Una bambina dai capelli colore cenere chiaro si affacciava alla finestra, guardando curiosa il paesaggio con i suoi occhi color ghiaccio.
Poteva uscire raramente e quelle volte che usciva doveva coprirsi, perché suo padre odiava l'aspetto della propria figlia, ma soprattutto non voleva che gli altri lo vedessero con una bambina che assomigliava ad un cadavere dato la carnagione chiarissima della piccola.
Alex, così si chiamava la bimba, non parlava quasi mai, era raro sentirla parlare, e quelle volte che lasciava che le corde vocali emanassero qualche suono, quest'ultimo risuonava come un sussurro.
Non aveva amici, a nessuno importava del perché non parlasse mai, poiché non volevano averne a che fare; ma sinceramente neanche a lei interessava più, ci aveva fatto l'abitudine ormai.
Passava le sue giornate a disegnare o fotografare paesaggi a ogni cosa che la incuriosiva.
L'unica sua amica era la macchina fotografica, almeno lei non la giudicava per l'aspetto fisico....
Ma c'era ancora una persona che le voleva bene ed era la madre, le restava sempre vicino con il sorriso sulle labbra; era stata lei a comprarle la macchina fotografica, per il suo compleanno.
Passarono quattro anni e la ormai ragazza aveva raggiunto i 16 anni, andava finalmente al liceo, il suo sogno era fare la fotografa, così andò all'indirizzo apposito.
I giorni passavano come al solito, in solitudine e in silenzio, come arrivava a casa sfogliava l'album con le sue fotografie, che aveva scattato con attenzione e precisione, aveva ottimi voti in fotografia ma lo stesso non si poteva dire per tutte le materie, infatti il suo punto debole era Fisica.
Quel giorno però aveva un qualcosa di strano, i suoi genitori stavano litigando come al solito, ma questa volta era più accesa la discussione...nel mezzo della litigata si sentì un urlo, quello della madre, Alex preoccupata corse in cucina scoprendo una realtà che non avrebbe voluto vedere: sua madre era a terra in una pozza del suo stesso sangue, morta.
Davanti a lei c'era il padre, sempre se poteva chiamarlo così. Stringeva in mano un coltello anch'esso insanguinato come la maglietta e in parte il viso dell'uomo di mezza età; aveva uno sguardo pazzo innaturale, era chiaro il colpevole dell'omicidio.
No...Non poteva essere morta proprio lei...l'unica a volerle bene e ad accettarla per com'era...
Il volto della ragazza si riempì di calde lacrime che le ricadevano sulle bianche guance, lo guardò con odio, per poi scaraventarsi contro di lui e con uno scatto fulmineo gli rubò il coltello per poi conficcarlo nel cuore. Si alzò per poi guardarsi le mani, sporche completamente di sangue. L'uomo morì poco dopo con un urlo soffocato e con occhi spalancati.
Lei urlò dalla disperazione, teneva molto a sua madre che più di una volta era andata in sua difesa e salvandola dall'orfanotrofio dove voleva mandarla il padre....e ora l'unica persona a cui teneva veramente....era morta.
Alex presa da un attacco di panico corre fuori, ancora piangente, ma nel mentre correva una macchina la prese non mortalmente e lei perse i sensi.
Quando si svegliò si trovava in una stanza, completamente bianca, abbastanza piccola con solo un letto dalle lenzuola color latte. Si guardò, ancora aveva la felpa grigia quasi nera, i pantaloncini neri e le scarpe erano sul pavimento.
Un medico entrò spiegandole cos'era successo; aveva appena scoperto di trovarsi in un istituto psichiatrico.
Continuava a ripetersi che non era pazza.
No lei non lo era...lei si era solamente vendicata...pensò.
Continuava a dire al medico ciò che era successo ma lui in risposta tirò fuori una siringa che avvicinò a lei ma lei riuscì a prenderla per poi iniettare il contenuto al medico, si mise in fretta le scarpe, poi corse fuori più veloce che poteva superando ogni medico che provava a fermarla, ora odiava tutti, per averla lasciata sola senza un motivo sensato.
Corse a casa, e entrando prese un coltello dalla lama fina e lunga e per ultimo ma non meno importante, la macchina fotografica per poi uscire dalla casa che non aveva mai giudicato veramente come sua.
Ormai aveva un solo obbiettivo: uccidere tutti coloro che l'avevano odiata.
Raggiunse la casa di Rebecca, una ragazza bionda e degli occhi marroni come il cioccolato nonché la sua compagna di classe. Entrò dalla finestra tirando su il cappuccio, per poi incamminarsi verso la camera dell'adolescente.
Come entrò notò la ragazza che stava seduta davanti a una scrivania, alle prese col computer, ma come si accorse della presenza della ragazza dei cappelli color cenere balzò indietro.
"Dai fai un sorriso...." disse Alex puntando l'obbiettivo della fotocamera verso la bionda, per poi scattarle una foto.
Poi lasciò la fotocamera che si trovava a mo di collana.
Tirò fuori il coltello e si avvicinò pericolosamente alla ragazza, la prese dai capelli e le conficcò il coltello nel cuore sotto gli occhi terrorizzati della bionda, l'assassina sorrise pazza per poi lasciar cadere il corpo della morente, e attaccando al muro l'ultima fotografia di Rebecca e sparendo nel buio della notte.
La polizia non trovò i corpi delle vittime seguenti ma solo le loro ultime fotografie prima di morire.

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Alex The Photografer
Fiksi PenggemarUna ragazza dai capelli argentei e dagli occhi color ghiaccio acceso con il sogno di fare la fotografa, ma chiusa quasi sempre dentro casa, cosa può rompere il delicato equilibrio della protagonista? Beh è scritto qui e per scoprirlo bisognerà legge...