Capitolo Uno.

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CAPITOLO 1

Banale iniziare a raccontarvi la mia storia presentandomi?
Vi sembrerà surreale, potreste anche non credermi, ma la mia storia inizia proprio così.

Mi chiamo Amber, ho da poco compiuto venticinque anni, dirvi il posto in cui vivo sarebbe troppo complicato, considerando che a causa del lavoro cambio spesso città.
Ora sto immaginando le vostre facce, intente a fantasticare su quale sia il mio meraviglioso lavoro: Attrice? Modella? Cantante?

Mi dispiace deludervi ma no, il mio lavoro non include nessuna di queste opzioni.
Lavoro in un ufficio dell'FBI e posso dire che, nonostante la mia giovane età, rientro tra i migliori agenti attualmente in servizio.

Il lavoro lo ottenni grazie a mio nonno Jack che ci lavorò per oltre vent'anni, così dopo qualche anno di sana gavetta, ottenni l'incarico.
Grazie alla mia bravura con le lingue, mi sono sempre stati affidati fascicoli riservati su faccende da sbrigare all'estero, ed è qui che inizia la mia movimentatissima vita.

Iniziai viaggiando a Londra, poi in Colombia, Argentina, Thailandia, Nuova Zelanda.

Di solito i miei incarichi riguardavano ricerche sull' identità delle persone, scoprire passaporti falsi, permessi di soggiorno contraffatti e così via.
Da poco mi era stato affidato un nuovo incarico, che si presentava allettante tanto quanto noioso.

Mi spedivano direttamente a New York, nella grande mela.
Devo ammettere che l'idea di abitare in uno degli appartamenti più lussuosi di Manhattan era molto allettante, ma dovevo concentrarmi su quello che era realmente il mio obbiettivo.

A quanto pare c'era un ragazzo, all'incirca mio coetaneo, che gestiva un giro di banconote false non indifferente per la sua età, in più al suo ''curriculum'' si aggiungeva un ipotetico contatto con uno dei Narcotrafficanti più famosi del Messico del Nord.

Il suo nome era Harry, apparentemente frequentava un'università privata per diventare avvocato, ed io sarei andata ad abitare nel suo stesso palazzo, poco lontano dall'Empire State Building.

Ora arriva la parte più divertente del mio lavoro: il cambio d'identità.
Questa volta mi sarei trasformata in Hailey Mate, ragazza del Tennessee arrivata a New York per cercare lavoro.

Avevo all'incirca un giorno per preparare i bagagli, dopodichè un'agente dell'FBI mi avrebbe scortata fino all'interno della mia nuova casa di New York.

Quella mattina scappai nell'ufficio del mio capo per discutere sulle ultime direttive.

Durante il tragitto salutai qualche collega qua e là, finchè arrivai al terzo piano, feci un grande respiro ed entrai.

<< Amber! Pronta? >>

Il mio capo come sempre era seduto sulla sua enorme sedia in pelle, la sua scrivania era sommersa di fascicoli di altri agenti che come me sarebbero dovuti partire il pomeriggio stesso.
Gli sorrisi e mi accasciai sulla poltrona dove riceveva gli agenti, passandomi pensierosa una mano tra i capelli.

<< Non lo so Adam, questa volta ho qualche dubbio sul piano >> Risposi sinceramente << Se lui è davvero chi crediamo che sia, si insospettirà nel vedere una nuova vicina che casualmente cerca di introdursi nella sua vita >>

<< Amber, stai tranquilla, insieme agli altri agenti abbiamo organizzato una serie di ''imprevisti'', chiamiamoli così, che vi costringeranno a stare insieme.

Andiamo, hai affrontato situazioni peggiori, non credo tu voglia spaventarti per un figlio di papà che gioca a fare l'imprenditore >> Cercò di tranquillizzarmi mentre mi porgeva una tazza di caffè.

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