Prologo

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Eleonore's P.O.V.

Sono i primi giorni d'estate ed ho ricominciato a tornare al mare dopo un lungo e freddo inverno. La scuola era andata bene, ho salutato i miei compagni e le mie professoresse, e adesso sono libera!
Insieme ad un gruppo di amiche e amici abbiamo deciso di prendere un piccolo gazebo sulla spiaggia per passare insieme una felice e divertente estate, o almeno così credevo. In questi giorni ho fatto la conoscenza di Matthew ,un ragazzo misterioso e dalle strane abitudini, sembrava quasi vuoto dentro.
Non gli avevo ancora parlato prima ma ero molto curiosa di conoscerlo meglio. Mi avvicino a lui con l'intento di presentarmi ma appena gli tendo la mano lui mi ferma "Non provare a toccarmi" Si volta e si allontana dal gazebo. "Che stronzo" penso, "Ed io che volevo solo presentarmi". Non riesco proprio a capire cosa gli passi per la testa.

Matthew's P.O.V

"Non provare a toccarmi" le dissi prima che potesse toccarmi, lei fece una smorfia come se ci fosse rimasta male ma a me non importava mi girai e mi allontanai verso la strada. Mi incammino verso casa mentre ascolto la musica con le cuffiette, nelle mie orecchie risuona "Lay your body down" di Peter Cincotti ,è una canzone piuttosto triste rispetto a quelle che ascolto di solito.
Tutti mi continuano a ripetere che non provo alcun sentimento ed hanno pienamente ragione, in tutta la mia vita non ho mai pianto ,tranne quando sono nato, non mi sono mai infuriato per qualcosa e non ho mai amato nessuno.
Mi limitavo a stare con i miei soliti amici conosciuti alle elementari e non tendevo a conoscere persone nuove, ma oggi è stato diverso...
Avevo notato Eleonore già dalla prima volta che si è presentata al Gazebo e non so perché ma mi sembrava diversa rispetto a tutte le altre ragazze, poi quando ha provato a presentarsi ho avuto paura, credo, non so cosa mi sia passato per la mente ma non mi piaceva e averle visto quella smorfia stampata sul suo bel viso non giovava, sembrava quasi che mi dispiacesse.
"Ma che cazzo ho per la testa!?" dico ad alta voce, quasi urlando, nel bel mezzo della strada, me ne sono accorto dopo di aver urlato vedendo la faccia di chi mi sta attorno.
Aumento il passo verso casa e finalmente arrivo davanti al cancello, spengo la musica e dopo essere entrato in casa non saluto nessuno e corro verso la mia stanza, mi lancio sul letto e, anche se sono le sette di sera, mi addormento.

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