Sto camminando verso l'aula di Storia Della Magia in compagnia di Hermione, Harry e Ron, che hanno lezione in una classe poco lontana dalla mia.
"Ci vediamo dopo, Ginny" dice Herm prima di entrare, seguita dagli altri due, troppo impegnati in un'accesa conversazione sul Quidditch per salutarmi.
Mentre cammino con i libri in mano incrocio un paio d'occhi grigi."Guardate chi c'è, la traditrice del suo sangue. Che c'è, il tuo fidanzato ti ha lasciata sola? O sei tu che ti sei stancata dello Sfregiato?" alzo gli occhi al cielo, continuando a camminare. "Lasciami in pace, Malfoy. E ti ricordo che Harry non è il mio fidanzato" "Già, perfino lui ha il buon gusto di snobbare una come te" anche se non lo dò a vedere, le sue parole mi feriscono, nonostante io non provi nemmeno un briciolo di rispetto per il ragazzo davanti a me. "Signorino Malfoy, non importuni la Signorina Weasley. Su, vada in classe" interviene la professoressa McGrannitt. Il furetto mi guarda male, ma poi obbedisce all'insegnante ed entra nella stessa aula in cui, poco prima, sono entrati i miei amici. "Signorina Weasley, cosa ci fa ancora qui? Se non sbaglio, e di solito non sbaglio, lei dovrebbe essere in classe a seguire la lezione di Storia Della Magia e prendere appunti sull'argomento. Vada, vada, su!"
Poche ore dopo abbandono finalmente la classe della mia ultima lezione e raggiungo i miei amici.
"Ho sentito che questa sera i tuoi fratelli faranno una festa. Ci andrai?" mi chiede Herm, mentre raggiungiamo la Sala Grande per il pranzo. "Non lo so. Ieri il professor Piton ci ha assegnato un tema di tre pergamene sulla Pozione Polisucco da consegnare entro la prossima settimana, e io vorrei iniziarla al più presto per avere il resto della settimana libera. E poi venerdì c'è il Quidditch, e ci dobbiamo allenare. Anche se mi piacerebbe moltissimo partecipare alla festa, lo sai anche tu che Fred e George organizzano le feste migliori della scuola." spiego io. Poi un'idea mi balena nella mente. "ti ricordi quella volta, due mesi fa, in cui mi avevi detto di essere in debito con me per aver fermato Grattastinchi prima che facesse cadere la Pozione Drizzacapelli dalla finestra? Ho bisogno di un favore. Tu mi aiuti a scrivere una pagina di tema entro stasera, così avremo tempo di andare insieme alla festa! Lo faresti per me?" "Frena un attimo. Io non ho mai detto di voler venire con te alla festa. Per il resto, va bene" "Ti prego ti prego ti prego" "Eh va bene, ma solo per questa volta. Ti avverto, nel caso ci beccassero questa sarebbe l'ultima volta che andremo, sia io che tu, a una festa fino alla fine dell'anno" Detto ciò, ci sediamo al tavolo Grifondoro. Mentre mangio, sento che qualcuno mi sta guardando. Alzando lo sguardo, noto che sono degli occhi di ghiaccio. Gli stessi occhi che questa mattina mi osservavano con disprezzo e della stessa persona che da ormai troppo tempo mi schernisce e mi insulta. Ma c'è qualcosa di diverso. Nei suoi occhi non leggo odio, ma tristezza. Nel suo atteggiamento non c'è aggressività, ma insicurezza. Insicurezza? No, impossibile. Sicuramente mi starò sbagliando, perché Draco Malfoy non ha paura di nulla.Osservo il mio riflesso allo specchio. Indosso un vestito rosso dalla gonna a campana e nelle scarpe del medesimo colore, con un tacco non troppo alto. I miei capelli sono raccolti in una treccia. "Che dici, vado bene così?" chiede Hermione, con tono incerto. La osservo attraverso lo specchio. Il suo abito è blu notte, composto da un corpetto senza spalline e una gonna lunga fino a poco più sotto del ginocchio. Nel corpetto ci sono migliaia di brillantini dello stesso colore, mentre la gonna è semplice, morbida e di una tonalità leggermente più tenue.
"Sei perfetta" dico, senza parole. Ci sorridiamo, in silenzio. Dopo poco aggiungo "E su chi vorresti fare colpo?". La vedo arrossire e abbassare lo sguardo, il che mi fa sorridere ancora di più. Decido però di rimandare il discorso a stanotte, al termine della festa, o domattina, al nostro risveglio. Ho la strana sensazione che oggi succederà qualcosa di indimenticabile.
Busso tre volte, mi fermo, busso altre tre volte 'busso, busso, busso, pausa, busso, busso, busso' aveva detto Fred (o era George?) prima che andassimo in camera a prepararci. Quando finisco di bussare, la porta della Stanza Delle Necessità viene aperta dai Gemelli. "Ragazze, entrate, presto!" dicono all'unisono. E prima di perderli di vista nella grande folla della festa, vedo Herm e Fred (credo sia lui) scambiarsi silenziosi sguardi di intesa. Temo che Fred sia cotto di lei sin dal giorno in cui Ronald ha presentato la nostra amica alla famiglia. Ma, sinceramente, non riesco a immaginare la tensione che ci sarà quando si fidanzeranno. Ormai tutti sanno che Ron è innamorato di lei, e che farà di tutto per averla.
Mi dirigo verso il tavolo delle bevande. Ce ne sono di tutti i tipi: dal succo di zucca al Firewhisky, e anche una moltitudine di bevande babbane. Mentre prendo un po' di Firewhisky, sento una voce a fianco a me "Anche tu qui, Weasley? Non credevo che una come te andasse alle feste. A questo punto, sicuramente incontrerò la tua amica Mezzosangue da qualche parte." "Se vuoi proprio saperlo, Malfoy, sì, c'è anche Hermione" rispondo, un poco indispettita. "Gelosa, Rossa?" domanda ironicamente, con un sorrisetto beffardo e malandrino. "Io? E di chi? Di te? Non ci sperare troppo, Malfoy, che poi la verità ti farebbe male." Dico in fretta, bevendo il Firewhisky tutto d'un fiato. Ma che mi prende?? Non mi sono mai comportata così.
Mi giro,pronta ad andarmene, ma la sua mano si posa dolcemente sulla mia spalla. "Non andare. Almeno permettermi di ballare un po' con te, per questa notte."E, chissà perché, glielo concedo, me lo concedo, e passiamo la serata a ballare, in silenzio, senza smettere di guardarci negli occhi. Fino a quando non parte un lento. Volto lo sguardo verso chi ha cambiato canzone, e noto George, che mi fa l'occhiolino, e quando mi sto per voltare verso Dra-Malfoy, mi accorgo che Fred e Hermione si stanno avvicinando, l'uno all'altra, per ballare. Iniziamo a ballare. In questo momento penso solo a Draco. È come se ci fossimo solo noi, e nessun altro. Mentre balliamo, mi incanto osservando il suo sguardo, d'un tratto incatenato al mio. Ad un certo punto rallentiamo, fino a smettere di ballare, e lui avvicina il viso sempre di più, fino a far toccare fra loro i nostri nasi, e poi le nostre bocche, in un dolce bacio.