Il nuovo vicino

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Delle dita tamburellavano a ritmo della musica jazz; i capelli biondi cenere venivano accarezzati dal vento pomeridiano. Gli occhiali neri coprivano gli occhi dal sole primaverile.

La macchina sportiva si fermò insieme ad altre vetture all'incrocio pedonale. Alcune passanti con pacchetti in mano lanciarono sorrisini ammiccanti all' autista della macchina sportiva. L'autista sorrise senza dare un mino d'interesse e poi riprese il viaggio.

<< Pronto Mario.

Sono appena arrivato; dove ti trovi? >> disse all'auricolare l'uomo.

<< Ben arrivato a Manhattan signor Mich >> affermò il segretario.

<< Signor Mich?! Non sono mica mio padre! Mario, tranquillo; allora dove mi hai preso il "famoso appartamento"? >>

Nel frattempo Nina e Alex stavano passeggiando sul marciapiede e parlavano dell'incidente del ristorante della serata prima.

<< L'avrei strozzato >> inveì infastidito Alex.

<< Alex è capitato e basta. Non ho visto il tavolo dei dolci >>.

<< Non mi riferivo ai dolci. Allo scontro con il tavolo. Alla tua figuraccia davanti a tutti. >>

Nina guardava Alex mentre diventava pian piano rossa in viso, << Alex okay ho capito >>.

<< Scusa tesoro mi sono fatto trascinare dal racconto. Avanti ti accompagno a casa. Sali >>, la invitò a salire in macchina; la ragazza scese dal marciapiede si avvicinò alla portiera, la spalancò e si sedette in macchina.

Ma proprio in quel momento un Audi A5 marrone tranciò via la portiera della Smarth di Alex.

Nina rimase stupita e senza parole mentre Alex aveva assistito a tutta la scena. Incredulo.

L'Audi tornò indietro con la retromarcia si fermò bloccando tutta la colonna di macchine, che iniziarono a suonare il clacson << Ma sei pazza!>> urlò irritato l'uomo scendendo dalla vettura.

<< Scusa, io non ... >> iniziò a balbettare.

<< Scusa un paio di palle. Hai visto che stavo arrivando >>

A dir la verità non ho guardato, pensò Nina rimanendo con un'espressione da pesce lesso.

<< Ehi! Pronto. Mi stai ascoltando?>> chiese lui battendo le mani davanti al viso di Nina.

Lei scosse la testa e annui con il viso colpevole, l'uomo poi continuò dicendo << Spero che la tua amica sia assicurata per questo tipo d'incidenti >>, sospirò toccandosi i capelli.

Nina scese di nuovo dalla macchina e disse con tono preoccupato << Penso di sì >>

<< Pensi di sì. Oddio, dove posso trovare la tua amica? >> chiese con tono nervoso lui.

Nina si voltò verso l'amico ma lui non era lì << Alex. Alex. >>

Ma dov'è finito?

Intanto Aaron guardava infastidito l'orologio argentato al polso << Senti, non ho tempo. Questo è il biglietto da visita del mio segretario, mettiti d'accordo con lui >> tirò fuori dal portafoglio scuro un biglietto da visita e glielo tese a Nina. Lei prese subito il biglietto e senza dire niente annui abbassando la testa per il disagio; l'uomo gli voltò le spalle, salì in auto e sparì nel traffico.

Una pasticciona di nome NinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora