2 capitolo prima parte
Quando arrivai alla mia scuola e scesi. Sentivo gli occhi di tutti puntati su di me, cosa che io non volevo.
Ma la ragione era evidente quello splendido vestito mostra i punti giusti, ifatti guardando i pantaloni dei maschi si notava un rigonfiamento nei punti bassi dei maschi e iniziarono pure a fuschire questa cosa mi irritava molto sapendo cosa volevano e non parliamo delle ragazze che mi guardavano come se fossi il loro peggior nemico. Si avvicina una troia che é più nuda che vestita arriva da me sculetando <<quel vestito non lo meriti sei una stronza che con il suo carattere di merda non hai nemmeno un amico o amica>> dice in modo strafottente. Le rispondo dicendole <<sarò anche stronza ma tu sei una troia che apre al primo che passa, poi perché tu sei qua mi avevano detto che troia e caduta tanti anni fa ma qua vedo che ci sono ancora dei residui>> dopo la mia affermazione vedono tutti che urlano e lei se ne va sbuffando mentre muove quel culo rifatto e si va a strisciare su un ragazzo credo che di nome faccia Federico il puttaniere della scuola, ma anche il più stronzo lo vedo che si avvicina per dirmi all'orecchio con un sussurro <<vorrei sfondarti qui con quel bel culo che hai>> io mi avvicino al suo orecchio li mordo il lobo e gli dico <<sogna carino, il mio splendido corpo non sarà mai tuo>>. Poi mi sorprendo quando lo vedo che saluta il gran figo...volevo dire il ragazzo che mi aveva accompagnato. Io stufa di rimanere al centro dell'attenzione inizio a rossire ottenendo l'attenzione dei due che non mu avevano cagata per tutto il tempo non che me ne fragasse, ma avevo un esame e non vedevo l'ora fi svolgerlo ler andarmene da questa scuola piena di zoccole...ops volevo dire delle brave ragazze che ti aspettano con le gambe aperte...ohh ops volevo dire a bracce aperte, non parliamo deu ragazzi uno piú puttaniere dell'altro, ma nessuno supera Andrea il ragazzo che tratta le ragazze come merde...ops volevo dire benissimo come regine non lo so perchè continuo a sbagliare. Bengo intereota dai miei pensieri da una pacca che quel coglione si Andrea mi aveva dato mi sono girata gli ho dato un bellissimo schiaffo sul viso ma poi subito dopo mi tirà per il braccio portandomi il ragazzo che era la causa dell'unica cosa che volevo evitare e mi tirò verso la segretara dove spiegò tutto al preside che con un po' di fatica non mi diede una punizione. Mi incaminai verso la classe dove tra dieci minuti avrei avuto l'esame la mia unica salvezza che mi avrebbe donnato la libertà che ho sempre sognato da quando sono entrata qui, salutai il ragazzo di prima e mi diedi il suo bigliettino da visita che avrei di sicuro usato per ridargli il vestito.
Mentre stavo per aprire l'aula, venni tirata da un braccio e tirata in uno stanzino era teooppo forte e muscoloso " lo sai che hai un corpo che fa invidia e che sono molto eccitato facciamo una sveltina" riconobbi subito la voce era di Andrea il puttaniere "non sono una selle tue trpietge vai dalle tue occhette" dissi , ma non mi ascoltó perché iniziò a lasciarmi baci umidi sul collo, io mi strusciai contro di lui facendolo eccitare e toccando i suoi pantaloni dove si vedeva la sua enorme errezio d io continuai lui syrinse lui si avicino ancora di piú a me, iniziò a baciarmi con più foga con più passione...almeno e quello che credo. Ma io stronza come sempre gli tirò un calcio andando a colpire il suo amichetto...non l'ho fatto apposta...o forse si chi lo sa. Lo vedo lí che impreca e che sta dicendo più bestemmie di quando io sono mestruata "stai calmo" dissi trattenendo le risate, "mi hai tirato un calcio al mio amichetto, come farò ad avere figli" disse con uno sguardo arrabbiato e pieno di dolore.
"Ma forse sarà meglio un mondo con dei figli come i tuoi non può andare avanti" dissi continuando a trattenere le risate e uscì per andare nella mia classe dove avrei svolto la maturità, mentre sbattei la porta lo sentì dire "bastarda me la pagherai" e io gli urlai "mai quanto tua mamma". Dopo aver finito l'esame Andrea non dava piú segno di vita meglio.
Me ne tornai a casa...
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La Maschera
RomanceLei stronza, ma non troppo, sembra forte agli occhi degli altri, ma è più fragile di un vaso di porcellana. Ha un passato che non riesce a dimenticare, ha sofferto molto, dolori che l'hanno portata a chiudersi in se stessa