Animal

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*Più tardi la sera*



«Ciao, ragazzi» sbuffai, accarezzando le spalle di Niall, prima di mettermi seduta sulla sedia al suo fianco, ancora libera.

«Ehi, che fine hai fatto tutt'oggi?!» mi rimproverò, intanto che Luke tirava pane a Calum che si proteggeva con il piattino del dolce ormai finito.

«Grazie a te e a quell'altro energumeno, ho saltato tutte le lezioni, così sono rimasta in stanza a deprimermi, con i libri aperti davanti agli occhi e senza la minima voglia di studiare» sbottai, spiluccando dal suo piatto le carote che lasciava sempre da parte, quando prendeva l'insalata mista «A proposito, dov'è Harry?» guardai attentamente il tavolo, trovandoci solo quei due scemi, Niall e Mike, ma di Harry nemmeno una traccia, e solitamente all'ora di cena era sempre in mensa con noi.

«E' tornato a casa sua un'ora fa» fece spallucce Niall, mettendomi appositamente da parte le carote.

«Ma aveva detto che sarebbe partito dopodomani!» esclamai sbigottita.

«Ha avuto un problema famigliare, perciò è partito subito» s'intromise Luke, smettendo –finalmente- di tirare molliche di pane a quello che mi era seduto di fianco.

«Poteva anche dirmelo» borbottai, mettendomi comodamente seduta, lasciando stare la cena di Niall.

«Non mangi?» Michael corrugò la fronte, guardandomi attentamente.

«No, mi è passata la fame» incrociai le braccia al petto, imbronciandomi.

Quel bastardo poteva anche mandarmi un messaggio per rendermi partecipe della sua scomparsa, invece di farmi rimanere lì come una cretina, dato che con Harry in quell'ultimo periodo ci stavo legando molto ed era sempre il primo a cui pensavo per fare una qualunque cosa, dato che ero l'unica ragazza nel gruppo avevo bisogno di una confidente stretto, a parte Niall.

«Comunque questa mattina è venuto Ashton» informai tutti, vedendoli all'improvviso interessati a ciò che avevo da dire.

«Che ti ha detto?» Niall girò un po' la testa verso di me, prima di mettersi anche lui comodo e smettere di mangiare.

«Voleva sapere cosa fare con i miei vestiti che avevo da lui...Ma dimmi una cosa Niall...»

«Mh...» mormorò, guardandomi.

«Quella chiave di riserva si può nascondere da un'altra parte o magari levarla del tutto?» proposi con tutta la calma del mondo.

«Assolutamente no, quella chiave ci è stata d'aiuto molte volte» rispose solennemente.

«Ci? Vorrai dire "ti"» lo corressi.

«No, "ci"! Siamo tornati spesso in camera ubriachi fradici e nessuno dei due aveva le chiavi della camera, come pensi che ci siamo finiti a letto tutte quelle volte? Mh?!» disse tutto impettito.

«Odio quando ti comporti da primadonna» sbuffai contrariata.



«Potevi anche dirmi che eri partito» sbottai non appena accettò la chiamata.

«Ehi, Rain...» mormorò, sembrava stanco.

«E' successo qualcosa? Perché sei andato via senza preavviso?» corrugai la fronte, cominciando a infastidire le mi povere coperte anziane.

«Sì, ecco...Avrei voluto salutarti, ma dovevo proprio tornare a casa...» finse una risata.

«Mi sembri diverso...Sei sicuro che vada tutto bene?» iniziai a preoccuparmi.

«Sì, anzi, dimmi di te...Te la sei cavata a non fare nulla?» continuò a fingere quella risata che mi stava dando dei problemi per mantenere la calma interiore.

«Beh, diciamo che avrei preferito andare a lezione...» ridemmo insieme.

La porta del bagno si aprì, così mi girai per vedere Niall sistemarmi meglio i boxer che –evidentemente- gli erano finiti fra le natiche, facendo mossette strane fino a che non arrivò al suo letto, da cui prese gli occhiali e se li mise, tornando da me.

«Che ha detto?» mormorò.

«Harry, c'è Niall...Gli vuoi parlare?» roteai gli occhi al cielo, capendo le intenzioni del biondo.

«Okay» disse indifferente, così lo salutai velocemente prima di passare il telefono al mio coinquilino.

Andai in bagno per finire di sistemarmi.

Harry era strano, solitamente quando fingeva di ridere o era arrabbiato nero o era semplicemente triste e affranto, e in entrambi i casi avrei dovuto faticare per scoprire che cosa lo turbasse tanto.

Quando finii di lavarmi i denti, tornai in camera, notando Niall ormai steso nel suo letto con ancora il mio cellulare fra le mani.

Mentre parlava all'altro, si toccava i capelli lentamente e con un ritmo costante, seguendo i miei movimenti con lo sguardo attento e vigile.

Per me Harry era un confidente fidato, ma per lui ero ancora un'amica qualunque, Niall era il suo confidente, di lui si fidava ciecamente e la cosa mi dava fastidio, mi scatenava un moto di gelosia unico e non capivo nemmeno il perché. Forse perché i miei "sentimenti" non era ricambiati? Questo non riuscivo a capirlo, forse avevo altri motivi che ignoravo.

Andarono avanti a parlare per almeno un'ora, finchè –stanca- mi alzai dal letto e andai io stessa a concludere quella chiamata, un po' perché avevo voglia di dormire e un po' perché il credito era quasi esaurito e ne avevo ancora bisogno.

«Hai scoperto che cosa lo turbava?» tornai al mio letto, spegnendo il telefono per poi abbandonarlo sulla scrivania ancora in disordine.

«Nulla di preoccupante...Starà bene» mi sorrise un'instante prima di togliersi gli occhiali e spegnere la sua abat-jour, unica fonte di luce nella stanza, ormai al buio.

Quel "nulla di preoccupante" era meno preoccupante dello "starà bene", era come se cercava di convincermi di una cosa per poi correggersi involontariamente e dirmene un'altra.

Ecco, altre persone che mi mentivano, ma che avevo scritto in fronte?! "Mentitemi tanto non mi arrabbio come dovrei"?!?!

«Smettila di pensarci!» mi ammonì dall'altra parte della stanza.

«Ma come-...?!»

«Sento le rotelle del tuo cervello circolare, perciò smettila che mi dai fastidio» concluse senza repliche.


-Spazio a me-

Scusate il ritardo immenso!!

Il capitolo è corto e non molto "appassionante", ma è di passaggio. I prossimi saranno più "intensi" LOL

BaciXx

Cate

U.N.I || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora