Passarono i giorni e così gli anni, il loro amore cambiava di intensità ma restava, sempre saldo e tenace. Un giorno, però, sulla via verso il giardino, al giovane accadde qualcosa. Nessuno sa come sia successo di preciso: c'è chi dice fosse stato investito da un carro, chi dice fosse stato avvelenato da un nemico del re suo zio (il quale, essendo senza figli, secondo molti avrebbe lasciato il trono al nipote), chi, invece, che fosse stato ferito a duello contro un uomo malvagio che cercava di impadronirsi del villaggio con la forza,senza avere nessun riguardo per la potestà del re e tiranneggiando sui cittadini. Comunque sia andata, la storia narra che egli fu trovato agonizzante sulla strada deserta verso il giardino proprio dalla ragazza, che lo portò ai piedi dell'albero e tentò, inutilmente, di curarlo. Vide che le sue cure non avevano effetto e che lui aveva già perso conoscenza. Intuì la morte prossima del compagno e pianse, disperata, e gridò, supplicando tutti gli dei che lui le aveva fatto conoscere, uno ad uno, poi la Terra ed infine la natura. Pregò, pregò e un'unica supplica aveva in mente: "Salvatelo! Lasciatemelo! Vi supplico, vi scongiuro, farò qualsiasi cosa, prendete pure la mia vita, ma SALVATELO!!!!" Continuò a ripetere a bassa voce queste preghiere ma nessuno di quelli la sentiva o se qualcuno lo fece non ebbe pietà di lei. Un solo essere vivente la sentì ed ascoltò le sue grida di dolore e le sue suppliche disperate: l'albero. Vide l'amore che ella provava e la sua sofferenza lancinante per la paura di rimanere senza di lui, quel giovane uomo che per l'albero non significava niente (Il ragazzo intuiva l'affetto che ella provava per l'albero e non la prendeva per pazza, ma anzi cercava di entrare nel suo mondo per capirla meglio; nonostante ciò non riuscì mai a comunicare con l'albero, forse anche perché quest'ultimo non lo accettava né lo avrebbe mai fatto). Ma l'indifferenza dell'albero nei confronti dell'umano, in fondo, non contava niente se la sua morte poteva far soffrire così tanto la ragazza, quella stessa ragazza per la quale l'anima della pianta aveva provato un affetto tanto profondo da non poter essere descritto.
Fu così che l'albero decise.
La sua anima lasciò il proprio corpo legnoso per portarsi sul giovane uomo,nascondendolo alla morte e curandolo dalle ferite. E avvenne un miracolo: il ragazzo riprese a respirare e si risollevò, sudato come se si fosse svegliato da un incubo, ma sano e salvo. Fu una gioia immensa per la ragazza che lo abbracciò di scatto e lo strinse con foga, tanto da togliere il respiro; pianse lacrime di pura e semplice felicità.
In seguito, lei si accorse del fatto che l'anima dell'albero tanto amato non era più nel legno e si rattristò un poco; ma ormai niente la legava più a quel giardino dimenticato e legò il proprio futuro a quello del giovane uomo,che successivamente sposò. In realtà la scomparsa dell'albero non la sconvolse troppo, probabilmente poiché capiva il motivo di quel sacrificio. Ma, secondo me, era perché sapeva che l'anima dell'amico non l'aveva abbandonata del tutto, ma la seguiva e la accompagnava, ancora. La storia dice solo questo, ma nella città fiorente dove la appresi si narra che lo spirito abbia protetto i due innamorati fino alla loro morte (avvenuta lo stesso giorno, nel loro letto dopo una quieta esistenza), ma altri dicono che abbia vegliato anche dopo la loro morte, sulla lapide.
Che abbia continuato a vegliare sulla sua bambina.
Fino alla fine.
\\Bene bene, rieccomi qui. Spero che la storiella vi sia piaciuta e che il mio angolino da scrittrice(angolone, a dir la verità) non vi abbia disturbato. Ovviamente sconsiglio di leggere questo racconto a chi è affamato di storie mozzafiato di combattimenti, draghi o paura. Oh, ma che ve lo dico a fare adesso? Vabbè. Comunque, se la storia dietro le quinte de "l'Albero" vi ha incuriosito, la finisco, anche se non c'è molto altro da dire.
Allora, dopo aver inventato questa semplice trama, l'ho lasciata perdere per ben due anni, durante i quali, però, non l'avevo mai dimenticata del tutto, ripromettendomi di scriverla un giorno. Un giorno. Quando penso così, la storia è spacciata. Se rimando sono sempre troppo pigra per iniziare a scrivere. Ho capito che io, per scrivere, devo venire costretta, se no non combino nulla. Infatti, questa storia è stata destinata, durante la stesura, ad un evento organizzato in un gioco di ruolo su facebook. Quando ho letto che era un contest dove si doveva raccontare una storia(inventata o meno), mi si sono illuminati gli occhi e avevo deciso subito di non prenderla da altri autori(ed ecco il mio orgoglio da aspirante scrittrice: lo so, sono assurda. Sogno di scrivere e poi non scrivo, che bella tipa, eh? -.-). Ma quando mi si dice di inventare una trama e farci su una storia, in una settimana, così, vado nel panico e non mi viene nessuna bella idea nuova: così, pensandoci e ripensandoci, l'ultima sera disponibile(altra informazione su di me: mi muovo sempre all'ultimo minuto, non importa in cosa) mi sono decisa a 2riciclare" questa trama carina e niente male.
Sappiate che adesso state leggendo la versione originale, scritta tutta d'un fiato, ricontrollata a fresco sul momento e pubblicata; solo pocchissime parti sono diverse, poichè, avendola riletta di recente, ho avuto da ridire su alcuni particolari parole ed espressioni, troppo complicate e pesanti (per la cronaca, ho anche messo gli spazi dopo le virgole e i punti, prima non lo facevo: che perfezionista pignola, eh?); il risultato è comunque complicato e pesante ma pazienza, son fatta un po' così. Magari con il tempo migliorerò. Mah!Comunque, vi saluto, cari lettori, spero con tutto il cuore che continuerete a leggere anche le opere che farò d'ora in poi, che probabilmente saranno di tutt'altro genere, tranquilli.
Ps: Questa storia ha avuto una pubblicazione extra-veloce(a parte i problemi tecnici...) ma vi avverto di non nutrire troppe speranze a riguardo sul resto delle storie che farò, perchè questa, come ho già detto, era già bella pronta da anni. Ovviamente non vi farò aspettare anni, certo(forse...?) ma comunque vi farò aspettare. Sono troppo lenta e pigra aaargh! Comunque sia, la buona notizia è che ho un'altra storia carina in mente e sarà un libro: vi anticipo che si intitolerà "Op" e piacerà particolarmente a role player e otaku, ma anche gli appassionati di film e libri avranno una bella sorpresina, mentre gli altri...beh, lo apprezzeranno come un normale libro e ne rimarranno soddisfatti (spero...)

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L'Albero
Short Story"Conosco una storia che narra di una bambina..." Così inizia il breve racconto che includerà tre soli personaggi e un giardino dimenticato dal mondo. Lì si intrecciarono tre vite che altrimenti non si sarebbero mai incontrate, tre anime tra loro m...