Chapter two/ Messages.

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{Harry.}

Era ormai passata una settimana dalla mia audizione ad X Factor.
Mi preparavo per la mia seconda performance che sarebbe avvenuta la settimana a venire, intanto rimasi in contatto col mio giudice, Louis Tomlinson.

Andavo a scuola con gente che mi indicava e sorrideva, gente che a pranzo voleva stare al tavolo con me. Addirittura gente che voleva autografi e foto, la cosa non mi dispiaceva affatto.
Si era sparsa voce che avessi il numero del così amato cantante, ma negavo tutto per non farli diventare troppo oppressivi nei miei confronti.

Io e il maggiore parlavamo quasi ogni giorno, non che a me cambiasse parlarci o meno, mi contattava sempre lui, sia per augurarmi una buona giornata che per augurarmi una buona nottata.

|Messaggio da Louis Tomlinson:
Com'è la vita da vip?

|Messaggio a Louis Tomlinson:
Una meraviglia, caro giudice, mi ritrovo ogni giorno decine e decine di clienti in panetteria e a scuola le ragazze mi sbavano dietro.

|Messaggio da Louis Tomlinson:
Mmh... le donne. Ti considerano solo nel momento più opportuno.

|Messaggio a Louis Tomlinson:
Andiamo, a chi non piacerebbe avere tutte queste belle donne dietro.

|Messaggio da Louis Tomlinson:
Già, domanda retorica.
Pronto per la prossima performance? Io non ci sarò.

|Messaggio a Louis Tomlinson:
Prontissimo. Mmh... credo che porterò "Can't help falling in love" del meraviglioso Helvis Presley.

|Messaggio da Louis Tomlinson:
Quella canzone è meravigliosa, ottima scelta.

|Messaggio a Louis Tomlinson:
Oops, la campanella suona... ti scrivo a pranzo. x

|Messaggio da Louis Tomlinson:
Bravo, ometto. See ya later. xx

Posai il cellulare nella tasca posteriore dei miei skinny jeans, intento a seguire la solita lezione noiosa di chimica. Ne avevo abbastanza di sentir parlare di radioattività, atomi, modelli atomici e quant'altro. Mi facevo distrarre da quelle quattro ragazze che mi chiamavano in continuazione, mentre il professore parlava.
"Haroooold, psss... sei bellissimo."
Cristo, pensare che quelle ragazze una settimana prima non mi consideravano di striscio e divertente. Ora non le consideravo io, chissà com'è bello sentirsi ignorati!

Le due ore di chimica passarono e, mentre la classe mano a mano si svuotava per andare in mensa, la professoressa Jenner mi fermò prima che io uscissi. Oltre a consegnarmi il compito che mi corresse -presi B+, mica male- rimase a guardarmi per qualche istante.
Era inquietante, non capivo cosa volesse da me con quello sguardo. Non mi è mai stata a genio, né io tantomeno.
"Sappiamo tutti che Louis Tomlinson ti ha fatto passare con molta facilità, ma ciò non vuol dire che tu in classe devi essere distratto e fare il rubacuori con le ragazze. Non montarti la testa signor Styles, la scuola ti darà il futuro, non la musica."
La guardai quasi schifato. Non ci credevo, andavo a meraviglia nella sua materia del cazzo! E sapevo altrettanto che il liceo mi avrebbe dato un futuro, ma darmi del rubacuori e del montato di testa proprio no. Chi era lei per dirmi ciò? Studiavo e facevo il mio dovere, non doveva dirmi altro.
Lasciai l'aula più nervoso che mai e mi diressi verso gli armadietti, dove lasciai i libri di quelle due ore e presi quelli per le ore successive.

|Messaggio a Louis Tomlinson:
Odio la Jenner, è una fottuta strega. Dovrebbe farsi una vita invece di rovinare quella degli alunni!

SixteenWhere stories live. Discover now