Quando gli occhi di Jem si riaprirono, il paesaggio intorno gli sembrò familiare, fino a quando il suo sguardo non mise bene a fuoco la scena che gli si presentava davanti.
Riconobbe subito lo skyline di Londra la città dove aveva vissuto per la maggior parte della sua vita,le sfumature del cielo notturno di una notte stellata, accarezzavano con veemenza quei contorni per lui così vividi nella sua mente.
Si trovava sullo Victoria Embankment, l'aria fresca della notte gli solleticava le guance, facendolo rabbrividire e portandolo a sfregarsi le mani sulle esili braccia.
Ma la sua attenzione fú catturata da un mormorio, un insieme di voci che proveniva dalla sua sinistra e subito pensó che gli erano molto più che familiari.
Voltandosi, vide davanti a se una scena surreale: sul bordo del ponte, seduti con le gambe a penzoloni vide due ragazzi. Uno dai capelli candidi e la corporatura longilinea, quasi fragile gli venne da pensare, l'altro invece era una matassa di ricci non ben definita, che pigramente si stiracchiva, lasciandosi ricadere le braccia lungo al corpo.
Erano lui e Will.
Ricordava bene quella notte, lui ed il suo parabatai si erano appostati in attesa di scovare un demone Leviathan e per ammazzare il tempo si erano abbandonati ad una lunga conversazione.
Jem si avvicinò a quelle figure, consapevole del fatto che molto probabilmente i due giovani non l'avrebbero nemmeno mai notato."Pensi che mi rivedrai? Intendo, ho una possibilità anch'io? Di avere un'altra vita dopo questa, una migliore?"*
Una morsa al petto si fece strada dentro Jem, non aveva mai scordato quelle parole dette da Will con così tanta innocenza, né gli occhi che impazienti di ricevere risposta luccicavano come se fossero stati tempestati da una miriade di stelle.
Ma lui non gli aveva mai risposto, perché era proprio in quel momento che dei rumori gli avevano portati a sporgersi verso il ponte e scrutare nelle acque profonde qualcosa di sospetto.
Così Will non ebbe mai la risposta che Jem avrebbe voluto dargli.<< Ho sempre pensato che tu sia stato un grande stronzo nel non rispondere a quella domanda. >>
Jem trasalì, lentamente il suo sguardo si posò sul suo interlocutore, mentre stupore ed incredulità si alternavano sul proprio viso.
Di fronte a lui, William Owen Herondale sorrideva beffardo, mentre i suoi ricci si lasciavano scompigliare dalla brezza della notte.<< Will..Ma sei.. >>
<< Morto, se è questo che intendi. Vorrei dirti che anche tu sei in splendida forma, ma amico hai un aspetto orribile. >>
Eccola lì, la lingua tagliente del giovane Herondale, Jem non avrebbe mai potuto, o voluto, dimenticarla.
<< Sono morto per caso Will? Perché non riesco a darmi una spiegazione per tutto questo. >>
<< O tranquillo mio giovane amico, sfortunatamente per te sei ancora vivo, in questo momento stai solamente dormendo, tutto questo è frutto della tua immaginazione. Insomma non che io non sia uno schianto anche nei tuoi sogni, ma ho sempre pensato che la vita mi rendesse più giustizia. >>
Il giovane Castairs si portò le mani alle tempie, massaggiandole con cura mentre cercava di riordinare le sue idee ancora confuse.
<< Non posso credere che sto parlando con il mio parabatai morto da anni durante il sonno, è da folli Will, come diavolo può essere possibile? >>
<< Ehi io sono quello morto e tu sei quello preoccupato? Vuoi fare a cambio James Castairs? >>
A quelle parole Jem alzò il viso, di fronte a lui Will non sembrava per nulla cambiato, la candida pelle, gli occhi dello stesso blu dell'oceano e l'aria sicura, spavalda che lo aveva sempre contraddistinto, ed il sorriso, o quello sì che non avrebbe potuto mai dimenticarlo, facevano sembrare tutto così reale.
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The Writing Stars 2016|Team Tuttiigusti+1
FanfictionQuesto è il libro che conterrà le storie scritte per il concorso The Writing Stars 2016.Buona lettura!