Quando, andai a sbattere contro qualcuno <<senti, fai attenzione quando cammini, sono di fretta>> <<scusami dolcezza ma sai, devo partire per Los Angeles e stanno chiamando il mio aereo>> <<cretino, l aereo per Los Angeles e dalla parte opposta>> detto questo mi incamminai da mio fratello e mia madre. *I PASSEGGERI PER LOS ANGELES SONO PREGATI DI SALIRE SUL AEREO* perfetto. Controllai il numero del sedile, 89 mentre quello di mia madre era 86 e quello di mio fratello 85. Bellissimo, non sarei stata manco con loro, ma che sfiga ho!? Beh mi sedetti e vedo che oggi cel'hanno con me, mi sembra la giornata *prendiamocela con claudia* ma chi mi dove capitare vicino!?quel tizio li con cui sono andata a sbattare. Sbuffai rumorosamente, tanto da attirare la sua attenzione, cavolo <<ah,che bello vederti davvero, io sono cameron dallas dolcezza te?>> ma che bella ironia, davvero, annuì solamente e non li risposi, il viaggio sarebbe durato parecchio, perciò misi le cuffiette e mi addormentai. <<dolcezza sveglia siamo arrivati>> mugulai e mi stiracchiai e raggiunsi la mia famiglia. Un taxi ci portò in una villa vicino alla spiaggia, c'era un susseguirsi di ville enormi che poteva sembrare un sogno. Presi la valigia e ammirai la casa: l esterno era tutta erba con qualche lampione e si poteva intravedere una piscina. Entrai in quella che doveva essere la mia casa ed era bellissima, il soggiorno era enorme,con due divani, qualche poltrona,un tavolino al centro e davanti ad esso un tv. La cucina aveva un bancone al centro con attorno delle sedie e poi la classica cucina con i fornelli e sopra di quest'ultima vari scaffali. Uscendo dalla cucina e rientrando nel soggiorno, c'erano due scale che suppongo portino a le camere da letto e io bagno. Come immaginavo c'era la mia stanza, con al centro il mio letto matrimoniale affiancato da un scrivania. Davanti al letto si poteva benissimo vedere un armadio attaccato alle pareti di un color verde acqua mischiato a un azzuro, dove aveva due finistre che portavano a un balconcino che to faceva vedere la città. Era bellissima. Di fianco a me c'era il bagno affiancato a sua volta dalla stanza di mio fratello e poi quella di mia mamma con il susseguirsi del bagno. Beh, che inizi la mia nuova vita.