, la scuola, gli amici... ora che ci penso in questi mesi non è mai venuto nessuno a farmi visita... Lascio da parte questi pensieri tristi e mi infilo il mio felpone della Vans nero con sotto dei leggins neri ed esco con il mio pacchetto di Marlboro nero. Percorro un po' di balcone e mi siedo nel mio angolo preferito, non faccio in tempo a tirare fuori la sigaretta che si apre la porta ed esce un ragazzo alto, che parla al telefono. Non lo degno di uno sguardo e faccio scattare la rotella dell'accendino, a quel rumore lui si gira e dopo qualche istante mi sorride... Caspita che bel ragazzo! Torna subito serio e si concentra su quello che sta dicendo la persona al telefono << no Sara, non possiamo vederci oggi lo sai, sono in ospedale da mia mad... Sai che ti dico?! Vaffanculo>> urla alla fine e preme il tasto di chiusura della chiamata. Lo sto fissando senza nemmeno fumare la mia sigaretta, quando si volta smetto di guardarlo e faccio un tiro << non è che me ne daresti una?>> dice mentre io sbuffo fuori il fumo. Senza dire nulla gli porgo il pacchetto dove lui prende sia una sigaretta che l'accendino. Dopo aver buttato fuori il primo tiro mi porge la scatola e mi sorride sedendosi accanto a me. << piacere Thomas>> dice sorridendo... Tutti sti sorrisi mi fanno tornare su la mela che ho mangiato. Lo guardo storto e poi continuo a fumare in pace. << non parli molto eh>> continua lui << non parlo con chi mi deve una paglia>> rispondo << preziosa la ragazza>> afferma sorridendo. Passano minuti silenziosi ad un certo punto si alza e strofina il mozzicone sulla ringhiera del balcone. <<grazie della paglia... Non ho afferrato il tuo nome>> dice << infatti perché non te l'ho detto>> sorride guardando il cielo in segno di resa << e va bene sconosciuta io rientro>> mentre dice quelle parole a me esce dalla bocca un <<Abigale>> <<cosa?>> chiede sorridendo con una mano sull'orecchio per farmi capire che vuole che lo ripeta << Abigale, è il mio nome scemo!>> dico quasi sorridendo << bene Abigale ci vediamo>> dice rientrando. Decido di entrare pure io ma direttamente in camera mia, mi sdraio sul letto e rido come una scema pensando a lui... Aspetta che?! Io li odio i maschi e non mi fiderò mai più di uno di loro, poco ma sicuro. Rimprovero me stessa per questi strani pensieri e poi guardo l'orologio: 12.34 è meglio prepararsi per la visita invece di pensare ai maschi...
*spazio autrice*
Ho deciso di pubblicare anche il secondo capitolo per dare un'idea più chiara della storia. Il terzo capitolo sarà interamente dedicato alla descrizione di Abigale. Spero vi piaccia! Lasciate una stellina 🌟 e un commento.
Buona lettura! Benny❤️
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Nobody Said It Was Easy
RomanceDa quando Abigale era entrata in quell'ospedale la sua vita era diventata un tunnel buio senza uscita, non trovava più un motivo per essere felice. Finché un giorno un ragazzo le chiese una sigaretta...