Capitolo 2

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“Liam, devi andartene” lo supplico ma lui scuote la testa.

“Ascoltami. E’ furioso” gli ripeto e Liam mi rivolge uno sguardo.

“Come lo sai? Magari gli è passata”

“E’ sveglio. Credimi. Sta aspettando che torniamo a casa per farla pagare a uno di noi. E non puoi essere tu”

“Non lascerò che ti faccia del male, Leah” mi dice e la rabbia bolle dentro di me.

“Beh è tardi per questo! Avresti dovuto pensarci anni fa!” gli urlo addosso e posso vedere le lacrime prende posto sui suoi occhi.

Apro la porta della macchina e mi fermo prima di uscire, “Non seguirmi. Parlo sul serio. Ricorda, sono solo un’amica” gli rispondo in modo brusco e mi dirigo verso la porta di casa.

Chiudo la porta a chiave il più in fretta possibile, sperando che Liam non mi segua. Vado in cucina e mi immobilizzo, incapace di muovermi.

Ci sono almeno una dozzina di bottiglie di vetro vuote nel bancone e mio padre è seduto nella sedia con occhi spalancati mentre entro nella stanza, facendomi abbassare lo sguardo e puntarlo sui miei piedi.

“Dove sei stata?” chiede con voce severa,  facendomi rabbrividire.

“Io e Liam siamo andati a prendere un gelato” balbetto mentre lui scuote la testa alzandosi.

“E dov’è il tuo splendido fratellino ora?” chiede con un ghigno in volto. Non andrà a finire molto bene questa volta.

“Lui è.. ehmm.. Se n’è andato” balbetto e il mio cuore comincia a battere incontrollabilmente mentre lui comincia a camminare verso di me.

Mi raggiunge e posiziona le sue mani nei suoi fianchi, avvicinandosi al mio orecchio, “Sai che ora verrai punita, vero?” mi viene la pelle d’oca, so esattamente cosa intende dire.

“Ti prego.. Papà. Non oggi” lo supplico ma scuote la testa mentre mi toglie la maglietta, lasciandomi in reggiseno e in pantaloncini.

“Andiamo” ordina mentre mi trascina lungo il corridoio. Prima ancora di raggiungere la camera da letto, sto già singhiozzando.

…...

Il mattino seguente, mio padre era già uscito. Mi sento sollevata. Il mio corpo è dolorante e sono sicura di avere un’infinità di nuovi lividi. Sono stata violata di nuovo. Se non tenessi sotto controllo il periodo mestruale molto probabilmente sarei incinta.

Finalmente mi alzo e mi dirigo in bagno per vedere il danno. Ho il labbro spaccato, la mia guancia è un misto tra blue e nero, e le spalle e le spalle sono contuse. Poso il mio sguardo sui miei fianchi e sulle gambe, la mia pelle e rossa con segni di dita. Beh, ci vorrà un sacco di tempo per coprire il tutto ora.

Dopo la doccia indosso la mia uniforme da lavoro, copre la maggior parte dei lividi eccetto quelli sui polsi. Metto un po’ di trucco sulla guancia, solo per coprire l’ematoma. Mi lego i capelli in una coda di cavallo per togliermeli dalla faccia. Guardo l’orologio, sono in ritardo! Merda. Prendo le chiavi e esco di corsa dalla porta.

Nel momento in cui arrivo al ‘Ruby’ sono in ritardo di 10 minuti e mi precipito all’interno del ristorante. Mi registro ed indosso il mio grembiule, ed esco per il servizio ai tavoli. Prima di uscire dallo spogliatoio vengo fermata.

“Sei di nuovo in ritardo Leah”

Mi giro per vedere il mio capo, Josh, in piedi di fianco a me con le braccia incrociate.

“Mi dispiace tanto. Prometto che non succederà più” mi scuso con lui ma scuote la testa.

