Capitolo 3

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P.o.v. Noah

Ho passato tutto il resto della settimana a cercare di convincere Sofi a non venire alla partita di sabato ma non ha sentito ragioni. Mamma mia se é cocciuta quella ragazza. Ovviamente a scuola continuavo ad evitarla e credo se la sia presa ma non voglio che sappia di come sono quando non sono con lei, lo faccio per proteggere il nostro rapporto.

Lei, invece, ha passato la settimana con quello sbruffone di Smith e non lo sopporto più. Sembra che mi abbia rimpiazzato.
Vanno in giro sghignazzando e parlando come se si conoscessero da una vita. Ho anche notato che Smith cerca sempre di avvicinarsi ma Sofi si allontana sempre.
Sarà meglio per lui che non tocchi la mia Sofi se no gli stacco un braccio.

Ah e adesso è la tua Sofi? Ma non eravate solo migliori amici?

Ci si mette anche il mio io interiore a scassare? Si ho detto la mia Sofi perché ci tengo a lei. Punto e stop.

Siamo arrivati a sabato mattina e io non ho ancora trovato il modo di non far venire Sofi a sta partita. Devo inventarmi qualcosa. Intanto mi arriva un messaggio proprio da lei.

-carico per la partita? Io sono agitatissima. Non mi hai mai portato ad una tua partita. Dovrei offendermi?! :(-

-pensavo odiassi il calcio... é per quello che non ti ho mai portata-
certo sto per diventare pinocchio in persona...

-ma sarei venuta per fare il tifo. Okay mi ritengo offesa sappilo-

-eddai Sofi peeerrrdooonamiii non volevo :( mi perdoni vero?-
Rufiano mode on

-ti perdono solo perché oggi ci sono. Ma sappi che verrò tutte le volte.-

-ma se tanto perdiamo sempre... non è tanto divertente-

Scusa inventata sul momento per convincerla a non venire. Tanto sapevo che non avrebbe desistito, ma tentar non nuoce.

-allora se vincerete diventerò il vostro portafortuna. E nel caso perdiate verrò lo stesso perché tanto non cambierebbe niente :)-

Ecco mi sono fottuto da sola molto bene.

-perfetto. Allora ci vediamo li.-

Sempre se sarò ancora vivo.

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P.o.v. Sofia

La partita iniziava alle 17 e appena finita ci sarebbe stata la solita festa per festeggiare, sia in caso di vincita che in caso di perdita, a casa di uno dei giocatori.

Mi vestii come al solito alla cavolo e mi volatilizzai al campo per la partita.

Arrivata al campo trovai subito Vane che mi aspettava per prendere posto sulle gradinate ai lati del campo.

Prendemmo posto in una delle prime file che erano riservate alle fidanzate dei giocatori, ognuna con addosso la maglia del proprio ragazzo, e ai famigliari. Vane essendo la sorella di Fede mi fece sedere li con lei e la partita iniziò subito dopo.

Sia io che Vane capivamo poco di calcio quindi un po' esultavamo e un po' parlavamo di cosa avessimo fatto in questa settimana nei rari momenti in cui non eravamo insieme.

Le dissi che la maggior parte del tempo a scuola ero con suo fratello e che il pomeriggio stavo con il mio migliore amico. Come ha sentito la parola migliore amico mi inziò a fare domande a raffica su di lui, probabilmente per vedere se poteva provarci. Appena le dissi il nome mi guardò come se fossi matta, ma non proseguì il discorso perché mentre riprendeva a parlare ci fu il fischio di fine partita che annunciava la vincita della nostra squadra e ci avviammo verso l'uscita.

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