Questa non è una storia.
Queste sono cose che penso di me stessa. Sono pensieri o frasi che mi piacciono. O mi descrivono. O descrivono qualità che mi piacerebbe avere.
In questo capitolo voglio parlarvi dei libri che le prof. di italiano ci danno da leggere per l'estate.
Io ho bene in testa la felicità di quando, verso gli ultimi giorni di scuola, la prof. di italiano sta per dire i titoli dei libri da leggere.
Ovviamente sono l'unica della classe che attende con ansia quel momento.
Ma quando la lezione finisce, io rimango delusa, con un sorriso di eccitazione che si sta spegnendo sulla faccia.
Perché i libri che ti danno a scuola non potranno mai essere come le tue saghe. Saranno più infantili e non all'altezza di quello che leggi di solito! Oppure saranno dei classici pieni di filosofia che parlano di quanto faccia schifo l'uomo. E in più sarai costretta a smettere di leggere il quinto capitolo della tua saga preferita, per iniziare un libro che, in fondo, non è brutto. Ma ci metterai un mese a leggerlo anche se ha solo 200 pagine.
Perché per te è noioso.
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In più quando arrivi a scuola ( o per alcuni anche come compito delle vacanze ) ti tocca fare la relazione su quello che hai letto. Ecco. Questo è quello che io chiamo STRONCARE L'ENTUSIASMO DI UNA RAGAZZA A CUI PIACEVA LEGGERE.
Ma io sono forte e non abbandono la mia grande passione.
Una volta una mia amica, che va in un'altra scuola, mi ha detto che durante le vacanze estive doveva leggere " Harry Potter e la pietra filosofale ". E osava addirittura essere scocciata! Magari avessero dato a me quel compito!
E invece no. Io mi devo leggere ben quattro libri che avevo anche già visto in libreria e deciso esplicitamente di non comprare! E poi dovrò farci delle schede ( autore-titolo-commento personale-descrizione dei personaggi-ecc....). E non ne ho voglia.
Devo scrivere anche su un quaderno le parole che ho trovato nei libri, di cui non sapevo il significato, con la spiegazione a lato.
Io sono cresciuta fra serate con i miei genitori e i loro amici adulti, perciò sono abituata che se sento una parola che non conosco cerco di capire il significato dal contesto della frase e se non ci riesco pazienza! La frase la capisco comunque.
Quindi nei momenti in cui mi metto a leggere, alla prima parola di cui non so esattamente il significato ( come asteroide: so che cos'è un asteroide, ma inizio a farmi problemi pensando che in fondo non conosco la spiegazione scientifica e inizio a fare domande a mia madre come:"Mamma ma per te so cos'è un asteroide?") la scrivo su un foglietto dove ce ne sono altre mille che, se vedo in un momento di calma, capisco perfettamente, ma quando leggo in questo modo sono agitata e inizio a pensare che se la prof. non vede quella parola scritta sul quaderno inizia a chiedermi: " Ma perché, tu sai che cos'è una rosticceria?" e a quel punto io direi: " Bhe più o meno si. Non so la definizione a memoria però..." " Niente però! Nota sul registro per non aver svolto i compiti in modo corretto e barando per fare prima" "Ma...".
Ecco questi sono i miei film mentali.
Alla fine poi però quei libri riesco a leggerli rimanendo indenne. E penso a quei poveri sfigati che di solito non leggono, che devono sorbirsi dei brutti libri senza essere abituati. Pff, sbruffoncelli con una vita sociale!