“E’ la quarta volta, fallo un’altra volta e dovrò licenziarti. Stasera dovrai rimanere fino alle 10 per rimediare al ritardo. Cos’è successo alla tua faccia?” chiede e io abbasso lo sguardo.

“Niente” balbetto ed esco velocemente per servire ai tavoli.

Le ore passano e sono le 9, mi è rimasto un unico tavolo da servire. Mi avvicino a un tavolo di 5 ragazzi ricoperti di tatuaggi, poi i miei occhi si puntano su Liam. Che fortuna, ma provo in tutti i modi ad evitarlo. Non mi ha ancora notata, e così decido di allontanarmi da loro, ma il suo amico biondo si accorge di me con un sorriso in volto.

“Ehi la, così vi porto da bere?” gli chiedo e la faccia di Liam si alza di scatto. I suoi occhi vanno diretti dal mio busto fino ad arrivare al labbro e poi alla guancia, ma io porto la mia attenzione sugli altri.

“Vorremmo tutti due shottini e una birra” mi dice il biondo e io annuisco.

“Ve li porto subito” gli rivolgo un sorriso educato e mi allontano.

Mentre preparo i loro shottini, li posso sentire a distanza, ma non riesco a distinguere di quale di loro siano le voci.

“Quanto vorrei toccarlo”

“Dio quant’è sexy”

“Mi chiedo quanto tempo ci vorrebbe prima che mi lasci entrare nelle sue mutande”

“Hai visto che culo?”

“State zitti!” potevo dire la differenze tra le loro voci e quella di Liam, e lui non sembra molto felice.

Gli porto il loro ordine. Prima di posarli sul tavolo, il biondo comincia a provarci con me.

“Ehi, sono Niall. Qual è il tuo nome?” chiede e io gli rispondo “Leah”

“Bene Leah, che ne dici se ti porto a casa mia più tardi?” mi chiede con un ghigno in volto.

“Oh, spiacente ma io non faccio sesso con dei cantanti punk” sorrido affettuosamente e i ragazzi ridono, tutti tranne Liam.

“Io sono Harry, che ne dici se io ti porto in bagno solo per una sveltina? Sono più dotato di Niall e ti farò sentire molto meglio” mi propone il ricciolino, del quale ora so il nome, Harry.

Escluso Liam, tutti ridono a questa proposta, perfino io, facendo arrossire il Niall.

“Sappiamo tutti che tutti vorrebbero assaggiare le mie noccioline!” un ragazzo dai capelli neri dice e io mi sbellico dalle risate.

“Zayn stai zitto! Sappiamo tutti che tutte le ragazze vogliono un pezzo del culo di Louis Tomlinson!” il ragazzo che dovrebbe chiamarsi Louis dice e Zayn scuote la testa.

“Potete tutti tapparvi quella cazzo di bocca? Siete tutti dei rompi coglioni” sbotta Liam e tutti i ragazzi si girano a guardarlo.

“Qual è il tuo problema Liam?” chiede Niall

“Che ti importa? Tu e Anna lo fate tutto il tempo. Perché non possiamo divertirci anche noi?” risponde Harry a Liam e quest’ultimo lo fulmina con lo sguardo.

“Lei deve sentire il dolore tutto il tempo!” aggiunge Zayn facendo ridere tutti.

“Beh ragazzi, lasciate che vi dia i vostri drink così vi lasciò discutere in pace” gli dico mentre gli porgo i loro bicchieri.

Raggiungo Liam dall’altra parte del tavolo per posizionargli il bicchiere difronte a lui, e i suoi occhi notano le impronte sul mio polso. Prende il mio polso stringendolo forte e tutti i ragazzi guardano Liam in modo confuso.

“Dobbiamo parlare” mi dice Liam e io libero il mio polso dalla sua presa.

“ Non abbiamo niente di cui parlare” gli rispondo e Louis mi guarda.

“Che diavolo sta succedendo?” chiede Louis e tutti guardano Liam.

Who Will Win My Heart? (italian version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora