Capitolo 3

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Pov's Jane
Le settimane a seguire passarono velocemente e James diventava sempre più mio amico, mi chiese anche di uscire ed io accettai, d'altronde ammetto che mi piace un pò...
Oggi è il primo maggio e domani uscirò con James! Mi vesto per andare a scuola, prendo l'auto e parto; appena arrivata ecco James che mi viene incontro.
-Ehi, Jane!- mi chiama
-Ciao James, come stai?-domandai, ormai non mi sorprendeva più che mi venisse incontro così allegro.
-Bene, sei pronta per domani?-
-Certo, andiamo a lezione?- domandai, ormai si era fatto tardi.
-Sì, andiamo.-rispose
-Senti, posso farti una domanda: come hai fatto a fare quella strada a piedi?- ero ancora sorpresa...
-Jane ne abbiamo già parlato: il fatto di è che quella sera ho voluto camminare... discorso chiuso!- il suo tono di voce era diverso: era più nervoso.

A pranzo ci sedemmo insieme e parlammo delle lezioni: noiose come sempre... però dopo lui aveva educazione fisica ed io biologia, non mi piaceva l'idea di separarmi da lui: avrei voluto restare lì per sempre e... suonò la campanella! Solo in quel momento mi accorsi che tutti quanti ci osservavavano.
A biologia non fu molto interessante, anzi per niente: il professore ci fece fare uno stupido test di verifica a sorpresa.
Quando tornai a casa fu un inferno: non sapevo cosa mettermi! Ma per fortuna c'era mia madre e alla fine scegliemmo un vestito rosso, che mi aveva regalato zia Marge per i miei diciassette anni.
Alle 20:00 suonò il campanello: era James, vestiva con una camicia celeste e dei pantaloni jeans: stava benissimo; dietro di lui giaceva posteggiata la sua bellissima, anzi, stupenda auto, era una mercedes nera come la pece.

-Ciao Jane, sei... bellissima...- disse galantemente
-Grazie...- ero imbarazzata
-Allora andiamo- mi aprì lo sportello e disse - Dopo di te.-
Nell'auto c'era un profumo molto gradevole, sembrava menta.
-Allora dove vuoi andare?-chiese
-Non so, dove vuoi tu.- risposi
-Ti va di andare a quel ristorante che hanno appena aperto vicino al bosco?-
-Sì, non c'è prolema...-risposi
Il ristorante era molto carino, James aveva ragione. Appena arrivati la cameriera ci portò ad un tavolo e ci diede il menù, dopo un pò tornò:
-Allora ragazzi, cosa prendete?-chiese
-Io un insalata di pollo e una coca.- ordinai
-Io... una bistecca al sangue e...anche io una coca, grazie- disse
-Signorino è sicuro di volerla al sangue?- chiese la cameriera
-Sì, grazie signora!- era nervoso
-Ok, sto tornando- disse la cameriera.
La cena passò molto velocemente e non parlammo quasi mai, mi sa che c'era rimasto male.
Quando finì mi prese di sorpresa: - La vuoi vedere una cosa?-chiese.
-Certo...-risposi.
Mi fece uscire dal ristorante e mi portò vicino al lago, lì c'era una panchina: mi fece sedere...
-Chiudi gli occhi.- ordinò
Io gli chiusi, poi toccò le mie labbra con le sue: il mio primo vero bacio, non so quanto tempo restammo lì, ma finì tutto quando la luna piena sorse del tutto.
-Scusa, devo andare...- e scappò via.
-Ma...dove...- lo seguii, era entrato nel bosco... a quel punto lo vidi: un lupo enorme davanti hai miei occhi, vicino a lui giacevano i vestiti di James, a quel punto capii: JAMES ERA UN LICANTROPO!

Licantropo per casoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora