1. Come back

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☛PRESENTE☚

Gli alberi di faggio si susseguivano uno dietro all'altro mentre la macchina procedeva spedita lungo il viale. Hailey si era sempre domandata per quale motivo la strada del vicinato avesse proprio quell'esemplare di albero: con il tronco biancastro e il verde vivace delle foglie – sopratutto in primavera e in estate – sembrava di star percorrendo una sorta di corridoio infinito.

I faggi, piantati a due metri di distanza uno dall'altro, erano talmente alti – chissà quanti anni avevano – che, anche sporgendosi dal finestrino, era difficile scorgere il cielo azzurro di quella mattina.

Hailey ricordava bene il momento in cui aveva visto quel paesaggio per la prima volta, a sei anni: era rimasta così meraviglia, o meglio sbalordita, che non aveva potuto fare a meno di sporgere la testa fuori dall'auto con i capelli che volavano dietro di sé a causa del vento, malgrado le raccomandazioni di suo padre che alternava occhiate da lei alla strada per assicurarsi che non cadesse dal finestrino.
Si era sentita un po' come una formica: parte di un gruppo di suoi simili, ma minuscola se messa a confronto con il mondo esterno.

E ora, mentre percorreva quello stesso viale per la prima volta dopo cinque anni, non poté evitare di tornare indietro con la memoria e di assaporare le medesime sensazioni che aveva provato da bambina.

Respirò profondamente l'aria che entrava dal finestrino abbassato e che le faceva svolazzare una ciocca di capelli sfuggiti dalla coda. Percepì un fugace profumo di fiori e, insieme a quello dell'estate, sentì distintamente l'odore di casa. L'odore che aveva accompagnato la sua crescita, parte della sua infanzia e tutta l'adolescenza. Quel profumo – insieme a quello di lui – che aveva provato a risvegliare innumerevoli volte negli ultimi cinque anni, in particolare quando le cose si facevano più difficili, più dure; ma ovviamente tutti i suoi tentativi erano stati vani.
Niente poteva reggere il confronto con l'originale.

Hailey lanciò un'occhiata alla sua destra e non poté evitare di sorridere leggermente, allo stesso tempo divertita e preoccupata.

«Benjamin, stai attento a non sporgerti troppo» disse.

«Ma mamma, qui fuori è bellissimo!» urlò il bambino, cercando di sovrastare il rumore del vento che gli rubava le parole di bocca.

Hailey scosse la testa, certa che quel viale doveva avere proprio un strano potere sui bambini: suo figlio stava facendo la stessa cosa che aveva fatto lei a suo tempo.

Con un po' di tristezza, Hailey pensò che, se solo avesse portato Ben a casa molto prima, il piccolo sarebbe potuto crescere in quel posto circondato dagli stessi alberi e con la consapevolezza di essere nel posto in cui doveva stare fin dall'inizio.

Già, se solo...

Con una leggera pressione sul pedale del freno, girò il volante ed entrò nel vialetto che conosceva come le sue tasche per le innumerevoli volte in cui l'aveva percorso. Avrebbe potuto benissimo chiudere gli occhi e, con una probabilità certa, non avrebbe mai mancato l'entrata: dopotutto, suo padre l'aveva costretta a parcheggiare la macchina anche in retro finché Hailey non aveva imparato a rispettare i bordi laterali del vialetto.
Ricordava bene di essergli stata infinitamente grata per quell'allenamento quando aveva dovuto fare un parcheggio simile davanti all'esaminatore: alla fine era riuscita a mantenere il suo record di successi invariato, mettendo invidia non solo ad Allison, la quale aveva dovuto ripetere l'esame tre volte, ma anche al suo migliore amico. Dopotutto lui compiva gli anni un paio di mesi dopo di lei. Così lui aveva passato il tempo prima del compleanno scroccando passaggi gratis a Hailey che, dal canto suo, si era lamentava solo apparentemente.

Lasciò che la vibrazione della macchina scuotesse il suo corpo quasi impercettibilmente per qualche secondo, mentre al suo fianco Ben era tornato a sedersi composto, senza però riallacciarsi la cintura.

When we were youngDove le storie prendono vita. Scoprilo ora